L’iniziativa che valorizza e premia giovani studenti meritevoli
34ª edizione della Borsa di Studio Giacomo Bonaiuti
Raffaele Bonaiuti
Il18 novembre 2024 si è tenuta in ALDAI la consegna della Borsa di Studio dedicata a Giacomo Bonaiuti. Un lavoro arduo quello della Commissione, che ha ricevuto ben 88 candidature, per arrivare a una prima rosa di 10 e poi scegliere 3 vincitori: Letizia Rapini, Giulia Pompilio e Davide Bortolotti, che hanno ricevuto le borse di studio erogate da ALDAI, GES Edison, Fondazione Bracco e Famiglia Bonaiuti.
In apertura, a far gli onori di casa, Giovanni Pagnacco, Presidente ALDAI-Federmanager, che ha ringraziato i partecipanti, l’organizzazione e tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione dell’iniziativa. Senza nascondere la propria emozione nel presenziare a questo incontro, ha espresso il desiderio di cambiare la narrazione prevalente che riguarda la gioventù odierna, evidenziandone l’impegno e i sogni. Ha ricordato che ALDAI-Federmanager promuove da tempo uno sforzo non indifferente sul tema dei giovani e sul loro ingresso nel mondo del lavoro, e lo fa perché intende diffondere e promuovere una cultura del merito e dell’impegno.
Raffaele Bonaiuti, figlio di Giacomo Bonaiuti, ha ripercorso la storia della Borsa di Studio. Come nelle precedenti edizioni, ha ricordato che il padre aveva un debito di gratitudine con simili iniziative, perché proprio grazie a queste era riuscito a conseguire la laurea in Ingegneria nei lontani Anni ’40 del secolo scorso. In seguito, si era impegnato a restituire il sostegno ricevuto, facendosi promotore di analoghe iniziative, sostenute insieme al suo amico Ennio Peccatori: fra queste si ricordano le Borse di Studio dedicate ai colleghi Montedison ing. Taliercio e ing. Gori, assassinati negli Anni ’70 dalle Brigate Rosse a Marghera (VE).
Ha quindi voluto esprimere un encomio e un riconoscimento ai tre vincitori 2024, dicendo loro: “Siete stati davvero bravi!”. Un’affermazione che non voleva essere una banalità oppure una cortesia da galateo, ma un grande apprezzamento per la fatica, l’impegno e il tempo (tanto tempo) dedicati allo studio e non al divertimento. In conclusione, ha invitato i ragazzi a raccogliere questo testimone che viene da lontano e a consegnarlo a futuri giovani altrettanto meritevoli. In altre parole, ha esortato a promuovere in futuro analoghe borse di studio per studenti meritevoli, diventando, in questo modo, “atleti” di questa staffetta partita da lontano.
Renato Signoretti del GES Gruppo Seniores Edison ha voluto ricordare l’impulso dato da Giacomo Bonaiuti e dal suo amico Ennio Peccatori, entrambi dirigenti Montedison, al Sindacato dei Dirigenti Montedison e all’assistenza sindacale e sociale per i colleghi con la costituzione dell’ASDAM (Associazione Sindacale Dirigenti d’Azienda Montedison) nel 1982, di cui Bonaiuti è stato il 1º Presidente. Questa Associazione ha avuto fino a 2.000 iscritti, praticamente tutti i dirigenti della Montedison, che hanno potuto usufruire non solo dell’assistenza sindacale, ma anche del sostegno economico alle famiglie, in caso di bisogno, e di supporto all’istruzione dei figli all’estero attraverso borse di studio.
Da qui l’istituzione in ALDAI delle 2 Borse di Studio alla memoria dei 2 dirigenti Montedison scomparsi, in continuità con gli scopi che avevano sia l’associazione ASDAM che l’attività da loro svolta in ALDAI.
Ha sottolineato, poi, l’opportunità di un atteggiamento di solidarietà nel mondo del lavoro: atteggiamento che non è assolutamente in antitesi con lo sviluppo economico delle aziende, ma che invece è l’ambiente positivo per la crescita e per il benessere delle persone.
Si è quindi congratulato con i vincitori, ricordando i loro lodevoli impegni (volontariato e altro) oltre allo studio.
