Il superpotere della visualizzazione
Uno strumento potente nella cassetta degli attrezzi degli Executive Tutor
Cristina Saya - Massimo Zambon
Executive Tutor ALDAI
Visualizzazione, fantasia, immaginazione che cosa hanno a che fare con le nostre performance?
Con “fantasia” si intende la facoltà della mente umana di creare immagini, di rappresentare cose e fatti e quindi di immaginare qualcosa che non c’è, superando i limiti della nostra mente e magari facendo nuove scoperte.
Fantasia e immaginazione sono qualità alla base della creatività che hanno portato a molte scoperte e invenzioni, e dato vita all’arte; ma attraverso l’immaginazione possiamo anche sviluppare nuovi modi di pensare, agire, sentire.
Einstein scrisse: “La logica vi porterà da A a B, ma l’immaginazione vi porterà dappertutto”.
Il recente sviluppo delle neuroscienze sta rivoluzionando moltissimi settori.
Si è ad esempio scoperto che l’attività del cervello è la stessa sia quando immaginiamo qualcosa sia quando ne facciamo realmente esperienza attraverso i nostri sensi. Le connessioni neurali che si creano quando si immagina un’attività o un risultato sono le stesse che si avrebbero se avessimo svolto quell’attività o raggiunto quel risultato nella realtà: in entrambi i casi si generano le stesse reazioni psicofisiche. Questo significa che se ci alleniamo a raffigurare ciò che intendiamo ottenere, la nostra mente e il nostro corpo saranno preparati a reagire nel modo più idoneo quando ci troveremo davanti alla situazione concreta, come se avessimo già vissuto quel momento. E più sosteniamo l’immaginazione con sollecitazioni emozionali, più ci sembrerà di aver già elaborato quella situazione.
È il grande potere della visualizzazione e dell’immaginazione!
Qual è la differenza tra visualizzazione e immaginazione?
La Treccani definisce visualizzazione come “rendere visibile, apprezzabile con la vista” e immaginazione come “riproduzione ed elaborazione di un’esperienza sensoriale”.
Possiamo quindi affermare che la visualizzazione coinvolge solo la vista, riguarda il processo e si focalizza sul percorso per raggiungere l’obiettivo, mentre l’immaginazione coinvolge i 5 sensi, riguarda il risultato finale e si focalizza sul raggiungimento dell’obiettivo.
Se riesci a immaginare il tuo futuro, se hai un obiettivo (immaginazione), la tua mente si organizza per raggiungerlo (visualizzazione).
In realtà noi utilizziamo queste tecniche inconsapevolmente molto più spesso di quanto pensiamo, ma gestirle in modo consapevole ci aiuta a individuare priorità e difficoltà, a navigare le emozioni e a essere più preparati nel momento in cui quello che abbiamo visualizzato si presenterà nella realtà.
Immaginiamo di dover parlare su un palco e la cosa ci crea ansia.
Attraverso la visualizzazione si vede quel momento, si vedono la sala e il pubblico, si mettono in moto quelle emozioni che verranno provate nella realtà. Si attivano quelle che vengono chiamate capacità predittive, che aiutano la mente ad abituarsi alla situazione: attivando le capacità predittive possiamo individuare gli ostacoli che si frappongono tra noi e il risultato atteso, cercare una soluzione e intraprendere le azioni necessarie.
Il metodo
Si parte dalla definizione di un obiettivo chiaro e preciso (per esempio un nuovo lavoro, una promozione, una gara da vincere, la casa che si desidera, ecc.); poi si immagina la situazione come se l’avessimo già raggiunto, percependo le emozioni di quel momento: felicità, soddisfazione, gioia.
Infine si visualizza il processo necessario per raggiungere l’obiettivo, individuando gli ostacoli e le azioni da compiere.
Questo fa sì che il pensiero e le emozioni si radichino nella mente, andando a sostenere il raggiungimento dell’obiettivo.
Le tecniche di visualizzazione vengono usate in moltissimi ambiti: per il superamento di fobie, come training per attori e cantanti, per affrontare situazioni complesse, per controllare l’ansia, per aiutare nello studio e anche in un percorso di coaching.
Visualizzazione e immaginazione sono strumenti potenti che gli Executive Tutor ALDAI utilizzano nei percorsi di coaching.
Un ambito in cui le tecniche di visualizzazione sono molto usate è quello sportivo.
Ecco alcune testimonianze:
Mikaela Shiffrin al suo debutto olimpico nello Slalom Speciale, quando le è stato chiesto come si sentisse nei panni di esordiente disse: “Esordiente? No, questa gara l’ho già corsa mille volte nella mia testa. L’ho vinta, sono arrivata quinta, sono caduta”.
Lewis Hamilton prima della gara visualizza a occhi chiusi il giro perfetto sulla pista e si immagina le situazioni che potrà incontrare in gara.
Roger Federer afferma: “Visualizzo me stesso mentre raggiungo la vittoria utilizzando immagini vivide, emozionali e potenti che rappresentano ogni azione della mia partita. […] Rinforzo queste immagini positive con la visualizzazione di vittorie del passato, ritrovando le sensazioni che avevo provato in quelle occasioni”.
Le tecniche di visualizzazione si basano, quindi, su un obiettivo e su un processo: immaginare solo il risultato perfetto senza il processo per raggiungerlo non è sufficiente. La visualizzazione serve quando ci concentriamo sul processo per conseguire i nostri obiettivi; l’immagine del nostro successo ci sprona all’azione.
La visualizzazione e l’immaginazione sono strumenti di cui la nostra mente già dispone: utilizziamoli con consapevolezza e raggiungeremo risultati positivi attraverso l’uso delle immagini mentali. La simulazione mentale ci fornisce una finestra sul futuro e ci consente di prevedere le varie possibilità e di sviluppare piani per realizzare gli obiettivi.
Durante il percorso guidato dagli Executive Tutor ALDAI potrete verificare l’efficacia di questo strumento.
Buona sperimentazione!
01 maggio 2023