Il Cartone della “Scuola di Atene"
Una vita felice, cosi definì quella di Raffaello il noto storico dell’arte e restauratore Antonio Forcellino negli studi da lui condotti su questo grande artista
Daniela Orsini
Guida volontaria presso la Pinacoteca Ambrosiana (Associazione Volarte Milano - Volontari per l'arte)
Noi non possiamo che confermarlo se conosciamo l’ambiente letterario raffinatissimo in cui fu cresciuto (la corte di Urbino) ma non solo, perché questo termine “felice” è la sintesi di armonia ed equilibrio, consapevolezza del proprio potenziale creativo, acutezza di ingegno, notevoli capacità manageriali e – non ultime – una mente eclettica e un’amabilità gradita a tutti.
È dalle opere stesse di Raffaello che traspare il suo incredibile profilo, non possiamo quindi non conoscere i suoi capolavori, primo fra tutti il Cartone della Scuola di Atene, conservato qui a Milano nella Pinacoteca Ambrosiana.
Questo gioiello unico nella storia dell’arte, di recente restaurato da Maurizio Michelozzi, è ora visibile in una collocazione che ne esalta la fruibilità. Fu acquistato da Federico Borromeo nel 1626 non solo per il suo collezionismo privato, ma anche perché l’Accademia, di recente fondazione, ne avesse vantaggio per i suoi allievi.
Ammirare questo capolavoro dal vivo è un’esperienza unica perché le immagini del Cartone ci indicano le radici della nostra cultura, quelle sulle quali poggiano le nostre cognizioni attuali, le nostre verità di ragione. Scopriremo che nel Cartone non compare un personaggio presente nell’affresco, è il “pensatore”, meglio conosciuto come l’omaggio che Raffaello ha tributato a Michelangelo che a quel tempo decorava la Cappella Sistina. Inoltre riconosceremo nel gruppo della lezione di Euclide il logo del Politecnico di Milano.
Ma molto di più ci chiederà la nostra curiosità, in primo luogo il senso di questa assemblea di filosofi che, da Platone, Aristotele, Euclide, Diogene, Zoroastro e molti altri, emergendo dall’antichità classica, sa dare risposte nuove alle nostre esigenze moderne.
La Scuola di Atene mostra ai nostri occhi la via da percorrere per il raggiungimento del “sommo bene” e come tale va compresa nel contesto della Stanza della Segnatura in Vaticano. Si aprirà così ai nostri occhi l’incredibile progetto creativo di Raffaello che a buon ragione fu chiamato il “divino”.