Giuseppe Merola, del GES Gruppo Seniores Edison, ha ripreso il tema della sintesi fra tradizione e innovazione, tra le competenze dei senior e la freschezza degli junior. Ha ricordato che obiettivo del GES è il collegamento tra l’esperienza degli anziani e l’innovatività dei giovani. In un quadro di evoluzione continua le materie tecnico-scientifiche, oggi accompagnate dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale, giocano un ruolo determinante ed è assolutamente necessaria una maggior presenza delle ragazze in questi settori. Anche l’approccio ecosostenibile delle aziende può trarre vantaggio dal ruolo attivo e propositivo delle giovani generazioni. Così come l’intelligenza artificiale (anche questo campo primario per l’attività dei giovani più promettenti) che certo rende più veloce l’evoluzione e l’innovazione può essere un utile strumento per fondere competenze ed evoluzione tecnico-scientifica in una visione etica e responsabile dello sviluppo.
Patrizia Galeazzo, della Fondazione Bracco Progetti educativi, ha voluto ricordare lo specifico impegno della Fondazione in materia di incoraggiamento delle ragazze nello studio delle materie STEM, e la partecipazione a questa Borsa di Studio è finalizzata proprio a questo. La presenza femminile in certi ambiti scientifici è ancora ridotta, anche se in aumento rispetto al passato, ma il cammino da percorrere è ancora lungo. Ha ricordato, poi, che Diana Bracco, titolare della omonima Società, è stata fra le prime studentesse della Facoltà di Chimica di Pavia e tra le prime donne imprenditrici in Italia negli Anni ’60. Ha espresso la convinzione che le donne siano in un certo senso talvolta “scomode” perché propongono di cambiare le regole e di adottare modalità nuove.
Ha inoltre evidenziato come durante la valutazione delle candidature abbia avuto l’opportunità di conoscere ragazze e ragazzi di grande livello, non solo per i risultati scolastici.
Diana Bracco, attraverso un videomessaggio, ha espresso il proprio apprezzamento per i tre destinatari della Borsa di Studio e in particolare per Letizia Rapini e per Giulia Pompilio, le due studentesse di Chimica vincitrici (insieme a Davide Bortolotti) quest’anno. Ha ricordato l’impegno della Fondazione Bracco che – nei suoi 14 anni di attività – ha consegnato ben 2.500 sostegni economici a ragazze (ma non solo) per il completamento della loro formazione scientifica. Ha augurato ai tre vincitori che la Borsa di Studio conseguita possa aiutarli a realizzare i propri sogni.
Dopo gli interventi si è proceduto alla premiazione dei tre vincitori:
Letizia Rapini, laurea con lode alla Triennale e poi laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Chimiche, in parallelo agli studi al Conservatorio. Sta ultimando la sua tesi nel Laboratorio di Psicofarmacologia Sperimentale.
Giulia Pompilio sta terminando gli studi alla Facoltà di Chimica dell’Università di Pavia, è in partenza per completare la sua tesi presso l’Università di Göttingen, Germania.
Davide Bortolotti, laureato con lode in Chimica Industriale all’Università di Milano. Impegnato nel volontariato, ha alternato gli studi (con risultati più che brillanti) con il lavoro in pizzeria per mantenersi all’Università.
In chiusura dell’evento sono intervenuti alcuni vincitori delle precedenti edizioni della Borsa di Studio. Chiara Figazzolo, che lavora presso la farmaceutica Merck, ha raccontato – in collegamento da remoto – come la Borsa di Studio le abbia aperto opportunità inattese e ha invitato i vincitori a osare e a individuare obiettivi anche difficili.
Gianluca Cavazzoli, vincitore edizione 2022, in collegamento dalla Germania (dal Max Planck Institute), si è rallegrato con i tre prescelti 2024 invitandoli a cogliere le possibilità offerte e illustrando come per lui la Borsa di Studio abbia rappresentato un prezioso contributo per il proseguimento degli studi (attualmente sta infatti svolgendo il 3º anno di dottorato in Germania).
Davide Sala ha espresso un elogio e un incoraggiamento ai tre vincitori. È il tredicesimo anno che interviene di persona a questo appuntamento, che ritiene positivo e prezioso non solo per l’importo economico ricevuto, ma anche per l’apprezzamento personale rivolto agli studenti. Attualmente si occupa della parte commerciale in una industria farmaceutica. Ha invitato i tre vincitori a prendere in esame anche opportunità differenti dalla ricerca vera e propria, sempre restando nell’ambito chimico-farmaceutico.
Rosario Ferrante, vincitore edizione 2003, attualmente lavora in ENI, con frequenti permanenze all’estero. Ha rivolto un apprezzamento ai tre prescelti 2024, augurando loro che questa Borsa possa essere utile quanto lo è stata per lui. Ha raccontato di quanto ancora conservi come caro ricordo le carte della
edizione 2003.
Con questi interventi, con questa memoria del passato e con lo sguardo al futuro, si è chiusa l’edizione 2024 della Borsa di Studio Giacomo Bonaiuti. Arrivederci al 2025 con la n. 35!
01 gennaio 2025