1946-2016: I 70 ANNI DELLA CIDA
I manager italiani lanciano l’impegno politico per la nuova Europa - Si è celebrato oggi, 14 ottobre, nella Sala dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati a Roma, il 70° anniversario della CIDA, la Confederazione Italiana dei Dirigenti e delle Alte Professionalità.
Franco Del Vecchio
Segretario CIDA Lombardia – lombardia@cida.it
All’evento hanno partecipato rappresentati del management privato e pubblico, e alla relazione del Presidente CIDA Giorgio Ambrogioni sono seguiti numerosi interventi di personalità politiche e opinion leader, fra le quali: il direttore de "Il diario del lavoro" Massimo Mascini, l’On. Cesare Damiano, Il Presidente del “Centre d’Historie de Scienze PO” di Parigi Marc Lazar, l’intervento video del Segretario Generale CES Luca Visentini, il Presidente CEC European Managers Ludger Ramme, l’intervento video del Presidente Business Europe Emma Marcegaglia e del Ministro per la Semplificazione e la PA Marianna Madia, infine la relazione sulle prospettive del sociologo Giuseppe Roma.
Il richiamo allo spirito del Manifesto di Ventotene da parte della politica, è stato evocato a gran voce dalla CIDA nel 70esimo anniversario della sua fondazione, con un’iniziativa inedita a livello comunitario.
CIDA, l'organizzazione che rappresenta 400mila manager tra dirigenti e alte professionalità di tutti i settori, lancia il manifesto identitario “Manager per la nuova Europa” per coinvolgere l’intera classe dirigente europea sulla condivisione di una serie di valori, impegni e proposte utile a sollecitare gli organi di governo UE ad un radicale cambio di rotta.
In un messaggio inviato alla CIDA, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha commentato: “La presentazione di un manifesto europeo per la dirigenza, nel 70° anniversario di costituzione della CIDA, assume un significato di particolare rilevanza. L'unione Europea si trova in fase cruciale, caratterizzata da crisi complesse che richiedono risposte urgenti e scelte lungimiranti per governare il futuro. È quindi benvenuto l'impegno congiunto dei manager pubblici e privati volto a rafforzare uno sviluppo sostenibile, evidenziando il valore dell'etica dei comportamenti".
Il sottosegretario al Lavoro e alla politiche sociali, Luigi Bobba, ha commentato "Sono fermamente convinto che la ripresa ed il rilancio della nostra economia debba passare necessariamente attraverso il pieno coinvolgimento dei giovani nei processi produttivi e nella vita sociale e lavorativa. Da questo punto di vista, va dato atto che CIDA - con il suo impegno professionale - rappresenta un punto di riferimento per le nuove generazioni che si affacciano al mondo del lavoro".
Anche Susanna Camusso, segretaria generale della CGIL, si è unita agli auguri per il 70° anniversario CIDA, commentando: “La fase in cui ci troviamo, di transizione verso l’era digitale, lascia aperti molti dei problemi del passato, ma pone a tutti noi nuove sfide e nuove opportunità di risposta. In questo ci unisce la consapevolezza che la costruzione del futuro non può essere ridotta a mera questione tecnologica. Perché sappiamo che sono e continueranno ad essere le persone a fare la differenza, soprattutto quando si assumono la responsabilità di svolgere ruoli dirigenziali. Una responsabilità che non è soltanto competenza, ma che è anche responsabilità di essere portatori di cultura e di valori. Tocca a noi, ognuno per la parte che gli compete, continuare ad affermare come il valore del lavoro, a tutti i livelli, e il suo riconoscimento, siano elementi essenziali per lo sviluppo del nostro Paese e dell’Europa.”
Consapevoli del ruolo che ricoprono nelle organizzazioni sociali e produttive, nelle istituzioni e nelle imprese dell’Unione, i dirigenti europei puntano sulla convergenza di livello continentale per affrontare l’attuale fase di incertezza e di stagnazione.
