INSIEME, AL SERVIZIO DEI COLLEGHI

MESSAGGIO AGLI ELETTORI

‘Insieme, al servizio dei colleghi’ è una lista composta sia da candidati nuovi che da colleghi attivi da anni in ALDAI creata per recuperare ruolo e visibilità all’associazione dei Dirigenti.

La situazione della dirigenza italiana, attiva o in quiescenza, è quella di un corpo intermedio che non riesce ad uscire da una fase di difficoltà e lento declino, con un peso sempre minore sulle scelte strategiche ed organizzative delle aziende, con retribuzioni statiche e precarietà del posto di lavoro per i colleghi in servizio e penalizzazioni crescenti per i Dirigenti in pensione.

Ormai da quasi un ventennio l’azione sindacale è diventata più timida e reticente e i cambi epocali hanno indotto nel mondo industriale una pericolosa tendenza a considerare con minore attenzione il valore delle risorse umane. A parole, tutti riconoscono l’essenzialità dei contributi personali, ma nei fatti, in particolare in Italia, a fronte di una lamentata insufficiente dinamica della produttività, si è preferito contrastarla attraverso la sostanziale riduzione dei salari reali.
 
Questo fenomeno ha toccato anche, se non soprattutto, la dirigenza: se si aggiungono la storica tendenza alla semplificazione estrema delle organizzazioni gerarchiche con la concentrazione sempre più forte delle sfere decisionali e di indirizzo in un nucleo ridotto di persone, la crescente internazionalizzazione che ha spostato all’estero la maggior parte delle strutture direzionali, le influenze delle nuove forme di smart work, tutto alla fine converge nel togliere ruolo e riconoscimento economico ai dirigenti, sempre più ridotti di peso e numero.

In ottica nazionale, a questo corrisponde inevitabilmente un evidente declino, poiché vengono meno le strutture “pensanti” che tanto in passato avevano contribuito all’affermazione dell’Italia in ambito internazionale. Se non riusciremo prima a contrastare e poi ad invertire questa dinamica, la perdita di peso economico del paese non troverà limiti. 

I dirigenti, da questo punto di vista, devono ritrovare il senso del loro ruolo, anche in ottica nazionale. 

La situazione non è migliore per i pensionati, trattati da tutti i governi come una categoria privilegiata da utilizzare come un “bancomat” da cui prelevare risorse. In realtà i colleghi in quiescenza sperimentano in genere, ormai da molti anni, una pesantissima caduta di reddito reale.  

Quanto a noi, dirigenti milanesi attivi e in quiescenza, sentiamo l’esigenza di condurre ALDAI, principale ‘azionista’ di Federmanager, a crescere nella Federazione, riaffermando il ruolo essenziale di indirizzo del sindacato nazionale, da tempo un po’ perso: consideriamo che a Milano siamo i più attivi, se non i soli nel panorama nazionale, ad interrogarci sul futuro della categoria. 

ALDAI è tradizionalmente il sindacato in cui il confronto di idee risulta essere più vivace ed è anche il meglio organizzato per offrire servizi preziosi ai suoi soci. 

Proprio per questo, noi sentiamo la necessità di allargare questo modus operandi dialogando costruttivamente con le associazioni territoriali più piccole, ma anche recuperando il peso che Milano ha perso negli ultimi anni. Certi meccanismi statutari della federazione nazionale, concepiti in tempi diversi, giocano oggi pesantemente a sfavore di Milano e impediscono di riconoscere alla nostra associazione il peso che meriterebbe in ambito nazionale. Da questo punto di vista occorre fare chiarezza anche sul fatto che, se è auspicabile l’allargamento di Federmanager anche a ruoli diversi da quelli dirigenziali, si dovrà distinguere tra gli iscritti, tutelati dalla firma del contratto nazionale, e gli associati, fruitori di alcuni dei nostri istituti, ma per natura diversi dai dirigenti industriali.

Perseguiremo quindi con tenacia il rinnovamento delle linee della Federazione per riaffermare la centralità del ruolo dirigenziale nel mondo produttivo, nella società e nel panorama politico e per difendere i contenuti professionali ed economici della categoria 

Nello specifico, il nostro programma si pone gli obiettivi di:
  1. Dare risposte alle nuove esigenze del ruolo legate all’evoluzione del quadro produttivo, tecnologico e sociale
  2. Mantenere il ruolo di associazione di riferimento dei Dirigenti industriali 
  3. Rafforzare il ruolo di interlocutore e controparte della parte datoriale (ora Confindustria) nella tutela della categoria. Difendere l’importanza del contratto e la sua rilevanza economica 
  4. Puntare sul ruolo delle RSA per la costituzione di nuove forme di rappresentanza in diversi settori 
  5. Affrontare i temi nuovi emersi in questi anni nel mondo del lavoro, quali il lavoro a distanza, la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale, l’attenzione alla parità di genere, l’Inclusione e la sostenibilità del nostro modo di vivere. 
  6. Dare centralità alla formazione permanente.
  7. Valorizzare il nostro sistema di welfare (sanità, previdenza, etc.) tutelando sempre meglio i colleghi attivi e quiescenti.
  8. Dare alla categoria visibilità nei contesti aziendale e nazionale e ruolo nel rinnovamento del paese
  9. Ottimizzare la Governance di ALDAI, favorendo le deleghe operative 
  10. Valorizzare la struttura di ALDAI, ampliare i servizi disponibili, migliorare la qualità della comunicazione e della rivista, rafforzare la tutela degli iscritti 
  11. Potenziare l’autonomia di ALDAI nei rapporti con Federmanager
  12. Esigere e praticare trasparenza e coerenza in ogni contesto 
  13. Promuovere merito e competenza nelle designazioni per tutte le cariche 

Aderenti:
Battigelli Silvia
Bernardo Gennaro
Bombardi Furio
Carugi Michele
Colombi Giuseppe
Farronato Ezio
Garbarini Renato
Giammusso Aurelio Maria
Gronda Santino
La Placa Vittoria
Pagnacco Giovanni
Pastorino Paola
Pepori Marco
Sibilia Giampaolo
Vergani Paolo
Zambon Massimo
Zenatelli Antonio
Archivio storico dei numeri di DIRIGENTI INDUSTRIA in pdf da scaricare, a partire da Gennaio 2013.