Viaggiare con stile

Come i Trasporti Ferroviari stanno rivoluzionando il tuo prossimo viaggio! Intervista a Elisa Nannetti, direttore direzionale regionale Friuli Venezia Giulia di Trenitalia e socia Federmanager Friuli Venezia Giulia

Intervista di Amelia Bertolaso  

Comitato Esecutivo Federmanager Minerva

Un viaggio attraverso il mondo affascinante dei trasporti ferroviari, dove, come scriveva Graham Greene, “ogni stazione diventa una breve storia e ogni treno un romanzo”, guidati da una figura di spicco nel settore della mobilità regionale, Elisa.

La sua leadership abbraccia una vasta gamma di responsabilità, sottolineata dalla filosofia che “ogni viaggio conta.” Oggi esploriamo la sua visione, le sfide nella gestione di squadre diversificate e le strategie innovative che rendono il viaggio in treno irresistibile.

Il mondo dei trasporti ferroviari si rivela come un connubio tra praticità e sostenibilità, promettendo viaggi ecologici, comodi e persino divertenti.

In compagnia di Elisa, una ‘guida’ appassionata, scopriremo come il treno sia diventato uno stile di vita sostenibile, un compagno fidato nelle avventure quotidiane e nella scoperta delle bellezze regionali. Benvenuti a bordo di questo straordinario viaggio, dove tempo e spazio si intrecciano come nei migliori romanzi.
Elisa Nannetti

Elisa Nannetti Direttore Direzione Regionale Friuli Venezia Giulia di Trenitalia

Cara Elisa, grazie per la tua disponibilità, ci puoi raccontare brevemente il percorso professionale che ti ha portato a ricoprire il tuo ruolo attuale?
Sono stata assunta nel 1997, mentre frequentavo l’università e ho deciso di partecipare alla selezione per addetti all’Ufficio Informazioni e Call Center Trenitalia di Trieste.
Mi sono diplomata all’Istituto Tecnico per il Turismo, quindi il mondo del viaggio già mi affascinava e il contatto con il cliente mi ha da subito entusiasmata. La mia esperienza è maturata negli anni in cui il competitor è entrato in servizio, Trenitalia ha avviato la trasformazione da Ente a Impresa e l’utente è diventato cliente.
Sono stata particolarmente coinvolta nella nascita dell’Assistenza Clienti: la cura del cliente, l’attenzione e l’ascolto dei suoi bisogni sono stati il filo rosso che mi ha accompagnata durante tutto il mio percorso di crescita professionale: come referente della formazione, della Qualità del Servizio, poi responsabile del Contratto Pulizie, della Produzione della Direzione Regionale FVG e infine Responsabile della Direzione Regionale FVG, incarico che ricopro oggi.
Amelia Bertolaso

Amelia Bertolaso Comitato Esecutivo Federmanager Minerva

Nel corso degli ultimi cinque anni, hai notato un cambiamento significativo nei comportamenti e nelle preferenze dei passeggeri nei confronti del trasporto ferroviario regionale? Quali fattori ritieni siano alla base di questi cambiamenti?
Negli ultimi 5 anni c’è stata una sorta di piccola rivoluzione del Trasporto Regionale di Trenitalia con l’arrivo di nuovi treni che stanno sensibilmente migliorando la qualità del servizio per milioni di pendolari.
Sono cambiate le abitudini di viaggio sia dei pendolari, che non si muovono più massivamente da casa al lavoro dal lunedì al venerdì, sia dei turisti italiani e stranieri che sempre più scelgono il treno per raggiungere non solo le città d’arte, ma anche i borghi più piccoli, il mare e la montagna.
E sono proprio i turisti che hanno visto una crescita importante, quest’estate abbiamo registrato un aumento del +15% rispetto all’anno precedente, migliorando anche le performance registrate nell’estate 2019.
Considerando l’evoluzione della mobilità regionale, in che modo il viaggio in treno sta diventando sempre più parte integrante dello stile di vita delle persone, non solo per gli spostamenti quotidiani ma anche per esperienze ricreative e viaggi di scoperta?
La mobilità regionale evolve se il treno fa parte di un sistema in cui tutti gli attori fanno sinergia, per consentire al pendolare, al turista, al cliente occasionale, di lasciare l’auto a casa.
Oggi stiamo assistendo ad un calo significativo dell’acquisto dell’auto propria da parte soprattutto dei più giovani, che non ne sentono più la necessità e preferiscono farsi accompagnare da un servizio sempre più intermodale, efficiente e moderno.
Sono sempre di più le esperienze di integrazione treno/bus anche nella mia regione. Con un lavoro intenso di collaborazione con il gestore dei servizio di trasporto pubblico locale su gomma e di navigazione, abbiamo integrato il servizio verso Lignano (treno+bus) e Muggia (treno+traghetto)
 È un lavoro che ci vede costantemente impegnati ad estendere queste esperienze di intermodalità, per consentire al passeggero di utilizzare più forme di trasporto, con un unico titolo di viaggio acquistabile su un’unica piattaforma.

