Milano e la sfida europea

Elementi di riflessione a margine della pubblicazione della prima edizione dell’Osservatorio 2017 Assolombarda.

Gianni Fossati  

Giornalista, saggista e socio ALDAI

Interrogarsi oggi sul futuro di Milano è determinante. Il volume “Osservatorio Milano 2017”, nato da un’idea del Presidente Gianfelice Rocca in accordo con il Sindaco Giuseppe Sala risponde anche a questa esigenza. La ricerca è stata commissionata ad Assolombarda dal Comune e recentemente presentata nell’aula magna di via Pantano come evento e prezioso elemento di riflessione sul percorso della crescita della città.
Una città in piena ripartenza culturale con il rilancio dell’economia immateriale stimolata da Expo che ha contribuito ad accrescerne la reputazione. 

Dopo due anni dall’inaugurazione dell’evento, Milano può infatti indicare una strada sotto molti aspetti e la presenza dell’ex Presidente degli USA Barack Obama, preceduto da sua moglie e dalle figlie, lo ha testimoniato fisicamente per ricordare non solo ai milanesi che il Duomo, l’Ambrosiana con i suoi tesori, il Cenacolo Vinciano e il Castello Sforzesco ci hanno fatto sentire ancora una volta al centro del mondo, raccontando una grande storia italiana.
Una città fortemente radicata in Europa e ben inserita nei network globali anche con le sue imprese, che gode di una notorietà elevata legata sia al mondo economico sia agli aspetti artistico culturali. 

Anche per questo il Presidente Rocca auspica uno shock di crescita con la capacità di risolvere i problemi in avanti conquistando ulteriori posizioni in un arco temporale prefissato.
Nella presentazione è stato da più voci sottolineato come la pubblicazione rappresenti una novità significativa che, grazie all’impegno di Assolombarda e dei più importanti uffici studi del pubblico e del privato, ha consentito di disporre di uno strumento che fotografa i principali indicatori sui quali confrontare la competitività della nostra città a livello europeo.
Naturalmente questo cammino virtuoso dovrà continuare per registrare ogni anno l’andamento delle principali realtà, non più sull’onda di sensazioni o di giudizi di parte, ma sulla base di una misura verificata dal punto di vista scientifico. Un esempio di collaborazione tra istituzioni diverse e le principali aziende milanesi. D’altra parte la sfida di oggi e di domani sarà quella di competere con Lione, Stoccarda o Barcellona e Monaco, senza trascurare le considerazioni positive sull’attrattività internazionale richiamate dal New York Times, come unica in Italia a far parte del super gruppo delle 75 capitali del mondo cui attribuire un ruolo guida. Un’analisi dettagliata di 214 indicatori che vanno tra di loro interpretati con la consapevolezza di dover assumere decisioni che travalicano la dimensione prettamente cittadina.

La Carta di Milano è ancora un punto di riferimento che ha accresciuto una dimensione di notorietà che si associa ad alcune eccellenze del sistema educativo e delle sue università, una struttura economica  robusta e altamente diversificata (dall’industria al commercio, ai servizi, alla finanza), che evidenzia i principali primati in ambiti connessi con le attività economiche. Un ulteriore elemento caratterizzante è dato dalla radicata identità di città d’arte, cultura e design, sino ad arrivare alla nascita e crescita di startup creative.
Analogamente i passi in avanti verso la città smart rilevano una copertura broadband 1,38 lo score sintetico di dimensione seguita a breve distanza da Barcellona (1,34%). Milano è infatti la città che ha la percentuale più elevata di famiglie con copertura pari al 99% e ultra broadband 95% e allo stesso tempo quella dotata del maggior numero di hotspot pubblici (368 per milione di abitanti).
L’analisi puntuale dei dati fa tuttavia emergere un chiaro elemento d’ombra come l’equità sociale e, in prospettiva, il capitale giovanile. Milano storicamente aperta all’accoglienza con una tradizione ambrosiana di attenzione agli ultimi e di inclusione si avvale di un crescente volontariato e sul settore del non profit anche se a causa della recente crisi economica il sistema complessivo registra segni di debolezza.

Tra gli aspetti da potenziare compaiono le connessioni fisiche, la qualità dell’azione amministrativa e il trasferimento tecnologico. In termini di rapporto tra la Pubblica Amministrazione e cittadini il Comune di Milano gode di una maggiore fiducia rispetto alle amministrazioni di Barcellona e Monaco, ma la percezione sulla qualità della governance locale è meno positiva sebbene vicina al valore medio del benchmark. 
Infine, nonostante i recenti sviluppi, Milano ha molta strada da percorrere per affermarsi come hub della conoscenza, poiché il livello della ricerca e la diffusa propensione all’innovazione stentano a tradursi in trasferimento tecnologico, elemento che in chiave prospettica rappresenta oggi sempre più un tassello fondamentale per la competitività del sistema industriale. In particolare, il futuro di questo campo si chiama Industria 4.0, traiettoria ancora poco sperimentata dalle realtà locali soprattutto rispetto ai benchmark tedeschi.
In questo quadro tuttavia le startup manifatturiere knowledge intensive lombarde  rappresentano una nota positiva. Infatti, nel rinnovo del tessuto produttivo, si distingue chiaramente la vocazione manifatturiera di Milano, che registra il più alto tasso di creazione di impresa (5,1 imprese ogni 100.000 abitanti) tra i benchmark. 
Una volta nate le startup manifatturiere si devono confrontare con un'alta concorrenza, che determina un basso tasso di sopravvivenza a lungo termine (74,3%  verso 83-86% a Stoccarda e Monaco), ma spiccano per performance positive con il risultato migliore insieme a Stoccarda (il 38,7% delle startup nate tra il 2008 e il 2010 registra tassi di crescita  medio-alta a fine 2014). 

Milano, secondo i dati di Confindustria, conferma nei primi mesi del 2017 segnali positivi sul fronte manifatturiero e il clima di fiducia sale infatti a febbraio su livelli storicamente elevati.
A chiusura dei lavori il Sindaco Sala ha riaffermato come la competitività possa coniugarsi con la solidarietà, anche come elemento di tranquillità sociale, senza perdere di vista l’ambizioso obiettivo del costante miglioramento analizzando temi e proposte per una Milano sempre più vicina ai cittadini.
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