Su PMI e su un rinnovato rapporto imprenditori manager si fonda il futuro del Nordest

Per un territorio più competitivo

Le piccole imprese del Nord Est continuano a registrare ottime performance grazie alla loro flessibilità, ma, proprio in quanto piccole, rischiano di non riuscire ad agganciare i percorsi di crescita presenti in altre aree del mondo. 
Le imprese del Triveneto hanno dimostrato straordinaria resilienza in un contesto di tassi elevati, inflazione e tensioni geopolitiche. 
Le Pmi nordestine sono l’asse portante dell’economia di quest’area ed è dovere della PA, del mondo finanziario e bancario e dell’associazionismo aiutarle a prosperare, sostenere le loro ambizioni e favorirne il percorso di crescita. 
Accanto a ciò è indispensabile sostenere i consumi. Ciò per permettere di agevolare la transizione e far diventare più competitivo questo territorio. 
Si tratta di rafforzare le basi per garantire al Paese una crescita inclusiva a beneficio di tutti. Per fare ciò occorre investire sul lavoro e sui lavoratori in maniera robusta così come è necessario puntare sulla rete commerciale per vendersi al meglio nel mondo, sull’innovazione tecnologica, sulle nuove competenze digitali. 
E va realizzato un importante programma pluriennale d’investimento a tutti i livelli che vada oltre il PNRR e sappia essere in grado di garantire il futuro. Le Pmi nordestine hanno compreso la rilevanza del pensare al futuro, in tutte le dimensioni: economica e sociale. 
Questo, unito alla proverbiale flessibilità e alla vocazione all’export rappresenta un grande valore aggiunto, che ne garantirà la competitività nei nuovi contesti di mercato. 
Banche, finanza e PA devono fornire alle Pmi del Nord Est un grande supporto per accompagnarle nella continua e costante transizione (perché si è sempre in una fase di passaggio) e sostenerle sui mercati. 
Sotto questo aspetto il percorso di aggregazione delle piccole imprese è ineluttabile in quanto le piccole imprese continuano a registrare ottime performance grazie alla loro flessibilità.
Daniele Damele
Presidente
Federmanager FVG
Segretario CIDA FVG

Daniele Damele Presidente Federmanager FVG Segretario CIDA FVG

Gli istituti demoscopici rilevano per queste realtà risultati di eccellenza per tutti gli indicatori. 
I cosiddetti “megatrend” di transizione ambientale e digitale richiedono nuove competenze e investimenti per sostenere i quali la dimensione non è più una variabile trascurabile. Il rischio è, infatti, quello di non riuscire ad agganciare i percorsi di crescita che molto rapidamente sorgono nel mondo. 
Le imprese devono aprire il capitale a nuovi soci, coinvolgere manager che non fanno parte della famiglia, e creare nuove partnership per fornire le condizioni adatte per competere con successo sui mercati globali che risultano essere sempre più complessi. 
Quasi quotidianamente nel Nord Est c’è la notizia di un’impresa – anche di dimensioni minori – che viene ceduta a fondi di private equity o a gruppi stranieri. 
Il Nord Est intercetta una quota importante degli investimenti diretti esteri in Italia e questo è un sintomo di vitalità del sistema imprenditoriale. Spesso queste operazioni apportano valore aggiunto, tecnologie, innovazione in ambito digitale. 
Imprenditori e manager insieme devono accompagnare le imprese nelle operazioni trasformative innalzando il livello del dialogo strategico in modo da realizzare importanti operazioni straordinarie. Si rende, inoltre, necessario, consolidare la relazione imprese-territorio per valorizzare le competenze maturate. 
L’appartenenza a questo territorio è un grande valore aggiunto per le imprese che qui vi operano. Sia geo-politicamente sia per quanto attuato qui in passato le condizioni per permettere sviluppo e crescita ci sono tutte. 
Spetta a tutti gli attori in campo far sì che ciò divenga realtà attraendo investimenti, capitali permettendo a chi opera e vive in queste terre di basare il proprio presente e il proprio futuro su un operoso benessere collettivo. 
Per questi obiettivi le associazioni territoriali di Federmanager del Veneto, del Friuli Venezia Giulia, di Trento e Bolzano ci sono sempre state e ci saranno anche in futuro.