La tendenza ai viaggi “leasure” regionali è in costante aumento. Puoi condividere esempi di come il settore ferroviario regionale facilita e promuove l’esplorazione delle bellezze locali, contribuendo al turismo regionale?
Prendo ad esempio la nostra realtà regionale in cui, ad esempio, il cicloturismo ha visto un’esplosione negli ultimi 5 anni, chiedendoci azioni concrete in termini di adeguamento dei treni al trasporto bici e adeguamento dell’offerta.
La ciclovia AlpeAdria, 400 km dalle Alpi al mare, è affiancata dalla ferrovia per gran parte del percorso. L’imponente numero di cicloturisti ci ha portati all’inaugurazione, nel 2020, delle prima vetture completamente adibite al trasporto di 64 biciclette.
L’orario estivo di quell’anno ha visto la nascita dell’Alpeadria Line, offerta dedicata ai cicloturisti dell’Alpeadria con treni attrezzati al trasporto di almeno 30 biciclette, che uniscono Trieste, Udine e Tarvisio, con fermate anche a Gorizia, Palmanova e Venzone (uno dei borghi più belli d’Italia).
L’anno seguente è nato il Trenobici delle Lagune, che permette di raggiungere, con le due ruote al seguito, le località lungo la linea Trieste – Venezia.
E quest’anno abbiamo lanciato la Collio Line, creando un’offerta del fine settimana che servisse l’area interessata dalle ciclovie FVG-3 “Ciclovia pedemontana e del Collio” e FVG-5 “Ciclovia dell’Isonzo”.
Gestire una squadra impegnata in aspetti così diversi della mobilità regionale è sicuramente un compito complesso. Puoi condividere qualche sfida specifica che hai affrontato nel coordinare tutte queste funzioni per garantire una qualità di servizio uniforme?
La sfida è quotidiana. Se penso al nostro lavoro, la metafora che mi viene in mente è quella dell’orologio. Ogni ingranaggio funziona se funzionano tutti gli altri e tutti insieme mostrano l’ora esatta.
Chi fa la manutenzione ai treni, chi li pulisce, chi li segue lungo il percorso commerciale, chi vende i biglietti, chi fa assistenza clienti nelle stazioni e a bordo, chi conduce il treno, chi lo manovra dall’officina alla stazione, chi a staff svolge tutte le attività di supporto. Il mio compito è quello di guidare le anime della mia Direzione verso un obiettivo comune: il nostro cliente e la sua soddisfazione. 
Le parole chiave sono condivisione e consapevolezza. Consapevolezza che il lavoro di ognuno contribuisce alla qualità dell’esperienza di viaggio del nostro cliente, condivisione di ogni aspetto critico e obiettivo, per lavorare tutti nella stessa direzione. 
È con questo spirito, ad esempio, che ho voluto fortemente un corso di formazione che vedesse in aula personale proveniente da tutti i settori della nostra organizzazione per affrontare un caso di criticità del servizio e il ruolo di ognuno nel contribuire a ridurre il disagio del cliente
La manutenzione del convoglio e il servizio a bordo sono elementi chiave per un servizio ferroviario affidabile e confortevole. Quali sono le strategie e le tecnologie innovative per garantire che i treni siano sempre in condizioni ottimali?
E quali le iniziative per migliorare e arricchire il servizio offerto durante il viaggio? Le attività manutentive sono in continua evoluzione, perché i nuovi treni richiedono nuove competenze e nuove modalità operative.
L’uso della stampa 3D per la realizzazione dei ricambi, la realtà virtuale a supporto della formazione del personale, i nuovi combustibili a basso impatto sono solo alcuni esempi.
Anche gli interventi di pulizia che hanno subito un’evoluzione dopo l’esperienza pandemica. Il servizio regionale è un servizio di breve durata: il cliente chiede puntualità, pulizia, sicurezza, frequenza, integrazione con gli atri servizi di mobilità. 
