Il momento è complicato per tutti

E per noi non lo è di meno, ma, se restringiamo il campo al nostro ambito, è anche una buona occasione per fare bilanci e guardare avanti.

Massimo Rusconi

Massimo Rusconi 

Presidente Federmanager Torino
Ciascuno può esercitarsi a fare l’elenco, magari suddividendolo per settori ed aree geografiche, di ciò che è critico: economia, finanza, spostamenti massivi di persone, sicurezza, impoverimento, politica, democrazia, dittatura, libertà, razzismo, lavoro, occupazione, scuola, giovani, anziani, pensioni, social divide, inquinamento, ecologia e clima, innovazione tecnologica, rivoluzione industriale, corruzione, evasione, digital divide, conflitti, penuria di materie prime, ecc.
L’Italia si muove in questo scenario e deve dare un consistente contributo proprio, date la sua posizione di grande Paese industriale, l’appartenenza all’Europa e le sue alleanze internazionali. Purtroppo sappiamo che essa è rimasta indietro, non è riuscita ad adattarsi al cambiamento con la velocità necessaria e le recenti elezioni politiche si sono svolte in una atmosfera densa di promesse basate su un ottimismo eccessivo e non realistico. Il risultato delle elezioni e le sue conseguenze sono sotto gli occhi di tutti e possiamo immaginare come le cose evolveranno potendo solo conservare la speranza di avere, alla fine, un’evoluzione dignitosa. Siamo consapevoli che abbiamo bisogno di istituzioni salde e decisori politici preparati, seri, capaci, propositivi, stimati dal resto della comunità internazionale, in grado di proporre e realizzare un’agenda di interventi ambiziosi ma raggiungibili, con rapidità, in modo da anticipare o almeno stare al passo con i cambiamenti, non limitandosi a registrare, più o meno bene, situazioni di fatto ormai irreversibili. In questa situazione possiamo noi permetterci di osservare le evoluzioni dei politici da semplici spettatori? E’ ovviamente un’opzione lecita, ma francamente non mi sembra degna di noi, ne come cittadini consapevoli ne come associati a Federmanager.
Prima delle elezioni i nostri vertici federali sono entrati in contatto praticamente con tutte le forze politiche ed a tutte hanno rappresentato i nostri valori ed i nostri obiettivi, sia per la categoria sia per il Paese, dando anche la disponibilità a collaborare a future attività del parlamento, del governo e delle società strategiche controllate, apportando le nostre professionalità, ma senza schierarci partiticamente.
Ci pare evidente che le tendenze positive mostrate dagli indicatori economici vadano assolutamente sostenute, con orientamenti e misure che privilegino il lavoro quale mezzo di produzione di reddito. Ai giovani ed a noi stessi non possiamo proporre scorciatoie che permettano di evitare l’impegno ed il sacrificio, ma dobbiamo piuttosto utilizzare tutte le risorse, sia economiche, sia di idee e di intrapresa, che possano creare nuova occupazione reale.
Un Paese di 60 milioni di abitanti non si sostiene con attività marginali ancorché interessanti: abbiamo bisogno di imprese industriali e di servizi che possano contare su un sistema Italia efficiente, proattivo e non ostativo, che riescano a utilizzare al meglio i giacimenti di idee e capacità delle nostre Università, che si avvalgano di manager in grado di delineare nuove strategie e di realizzarle con progetti nuovi, che non si limitino ad “efficientare” l’esistente utilizzando nuove tecnologie. Riconosciamo che il noto Piano Calenda, dopo due anni ed alcune misure di messa a punto, sta dando risultati ed è stato rinominato Impresa 4.0, a sottolineare il fatto che il tema della rivoluzione non è solo industriale, ma investe tutti i settori di attività. Gli incentivi al rinnovamento tramite investimenti e alleggerimenti fiscali si sono fatti sentire e molte aziende, anche quelle piccole, si sono mosse ed hanno acquistato macchinari, il che è certamente necessario ma non sufficiente. Infatti si è capito finalmente che nuove tecnologie e nuovi strumenti a poco valgono se non sono utilizzati all’interno di un processo di mutazione e crescita ideato, studiato e realizzato da risorse umane adeguate. Questo è sempre stato il cavallo di battaglia di Federmanager, in quanto associazione di dirigenti, quadri e alte professionalità, figure chiave in ogni impresa, che ha riconosciuto per tempo la necessità di valutare le competenze dei suoi iscritti, di colmare le eventuali deficienze, di fare certificare da Enti terzi alcuni tipi di figure professionali, in primis l’Innovation Manager, ma anche il Manager di rete d’imprese, l’Export Manager, il Temporary Manager. Si tratta del programma “Be Manager”, lanciato lo scorso anno e che ora è in dirittura d’arrivo: prima di fine anno avremo 300 colleghi certificati, di cui più di 30 a Torino, pronti ad operare adeguatamente sul mercato. Ci fa piacere sottolineare che anche Confindustria e Confapi si muovono e stanno facendo un’operazione simile con le aziende loro associate, cioè valutano il loro stato di adeguatezza, individuano misure da intraprendere, supportano il cambiamento anche tramite manager adeguati, speriamo scelti tra quelli suggeriti da Federmanager. Come si vede é uno schema innovativo che si basa su comune visione e comuni obiettivi e ci auguriamo che funzioni adeguatamente. Ma è importante citare anche la creazione di un nuovo ente bilaterale Federmanager-Confindustria, chiamato 4.Manager proprio a sottolineare che agirà “per” i manager, con progetti congiunti e politiche attive per l’occupazione. È con azioni come queste che si contribuisce al Paese, con idee e professionalità, con la conservazione e la crescita del tessuto industriale e del patrimonio manageriale. Il nostro territorio torinese ha la fortuna di possedere numerose eccellenze e negli anni scorsi, in occasione delle nostre assemblee annuali, ne abbiamo messe a luce alcune, ad esempio i settori Aerospace e Automotive. Quest’anno vorremmo portare al nostro tavolo anche la Università ed il Politecnico, che non solo sono due eccellenze riconosciute, ma hanno mostrato particolare apertura verso il mondo delle imprese e del management. Proporremo loro di fare una riflessione, assieme a Federmanager e Unione Industriale, sulla situazione in atto e sul trend del sistema, con particolare focus sulle risorse umane, su cosa ciascuno sta facendo da solo o con altri, su idee comuni da condividere e realizzare: ci sembra un’ottima occasione per conoscere meglio le organizzazioni eccellenti del nostro territorio e tracciare una strada per proporre modelli di sviluppo interessanti anche per altre realtà. Ci ritroveremo quindi il 5 giugno alle 18.00 al CNH Industrial Village in Strada di Settimo, dove siamo già stati qualche anno fa e, dopo la Tavola Rotonda su accennata, avremo la nostra parte “privata” ossia la presentazione del Bilancio e della Relazione sulle Attività, per concludere poi come sempre con la cena sociale ed uno spettacolo non ordinario. Il Consiglio Direttivo e gli altri organi sono in dirittura d’arrivo e a fine anno dovremo rinnovarli: un buon momento quindi per fare bilanci e guardare avanti con fiducia.