Telemedicina e sostenibilità sanitaria

La dirigenza Sanitaria rappresentata da CIMO e Fasmed, aderente a CIDA, è impegnata nel piano di sviluppo sostenibile utilizzando in modo efficace le tecnologie della comunicazione e dell’informazione

Giuseppe Ricciardi

Presidente Regionale Federazione CIMO FESMED - Lombardia

Pasquale Razionale

Segretario Regionale CIMO - Lombardia
Cosa si intende per telemedicina, quali le prestazioni attualmente in essere e quali sviluppi previsti?
La telemedicina è la prestazione di servizi di assistenza sanitaria, tramite il ricorso alle tecnologie della comunicazione e dell’informazione in situazioni in cui il professionista della salute e il paziente (o due professionisti) non si trovano nella stessa località, (facilitando pertanto la comunicazione con i pazienti e tra professionisti). Comporta la trasmissione sicura di informazioni e dati di carattere medico grazie a testi, suoni, immagini o altre forme necessarie per la prevenzione, la diagnosi, il trattamento e il successivo controllo dei pazienti, con il risultato di migliorare il servizio e ridurre la mobilità e i costi per la collettività.

La mappatura del Ministero della Salute del 2019 rileva le prestazioni con maggior peso: 
  • teleconsulto (29%), 
  • telerefertazione (23%), non solo radiologia ma dermatologia, patologia etc.
  • telemonitoraggio (22%) cardio – pneumo – endocrino
Gli ambiti specialistici più coinvolti sono cardiologia, radiologia, pneumologia e i servizi sono rivolti principalmente ai pazienti cronici.
Nel 2018 le televisite rappresentavano solo il 4%, ma la percentuale è incrementata durante l’emergenza COVID19, stimolando lo sviluppo di progetti PNRR.

La Mission 6 del PNRR richiama la: “Telemedicina per supportare al meglio i pazienti con malattie croniche” con investimenti per:
  1. finanziare progetti che consentano interazioni medico-paziente a distanza, in particolare la diagnostica e il monitoraggio,
  2. creare una piattaforma nazionale per lo screening di progetti di telemedicina, e 
  3. finanziare iniziative di ricerca ad hoc sulle tecnologie digitali in materia di sanità e assistenza
Nell’ambito della Conferenza Stato/Regioni il Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione digitale, Vittorio Colao, ha scelto la Regione Lombardia e la Puglia per l’implementazione delle piattaforme verticali nazionali di Telemedicina. Lombardia e Puglia dovranno sviluppare le applicazioni che abilitano servizi specifici, fra i quali: la Televisita, il Telecontrollo, il Teleconsulto e il Telemonitoraggio, in affiancamento verticale alla componente abilitante sviluppata a livello nazionale.

Diversi i richiami nei provvedimenti di Regione Lombardia alla telemedicina, ad esempio per  l’efficientamento del flusso pazienti in pronto soccorso, citato nella recente DGR 6893 del 5.9.2022 
"…Il percorso clinico-assistenziale che si conclude con la dimissione dal Pronto Soccorso può rendere necessario un follow-up (anche con tecnologie di telemedicina/telemonitoraggio) o approfondimento diagnostico in regime di post-PS… Richiamando analogo ricorso in regime di post-ricovero DEOSPEDALIZZAZIONE PRECOCE con il ricorso alla continuità di cure in telemonitoraggio"

Recenti pubblicazioni evidenziano il ricorso alla telemedicina nell’ambito della riabilitazione, la gastroenterologia e per patologie diffuse quali le malattie infiammatorie croniche intestinali, la celiachia, etc.

Telemedicina e sostenibilità sanitaria

Quali possono essere gli aspetti negativi della Telemedicina, se ce ne sono?

Fattori potenzialmente sfavorevoli:
  • La telemedicina non può sostituire per intero l’assistenza medica fisica.
  • Necessità di una normativa aggiornata che definisca modalità d’utilizzo, sicurezza della confidenzialità dei dati ecc.
  • Aumento del tempo di visita del medico con modalità online 
  • Aumentato rischio di rivalsa per “malasanità” anche per errori di trasmissione, violazione sicurezza, processo di conservazione dei dati ecc.
Un aspetto negativo importante, in questo momento, non intrinseco alla telemedicina, e comune a tutti gli aspetti riguardanti l’efficienza è la carenza di risorse umane, trasversale alle varie discipline sanitarie, senza le quali qualunque sviluppo tecnologico trova difficoltà e inadeguatezza.

Non bisogna pertanto confondere modelli quali ad esempio la refertazione radiologica o la gestione dell’iter diagnostico terapeutico informatizzati con la telemedicina, nella quale cardine è l’operatore sanitario e la tecnologia è al servizio, evitando di arrivare a considerare la telemedicina come modalità di risparmio di risorse umane in senso assoluto.

Le prestazioni di telemedicina sono certamente utili in alcuni contesti, come emerso durante la pandemia, ma hanno valore in un contesto più generale solo se collocate in una gestione nazionale e regionale della sanità che va rivisitata in linea con le esigenze dei pazienti e degli operatori sanitari, con gli strumenti e le conoscenze attuali e con il ruolo cardine svolto in particolare da parte del Medico: si pensi ad esempio ai requisiti previsti per la televisita o più in generale al presupposto delle linee guida dove si prevede che le prestazioni sanitarie fornite con il supporto della telemedicina devono essere inserite in un contesto organico con valorizzazione delle varie professionalità ed adeguata loro integrazione e coinvolgimento, e comunque in un coerente contesto di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, ed anche per questo il ruolo medico trova la sua indispensabile priorità per ricondurre i percorsi alla tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, naturalmente con il ricorso e l’ausilio di tutte le sfaccettature disponibili ( privati compresi ).

Il ricorso alla Telemedicina viene incontro al concetto di sostenibilità sia ambientale che economica.

La telemedicina infatti permette, senza bisogno di occupazione di spazi e mezzi di trasporto, un continuo e puntuale contatto con il paziente, cronico in particolare, migliorando la presa in carico e il follow-up; favorisce l'incontro tra ospedale e territorio, spesso molto distanti tra loro; permette un migliore approccio alla cura del paziente, in quanto il collegamento tra gli specialisti per la discussione dei casi è molto più facile.

La dirigenza CIMO è impegnata allo sviluppo sostenibile della sanità.
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