Referendum Lombardia

Tre milioni di lombardi e due milioni e mezzo di veneti hanno partecipato al referendum per l'autonomia nel rispetto della Costituzione e dell'unità nazionale. Il superamento del quorum veneto ed oltre il 95% dei SI a sostegno delle proposte di maggiore autonomia delle regioni virtuose.

 

Franco Del Vecchio 

Segretario CIDA Lombardia - lombardia@cida.it
Concluse le operazioni di voto del referendum per sostenere le proposte di maggiore autonomia della Lombardia e del Veneto che si aggiungono alla richiesta senza esito referendario dell'Emilia Romagna.

La partecipazione oltre il 38% in Lombardia con una percentuale dei SI superiore al 95%, il superamento del quorum veneto con oltre il 57%, 6% superiore al quorum, e una percentuale di SI oltre il 98% costituiscono un evidente sostegno alle proposte di maggiore autonomia territoriale.

Oltre metà dei veneti e il 38% dei lombardi hanno manifestato l'esigenza di una maggiore autonomia. Un principio di gestione "manageriale" del territorio che potrebbe essere largamente applicato alle regioni virtuose concentrando la gestione Statale nelle regioni che richiedono un percorso di crescita.  

Come segretario Lombardia della Confederazione Italiana dei Dirigenti e delle Alte professionalità CIDA, in rappresentanza dei dirigenti: industria, terziario, servizi, dei dirigenti scolastici, medici e della funzione pubblica, colgo l'occasione per ricordare il contributo manageriale ad una regione speciale e virtuosa in molteplici campi, come è possibile rilevare dal sito “Lombardia Speciale” e dal documento scaricabile cliccando di seguito “rapporto-lombardia.pdf”.

Rapporto lombardia

rapporto-lombardia.pdf

Lombardia motore di sviluppo del Paese

Grazie anche al contributo dei manager privati e pubblici la Lombardia è la regione:
  • al 5° posto in Europa per Prodotto interno lordo (Pil) pro capite, pari a 36 mila €;
  • a statuto ordinario meno indebitata del Paese con 73 € per residente;
  • con meno dipendenti pubblici 41 ogni 1000 abitanti;
  • con quasi un terzo dell’export italiano per un valore di 111 miliardi di €;
  • con un manifatturiero che corre recentemente più della media europea e spiccano i risultati dei settori in crescita: la chimica (+ 5,4%), la meccanica (+ 5,3%), pelli e calzature (+ 8,5%), abbigliamento (+ 6,2%), (+ 3,9%), la gomma-plastica (+ 3,8%), il legno-mobilio, (+ 3,5%), la siderurgia (+ 3,4%), gli alimentari (+ 2,5%) e i mezzi di trasporto (+ 2,1%);
  • capofila per brevetti con il 28% di quelli nazionali ed il 34,5% di quelli europei;
  • con il maggior numero di start-up oltre 1.500 e pari al 23,1% di quelle italiane;
  • d’eccellenza per la sanità con 4 Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) ai primi posti e 7 fra i primi 10 d’Italia;
  • con la sanità più richiesta dai pazienti delle altre regioni, che hanno un debito di 534 milioni di € per rimborsi dovuti a prestazioni sanitarie;
  • con il primato nella farmaceutica, con: 46 mila addetti, pari al 50% del totale nazionale, dei quali 3 mila in ricerca e sviluppo R&S; 400 milioni di € di investimenti in R&S; 5 miliardi di € di export;
  • d'eccellenza per il sistema scolastico per l'elevata percentuale di occupazione giovanile, il sistema formativo duale e l'alternanza scuola lavoro;
  • con il maggior impegno per la solidarietà: 159 mila volontari, oltre 10 mila imprese che si occupano di volontariato, una su 5 in Italia, suddivise tra il settore dell’istruzione, dell’assistenza sanitaria e sociale; 20% dei lombardi fa donazioni; 
  • con la maggiore concentrazione di patrimoni culturali dell’umanità e il maggior numero di siti UNESCO in Italia;
  • con il settore della cultura e della creatività che produce il maggior valore aggiunto (23,4 miliardi di €) con il maggior numero di occupati (345 mila addetti);
  • con lo snodo più importante d’Italia per il trasporto delle merci, con 540 mila tonnellate, che rappresentano oltre il 50% del traffico nazionale, 1ª regione per offerta di servizi ferroviari (circa 1/5 del totale dell’offerta nazionale) con 2.300 corse giornaliere;
  • con la maggiore produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili: 35,5 % di consumo italiano di energia idroelettrica e più di 84 mila impianti fotovoltaici;
  • con il maggior numero e percentuale di manager sugli occupati.
Uno studio Confcommercio sulla spesa pubblica presentato al convegno “Meno tasse, meno spesa”, ha calcolato che quella locale, cioè di Regioni, Province e Comuni, ammonta complessivamente a 176,4 miliardi di €. Ma le autonomie, utilizzando il sistema di gestione manageriale lombardo, potrebbero mettersi a dieta, spendendo 102 miliardi, senza compromettere i servizi. Anzi, per quella cifra potrebbero addirittura migliorarli e portarli su standard più europei. Se in Italia si utilizzassero gli approcci lombardi si risparmierebbero 23 miliardi di € l’anno.

La Lombardia è la regione che versa più tasse allo Stato ricevendo, in cambio, meno trasferimenti in termini di spesa pubblica. In questi anni, infatti, il residuo fiscale della Lombardia è di oltre 54 miliardi (fonte: Éupolis Lombardia). Si tratta del valore in assoluto più alto tra tutte le regioni italiane ed anche a livello europeo se si pensa che due regioni tra le più industrializzate d’Europa come la Catalogna e la Baviera hanno rispettivamente un residuo fiscale di 8 miliardi e 1,5 miliardi.

Il referendum della Regione Lombardia non ha avuto nulla a che vedere con la consultazione (incostituzionale) per l’autonomia della comunità catalana, perché quella lombarda e veneta ha avuto il solo obiettivo di verificare il consenso dei residenti sull’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione Italiana. Quindi un referendum nel rispetto della legge e della legalità.

La proposta di maggiore autonomia ha l’obiettivo di gestire con maggiore efficacia le risorse generate nella regione nel campo delle infrastrutture dei trasporti e delle comunicazioni, del welfare ai cittadini, della riduzione delle tasse per aumentare la competitività e quant’altro necessario per primeggiare con le altre regioni europee più evolute.

La votazione in Lombardia, avvenuta nelle tradizionali sedi, ha utilizzato per la prima volta in Italia un dispositivo simile ad un tablet al posto della matita e della scheda elettorale. Clicca il video di seguito per sapere come si è votato e clicca qui per saperne di più.

Tre milioni di lombardi hanno votato domenica 22 ottobre

 

Archivio storico dei numeri di DIRIGENTI INDUSTRIA in pdf da scaricare, a partire da Gennaio 2013.