Executive Search: come farsi notare dai cacciatori di teste
Intervista della redazione Dirigenti Industria a Claudio Saporito, Senior Advisor di Praxi, esperto nella ricerca, selezione e valorizzazione delle risorse umane
Molti dirigenti e top manager sono interessati a capire come attirare l’attenzione degli head hunter. Qual è il primo passo per distinguersi in questo campo?
Farsi notare dagli head hunter è un obiettivo importante per molti dirigenti, ma è anche un processo che richiede strategia e costanza. Il primo passo fondamentale è costruire un personal brand forte e autentico. Il profilo LinkedIn, ad esempio, oggi è uno strumento indispensabile. Deve essere aggiornato e trasmettere in modo chiaro chi siamo e cosa possiamo offrire.
Sembra semplice, ma spesso si commettono errori proprio su LinkedIn. Quali sono i dettagli più importanti da curare su questa piattaforma?
Direi che sono tre gli elementi cruciali. Prima di tutto, il profilo deve avere una foto professionale e una descrizione accurata delle proprie competenze e dei risultati. Poi è importante richiedere referenze: le testimonianze positive di colleghi, partner e clienti aumentano la credibilità e l’appeal del profilo. Infine, bisogna partecipare attivamente alle discussioni, commentare articoli e pubblicare contenuti rilevanti. Ogni interazione è un’opportunità per mostrare la propria competenza e costruire relazioni di valore.
Qual è l’approccio migliore per usare il personal branding e la condivisione di contenuti?
Ottima domanda. La pubblicazione di contenuti è fondamentale per costruire una reputazione professionale. Pubblicare post o articoli su temi di attualità, che siano rilevanti per il nostro settore, ci permette di posizionarci come esperti. È anche importante commentare e interagire con i contenuti di altri leader. Non basta esprimere opinioni generiche: dobbiamo aggiungere valore alla discussione, portando il nostro punto di vista o le nostre esperienze.
Oltre al branding e alla visibilità online, quanto conta il networking?
Il networking è cruciale. Essere attivi su LinkedIn è solo una parte del processo. È altrettanto importante partecipare a eventi di settore e creare connessioni reali. Direi che ogni manager dovrebbe identificare gli eventi rilevanti per il proprio ambito e parteciparvi in modo attivo. Questo permette non solo di imparare e confrontarsi, ma anche di farsi conoscere dai leader del settore.
Quali sono i consigli quando si tratta di contattare direttamente gli head hunter?
Molto semplicemente, bisogna essere proattivi. Non dobbiamo aspettare che siano loro a cercarci. Un contatto diretto, mirato e professionale può fare la differenza. Anche in questo caso però è importante evitare messaggi standardizzati. Le richieste di connessione devono essere personalizzate, introducendo brevemente chi siamo e cosa cerchiamo. Questo approccio dimostra intraprendenza e interesse genuino.
Parliamo di leadership. Come possono i dirigenti dimostrare il loro valore come leader?
La leadership è uno degli aspetti più ricercati dagli head hunter soprattutto per ruoli dirigenziali. Per dimostrarla bisogna condividere i propri successi concreti, i progetti in cui si sono ottenuti risultati tangibili e le sfide affrontate. Questo può includere anche esperienze in cui abbiamo mostrato resilienza o capacità di adattamento. In sintesi, occorre raccontare come si è fatto la differenza, mettendo in evidenza il proprio orientamento ai risultati.
Parlando di crescita professionale, quanto è importante la formazione continua per farsi notare?
È fondamentale. In un mondo che cambia rapidamente, aggiornare le proprie competenze è essenziale. Non basta consolidare le competenze attuali; bisogna puntare ad acquisirne di nuove. La partecipazione a corsi, il conseguimento di certificazioni e la frequentazione di workshop permettono di rimanere competitivi. Mostrare che si investe costantemente nella propria crescita è un segnale di serietà e impegno che i recruiter apprezzano molto.
Abbiamo visto quindi l’importanza del personal branding, del networking e della formazione. C’è altro che può fare la differenza per un candidato?
Un aspetto spesso sottovalutato è la comunicazione con i recruiter. Essere chiari sulle proprie aspettative e mantenere sempre un canale aperto e trasparente è essenziale. Gli head hunter apprezzano la sincerità e la coerenza, quindi è utile definire fin da subito quali sono le proprie preferenze, ma anche essere flessibili e aperti a nuove possibilità. Questa trasparenza facilita il dialogo e aiuta i recruiter a capire se il candidato è adatto alla posizione.
Grazie Claudio per i tuoi consigli. Prima di salutarci, qual è il messaggio finale per i dirigenti che vogliono attrarre l’attenzione dei migliori head hunter?
Direi questo: costruire una reputazione solida richiede tempo e dedizione, ma i risultati ripagano. Con un personal brand distintivo, un networking attivo e una mentalità orientata alla crescita, le opportunità arrivano. E ricordiamo sempre che ogni interazione è un’opportunità per raccontare chi siamo e per far emergere il nostro valore unico.
SAVE THE DATE
L’incontro Quali settori tirano di più e come farsi notare dai cacciatori di teste con Claudio Saporito
si terrà
mercoledì 26 marzo 2025 alle ore 17.30
in ALDAI, Sala Viscontea Sergio Zeme
Per partecipare è necessaria la registrazione su www.aldai.it
01 gennaio 2025