“Il concetto originario dell’Europa, centrato sui diritti della persona, la solidarietà e l’inclusione sociale è messo in forte discussione – spiega Giorgio Ambrogioni, presidente CIDA. I manager, che hanno visto nascere l’organizzazione sociale, giuridica ed economica della UE, hanno assistito in questi 70 anni a tensioni geo-politiche, a costruzione e abbattimento di muri e a cariche di violenza diffusa. Occorre quindi intervenire per preoccuparsi delle nuove generazioni, coinvolgendole nella vita economico sociale della Comunità. Non rimarremo inerti di fronte alla minaccia disgregatrice – conclude Ambrogioni – e contribuiremo al rilancio del disegno storico dell’Europa attraverso i valori condivisi e le proposte di politiche adeguate. Ripartiamo da Roma, così come avvenne, nel 1951 con la nascita della CEC European Managers alla presenza del presidente della Repubblica Luigi Einaudi”.
Il manifesto europeo di valori, impegni e proposte è articolato in cinque punti, che vanno dalla necessità per i dirigenti europei di lavorare assieme per il bene della comunità, all’accettazione delle sfide del futuro, dall’impegno a combattere le diseguaglianze, alla diffusione dell’etica manageriale. Dalla condivisione di queste proposte, i manager pubblici e privati si impegnano a costituire l’EOM - European Observatory on Management, un osservatorio sulla dirigenza presso la CEC European Managers che vuole diventare uno strumento dinamico di conoscenza delle diverse realtà operative, normative e condizioni contrattuali e di monitoraggio degli andamenti occupazionali e delle funzioni svolte. L’EOM si prefigge di essere sede di confronto e dibattito, e fonte per la comunicazione e lo story telling al servizio dei manager europei.
Le proposte condivise puntano anche ad accorciare le distanze fra
dirigenti pubblici e privati per valorizzare le esperienze e le
sensibilità degli uni e degli altri, di combattere le diseguaglianze
sociali, tra le cause di rallentamento dello sviluppo e soprattutto di
impedimento al pieno esercizio della democrazia economica, e di indicare
virtù identitarie come autonomia e responsabilità, competenza, merito ed efficienza, individuando in aggiunta una serie di valori prioritari.
In particolare, un’indagine commissionata dalla CIDA, che ha coinvolto i
manager di 14 paesi europei, ha individuato una forte convergenza verso
questi valori o pilastri dell’etica manageriale:
- Favorire il people care, ovvero esercitare particolare attenzione verso le risorse umane, dal luogo di lavoro ai bisogni della persona e delle famiglie; coinvolgere i collaboratori nel miglioramento dei processi produttivi, riconoscere le diversità senza discriminazioni; promuovere work life balance e welfare aziendale;
- Stimolare una visione di medio lungo termine in modo da incentivare ogni forma di innovazione quale principale antidoto ai pericoli di stagnazione e di regresso;
- Supportare lo sviluppo sostenibile per consegnare alle prossime generazioni un ecosistema vivibile e rendere effettiva l’inclusione sociale;
- Riconoscere, come valore fondante dei manager, l’etica dei comportamenti e l’esempio personale come forma concreta di civismo da classe dirigente e non semplice testimonianza individuale.
I
manager pubblici e privati, oltre a svolgere il loro ruolo con grande
professionalità e trasparenza, si impegnano quindi a intervenire e
contribuire al dibattito per un’Europa contemporanea, dinamica e sempre
nuova, apportando le loro esperienze e proposte.
Per maggiori informazioni sul convegno CIDA vedere: www.cida.it/70-cida
Per maggiori informazioni sul convegno CIDA vedere: www.cida.it/70-cida
CIDA è la Confederazione sindacale che rappresenta unitariamente a livello istituzionale dirigenti, quadri e alte professionalità del pubblico e del privato. Le Federazioni aderenti a CIDA sono: Federmanager (industria), Manageritalia (commercio e terziario), FP-CIDA (funzione pubblica), CIMO (sindacato dei medici), Sindirettivo (dirigenza Banca d’Italia), FENDA (agricoltura e ambiente), FNSA (sceneggiatori e autori), Federazione 3° Settore CIDA, FIDIA (assicurazioni), SAUR (Università e ricerca), Sindirettivo Consob (dirigenza Consob).