Lo scopo era capire a distanza di tempo le loro impressioni e quanto l’esperienza fatta fosse stata d’aiuto. 

Dopo aver conversato amabilmente di vari argomenti, verso la fine della cena il Tutor ha richiamato l’attenzione dei commensali dicendo:

Quando ci siamo incontrati per la prima volta mancavano circa 6 mesi alla fatidica data della pensione dopo oltre 40 anni di lavoro, e un dubbio mi attanagliava la mente da qualche mese: preferisco continuare a lavorare o andare in pensione?

 

Nettamente positive, specialmente all’inizio, quando il Tutor mi ascoltava e mi aiutava a scavare dentro di me per “tirare fuori” quello che avevo represso in tutti gli anni di lavoro. Mi ha sorpreso la naturalezza con cui si sono svolte le sessioni, senza confini, ma sempre con un flusso logico e determinato.

Pensavo di non avere più lo slancio per ripartire su attività nuove per mancanza di motivazione; ho avuto, invece, una riconferma di poter buttare il cappello oltre l’ostacolo, per muovermi in modo differente verso una nuova “avventura” non comparabile con il passato, ma molto stimolante. 

Probabilmente non sarei riuscito a chiarire bene cosa mi sentissi di fare nei prossimi anni; così, invece, ho trovato un piano per continuare a lavorare part-time e ricominciare a dedicarmi ad attività sociali e ludiche abbandonate, ora riprese in modo più sistematico e ordinato. 

Certamente, ma più ancora mi pervade una dose di entusiasmo che certe volte devo tenere a bada per “non strafare“. Posso senza ombra di dubbio affermare che l’esperienza Tutoring sia stata molto importante e mi abbia aiutato a meglio definire il perimetro di una parte della mia nuova vita futura. 

In quel periodo stavo vivendo male la situazione in azienda, non mi ci trovavo più, ero stato messo da parte nonostante i tanti anni trascorsi. Questa situazione mi aveva portato a vedere il mio futuro sempre più grigio e a mettere in discussione anche le mie capacità e le mie competenze. Avrei dovuto cercare nuove opportunità, ma mi sentivo perdente.  

E poi mi sono rivolto al servizio MyExecutive Tutoring ALDAI, inizialmente con un approccio un po’ critico e senza molte speranze; subito, però, mi sono sentito a mio agio, libero di parlare con una persona preparata, e ascoltato. Nell’ambito famigliare e delle amicizie non riuscivo a essere così libero. Sapevo che il Tutor non mi avrebbe dato consigli, ma alla fine mi ha aiutato a sviluppare risorse inaspettate.

Il Tutor mi faceva domande, molte delle quali me le ero già poste, ma sentirle da un altro e dover dare delle risposte ha avuto un effetto diverso e sono riuscito ad andare più in profondità.

Grazie a queste chiacchierate ho rispolverato la passione che avevo nei primi anni lavorativi, ho analizzato e lavorato su alcune mie debolezze e ho valorizzato alcuni miei punti di forza.

Ho avuto modo di vedermi riflesso in uno specchio diverso; quello che stavo utilizzando era appannato dal mio stato d’animo.

Sto cercando senza affanno una nuova collocazione, ho allargato il mio network e mi presento con uno spirito positivo. È come se avessi messo ordine nella mia casa, pronto per mostrarla agli altri.

Mi sono rivolta al servizio MyExecutive Tutoring in uno snodo importante della mia crescita professionale, in quanto ero da poco uscita, dopo più di 15 anni, da un’azienda grande e molto strutturata. Ho iniziato il percorso “frenata” e con molti dubbi in quanto la mia cultura e il contesto professionale in cui ero cresciuta mi portavano a non ritenere possibili i cambiamenti; a ciò si è poi aggiunto il condizionamento emotivo dovuto alla pandemia.

Il percorso mi ha aiutata a individuare e semplificare il mio obiettivo in azioni minori, concrete e realizzabili. Ho affrontato questo percorso con l’intenzione di verificare le mie possibilità; volevo rimettermi in gioco senza autolimitarmi in partenza. Credo di essere riuscita a lavorare bene su questo punto. 

Penso che l’aiuto di cui più avevo bisogno fosse un maggiore contatto con la realtà e un’opinione esterna, non di famigliari. Questo mi ha portato a ripercorrere tutto il mio iter lavorativo, riordinando le mie competenze in maniera più strutturata. Inoltre, ho riscoperto la mia capacità di mettermi in discussione e di accettare il confronto, cosa che mi ha permesso un approccio propositivo alle opportunità che nel frattempo mi si sono presentate.

Molto grata dell’opera del mio Tutor. In particolare, è stata notevole l’empatia: una vicinanza discreta e costante, e un tono rassicurante e fermo che non è facile trovare.

Ho acquisito la convinzione di essere all’altezza di affrontare la sfida del cambiamento. Ritengo che “l’allenamento al cambiamento” sia una delle competenze manageriali che ogni dirigente dovrebbe coltivare e per me questo percorso è stato una grande scuola.