La leadership femminile nelle aziende lombarde
Il 16 novembre 2016 è stata approvata a larga maggioranza la legge per l’equilibrio fra uomini e donne nelle società ed enti regionali.
Silvana Menapace
Vice Presidente ALDAI-Federmanager
Chiara Tiraboschi
Giornalista
Responsabile Servizio Comunicazione e Marketing ALDAI-Federmanager
Questo significa più “quote rosa” negli organismi delle società partecipate e negli enti le cui nomine sono di competenza del Consiglio, della Giunta regionale e del Presidente della Regione. Silvana Menapace, Vice Presidente ALDAI-Federmanager, ha incontrato per Dirigenti Industria Sara Valmaggi, Vice Presidente del Consiglio Regionale, protagonista e tra le promotrici della sopraindicata legge.
L’incontro è stato occasione per approfondire l’impatto dell’introduzione delle quote di genere nelle società quotate lombarde grazie ad una ricerca di Eupolis Lombardia e per avviare un dialogo che promuova attivamente la partecipazione delle associate ALDAI-Federmanager negli enti regionali.
Nel 2011, l’Italia ha introdotto le quote di genere per i consigli di amministrazione e i collegi sindacali delle società quotate alla Borsa Italiana. Il provvedimento si è esteso, dopo alcuni mesi, alle società a controllo pubblico.
L’impatto dell’introduzione delle quote di genere nelle società quotate lombarde è stato approfondito ed illustrato dalla ricerca di Eupolis Lombardia “La leadership femminile nelle aziende lombarde”, uno studio condotto dalla professoressa Paola Profeta e da Annarita Macchioni dell’Università Bocconi promosso dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Lombardia, nell’ambito del piano ricerche.
Questo ed altro è stato oggetto di un incontro che si è tenuto tra la Vice Presidente ALDAI-Federmanager Silvana Menapace e Sara Valmaggi, dal 2011 Vice Presidente del Consiglio regionale e membro della Commissione Sanità, in prima linea sui temi delle politiche sociali, salute, istruzione e pari opportunità.
In Lombardia, sottolinea la ricerca, l’imprenditorialità femminile è pari al 22,7%, in crescita, complessivamente dal 2009 al 2015 del +1,1%. Secondo Unioncamere Lombardia nel 2015, le imprese individuali attive controllate in prevalenza da donne erano 154.265.
“È interessante notare – commenta Sara Valmaggi – che nonostante la crisi abbia contratto sensibilmente l’industria lombarda, il tasso di imprenditorialità femminile non ha registrato alcun calo, ma al contrario è cresciuto in modo stabile dal 2009 al 2015”.
Le donne manager fanno bene alle aziende lombarde, rappresentando un volano in termini di capitale umano strategico e fondamentale.
I toni cambiano se si guarda però all’Europa dove la situazione non è così rosea, in quanto frequente è il fenomeno del glass ceiling, cioè della scarsa presenza delle donne nelle posizioni apicali dovuta alla moltitudine di ostacoli a cui sono sottoposte le carriere femminili.
Il Global Gender Gap index, edito dal World Economic Forum che misura la magnitudine delle disparità basate sul genere, sottolinea che se da un lato su temi come l’istruzione e la salute, il gap è stato quasi completamente annullato, dall’altro molto ancora c’è da fare per la dimensione economica e politica.
Se i risultati migliori in assoluto sono raggiunti dai Paesi scandinavi, Islanda, Finlandia, Norvegia e Svezia che occupano le prime quattro posizioni della classifica, per l’Italia il quadro non è dei migliori. Il Bel Paese infatti si vede superato da Irlanda (sesta), Germania (tredicesima), Olanda (sedicesima), Francia (diciasettesima), Danimarca (diciannovesima), Inghilterra (ventesima), Spagna (ventinovesima) e Portogallo (trentunesimo). “È interessante notare però come la prospettiva sia diversa se vista dal punto di vista lombardo “ – afferma Sara Valmaggi.
La Lombardia, con tassi di attività femminile del 62,7% e 78,8% maschile, mostra infatti risultati migliori rispetto ai valori italiani e anche disuguaglianze inferiori. Infatti, per l’Italia il divario è di ben venti punti percentuali mentre, per la Lombardia, scende a sedici. “L’incontro con Sara Valmaggi rappresenta un momento importante per ALDAI-Federmanager per continuare a tenere ben saldo e aperto il dialogo con le Istituzioni” afferma Silvana Menapace. “Questo studio è per noi interessante e strategico per sottolineare ancora una volta che la leadership femminile non si traduce solamente in termini di quote rosa, ma rappresenta un plus vero e proprio per l’azienda”. Parte del colloquio è stato dedicato infine alla presentazione di ALDAI-Federmanager e delle attività che l’Associazione sta portando avanti grazie alle iniziative dei Gruppi di Lavoro e delle Commissioni per proporre e offrire ai soci servizi mirati e opportunità sempre nuove.
A tal proposito, la Vice Presidente Valmaggi ha manifestato grande interesse e ha chiesto di essere tenuta aggiornata sugli sviluppi delle iniziative di ALDAI-Federmanager.