I nuovi treni, Rock e Blues (il nuovo treno ibrido), presentano consumi energetici minori del 30% rispetto alla generazione precedente, modalità di sosta a basso consumo, illuminazione a LED, sensori di qualità dell’aria per l’ottimizzazione della climatizzazione, ampio utilizzo di materiali ecosostenibili per gli interni, oltre il 97% di riciclabilità dei materiali al termine del ciclo di vita, telecamere di videosorveglianza, prese elettriche e usb, monitor informativi, posti bici dotati di presa per ricarica e-bike.
Elisa, potresti raccontarci un’esperienza in cui, la sala operativa, ha gestito con successo una situazione critica per assicurare che un treno arrivasse puntualmente a destinazione? 
A luglio 2022, l’imponente incendio sul Carso, tra Monfalcone e Trieste, ha isolato la città di Trieste. Quel tratto ferroviario è stato interrotto prima parzialmente, poi totalmente per più giorni. 
Anche la circolazione autostradale è stata sospesa. Tutto il traffico stradale si è riversato sulla strada statale che si è congestionata al punto tale da non essere più percorribile, fino alla sospensione della circolazione anche su questa arteria. 
La Sala Operativa ha garantito, con un lavoro molto complesso, di presidio h24 e di coordinamento con Forze dell’Ordine, Prefetture, Protezione Civile, Regione FVG, che Trieste non rimanesse isolata. I treni, non potendo raggiungere Trieste, terminavano e iniziavano la loro corsa a Monfalcone, dove è stato necessario organizzare un presidio di tutte le attività normalmente svolte a Trieste (manutenzione, pulizie, inizio turno equipaggi). 
Nella stazione intermedia dove i clienti attendevano i bus, stazione priva di sala di attesa, è stato portato un convoglio che garantisse un’attesa in ambiente climatizzato e dotato di servizi igienici e posti a sedere. 
Decine di bus sostitutivi collegavano Monfalcone e Trieste via Slovenia, con tempi di percorrenza inevitabilmente allungati. L’unico collegamento possibile rimaneva il mare. Abbiamo quindi coordinato un servizio via mare da Trieste a Monfalcone, con navette bus che dall’attracco accompagnassero i clienti in stazione, per proseguire con i treni. 
È stato un lavoro molto complicato che ha visto coinvolto con dedizione tutto il personale in condizioni estreme di caldo, fumo nelle località prossime all’incendio, clientela frastornata da assistere. Pur con inevitabili disagi, abbiamo garantito la mobilità da e verso Trieste.
Quali strategie si stanno implementando per rendere il viaggio in treno più attraente e conveniente per i passeggeri rispetto all’auto, considerata ancora da molti come il mezzo di trasporto più conveniente e flessibile? 
Osservare le nuove abitudini dei passeggeri del regionale e offrire titoli di viaggio coerenti con queste abitudini. Il pendolare a cui eravamo abituati non esiste quasi più perché i lavoratori oggi alternano giorni in presenza a giorni in smart working e quindi stanno modificando le loro abitudini di viaggio. 
Il turista che sceglie di visitare l’Italia in treno, invece, ha bisogno di titoli di viaggio agili, acquistabili su tutti i canali di vendita, che gli garantiscano flessibilità e facilità di utilizzo.
La collaborazione con altri operatori della mobilità regionale è essenziale. Puoi raccontare un esempio di sinergia positiva con altri partner e come questa collaborazione ha migliorato l’esperienza complessiva dei passeggeri? 
Unitamente alle esperienze dei Link Lignano e Muggia, abbiamo collaborato con il gestore dei servizi su gomma, anche su input della Regione FVG, alla realizzazione del primo abbonamento combinato che integra il servizio ferroviario a quello automobilistico sulla destinazione San Daniele del Friuli.
