L'oro blu e la sua importanza nella transizione energetica

Martedì 28 novembre, in ALDAI, L'acqua, elemento chiave per clima ed energia in collaborazione con ItCOLD e RSE

Foto di rony michaud da Pixabay

Romano Ambrogi

Socio ALDAI-Federmanager componente del Gruppo Energia ed Ecologia
Le ricorrenti crisi legate alla perdurante siccità e alle disastrose alluvioni hanno richiamato l’attenzione sul bene comune costituito dall’acqua anche nella nostra Regione, che è tradizionalmente nota per la ricchezza di questa risorsa.
Il Gruppo Energia ed Ecologia di ALDAI ha voluto quindi mettere al centro della discussione un aspetto spesso dimenticato nel dibattito sulla transizione energetica necessaria per far fronte ai cambiamenti climatici: l’utilizzo dell’energia idroelettrica.

Da una parte, infatti, la produzione di energia idroelettrica nazionale rappresenta il 40% circa della produzione rinnovabile italiana, dall’altra è a sua volta fortemente diminuita a causa del regime di precipitazioni negli ultimi anni. Né va dimenticata la funzione cruciale degli invasi quali mezzo di raccolta di acqua e come possibile elemento di laminazione delle piene.

Inoltre, la funzione degli impianti di generazione e pompaggio, veri e propri accumulatori di energia, risulta cruciale in relazione alla accresciuta necessità di bilanciare la produzione da fonti intermittenti e non programmabili, come sole e vento, con la domanda elettrica che va soddisfatta in momenti diversi.

E’ quindi urgente la necessità di avviare nuovi ingentissimi investimenti per aumentare l’efficienza del parco idroelettrico esistente, costituito in gran parte da impianti molto datati.
I dirigenti di ALDAI, da sempre attenti alle dinamiche sociali nelle quali si innesta il loro lavoro e la loro esperienza professionale, si sono spesso domandati come mai, nella crescente attenzione per le fonti energetiche rinnovabili, si sia sistematicamente dimenticata l’energia idroelettrica, nonostante l’evidente rilevanza della stessa non solo per l’apporto energetico, ma per le diverse implicazioni, dalla tutela dell’ambiente e del paesaggio, allo sviluppo di tecnologie  utili ad un migliore sfruttamento e inserimento nell’ambiente.

In quest’ultimo periodo, in concomitanza con il rinnovo delle concessioni per gli impianti idroelettrici (il 69% delle attuali concessioni scadrà entro il 2029) e con la necessità di stabilire regole certe per il mercato degli accumuli elettrici, si è risvegliato nei media il dibattito su scelte ormai improcrastinabili che riguardano non solo le aziende concessionarie, ma l’intera economia italiana. 

Il convegno vuole fornire una base conoscitiva seria, rigorosa e imparziale, portando in evidenza dati e analisi da parte di imprese, con la collaborazione di un centro di ricerca pubblico come RSE – Ricerca Sistema Energetico - e di un’Associazione tecnico-scientifica come ItCOLD – ramo nazionale dell’International Committee on Large Dams – da tempo espressione delle più alte competenze nel settore.
Dati ed analisi che, come è tradizione per le Associazioni dei dirigenti, verranno riproposti nelle varie istanze, locali, regionali e nazionali, nelle quali le nostre rappresentanze contribuiscono con competenza al bene comune della società.

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