Un unico abbonamento e orari in coincidenza.
La tua prospettiva sulla creazione di un futuro meno caotico, più pulito e più sicuro è affascinante. Quali sono gli ostacoli principali che vedi nel raggiungere questo obiettivo? 
Credo che il principale ostacolo sia l’abitudine all’uso dell’auto. Sebbene sia in atto un cambiamento importante e i giovani inizino a non sentire la necessità di acquistare l’auto, quest’ultima continua a rappresentare una comodità. 
Ma vale la pena provare a riorganizzare quegli ambiti della nostra quotidianità in cui, con accorgimenti differenti, se ne può fare a meno. Abituarci a camminare, andare in bici, utilizzare tutte le formule di sharing mobility e il trasporto pubblico, fa bene alla salute, al portafoglio e all’ambiente che ci circonda. 
Per questo stiamo lavorando sulla consapevolezza dei passeggeri rispetto alla riduzione di CO2 in un viaggio fatto in treno anziché in auto.
Quali sono le ultime innovazioni nel settore ferroviario regionale che ritieni abbiano avuto un impatto significativo sull’esperienza dei passeggeri e sull’efficienza operativa? 
Il treno Blues, primo treno ibrido in Europa. A tripla trazione: elettrica, diesel e batteria. Un treno versatile, che utilizza le batterie quando riduce la velocità per entrare nelle stazioni e durante gli stazionamenti, riducendo emissioni e rumore. 
Se a questo aggiungiamo l’uso di biocarburanti che stiamo sperimentando e che può contribuire alla riduzione di oltre l’80% delle emissioni di CO2eq (calcolate lungo l’intera catena del valore del prodotto, in base alla materia prima utilizzata, rispetto al mix fossile di riferimento), questo treno diventa ancora più green.
Infine, guardando al futuro, come immagini l’evoluzione della mobilità regionale via treno nei prossimi anni? Ci sono sviluppi specifici che ti aspetti nel settore? 
Mi aspetto che il treno diventi la spina dorsale di un sistema di mobilità integrata verso cui confluiscano e partano tutti gli altri sistemi di trasporto. 
Evoluzione che non può che rendere il trasporto pubblico più competitivo ed efficiente rispetto a quello privato. 
Sono convinta che anche l’APP di Trenitalia avrà un ruolo sempre più centrale per rafforzare i viaggi door-to-door che consentono agli utenti di pianificare un viaggio dal punto di partenza alla destinazione, con servizi che consentono – come il borsellino elettronico – di prenotare e pagare più facilmente i servizi acquistati.
Elisa Nannetti ha visto la sua crescita professionale in Trenitalia andare di pari passo con la crescita dell’Azienda sul tema dell’attenzione al cliente.
Assunta nel 1997 nell’allora Ufficio Informazioni della stazione di Trieste, ha forgiato la propria professionalità in più attività legate al servizio ferroviario passeggeri. Dopo i primi anni a diretto contatto con la clientela, ha contribuito alla nascita dei processi di Assistenza Clienti. 
Ambito che ha consolidato una sensibilità che non l’ha mai lasciata anche quando è diventata Responsabile del Contratto Pulizie dei treni a Lunga percorrenza del FVG e del Trentino Alto Adige e successivamente quando ha ricoperto il ruolo di Responsabile Produzione della Direzione Regionale Friuli Venezia Giulia, Direzione di cui è Responsabile dal 2017. 
Nell’attuale incarico l’attenzione al cliente e alle persone che fanno parte della squadra, è il fondamento di uno stile di cura di ogni dettaglio che costruisce, come un puzzle, l’esperienza di viaggio del cliente del servizio ferroviario regionale del Friuli Venezia Giulia.