Digital Transformation: l’importanza di avere le idee chiare

Da qualche anno a questa parte il concetto di “Digital Transformation” è diventato particolarmente popolare, simbolo della cosiddetta Industria 4.0 e dei modelli di business più diffusi dei giorni d’oggi

Sara Cattaneo

Global Procurement Manager  ABB - Socia ALDAI-Federmanager e membro del comitato di redazione 
Con l’arrivo della pandemia, il senso d’urgenza intorno alla trasformazione digitale si è ulteriormente e sensibilmente amplificato, a causa ovviamente anche delle difficoltà logistiche che la nuova situazione ha portato con sé, tanto da farla ormai annoverare tra le priorità assolute di quasi ogni strategia aziendale che si rispetti.
E se volessimo ampliare ancor di più gli orizzonti, sempre restando su tematiche molto popolari, potremmo facilmente trovarci a pensare allo stretto legame tra questo argomento e un altro di grandissima attualità: la sostenibilità. E, infatti, basti pensare che entrambi rappresentano due dei temi più importanti tra i progetti finanziati dal Recovery Fund europeo.

La Digital Transformation può trovare applicazione in molteplici realtà, e assumere quindi svariate sfaccettature e implicazioni, tutte di estrema importanza; ma limitandoci ora al settore industriale a cui noi apparteniamo, permettetemi di essere un po' provocatoria e di chiedermi: siamo sicuri di avere tutti un’idea chiara, univoca e condivisa del concetto di Digital Transformation?

Sicuramente a tutti è chiaro che stiamo parlando dei cambiamenti legati all’adozione di nuove tecnologie, le quali comportano l’utilizzo di nuovi tool e nuovi processi. Ma forse non a tutti è chiara l’entità della trasformazione a 360° che ne consegue e che comporta innanzitutto un grande cambiamento culturale, per poi arrivare in molti casi anche a cambiamenti organizzativi e gestionali. 

Per gestire una trasformazione digitale di successo l’azienda deve essere consapevole di questo, e deve attrezzarsi in modo appropriato, scegliendo le persone con le skills giuste, sviluppando una visione di medio-lungo termine, creando nel management un mindset aperto al cambiamento.

Assessment della situazione di partenza

Come citato nell’articolo “Benefici della trasformazione digitale”, pubblicato nel numero di giugno di Dirigenti Industria, è fondamentale avere un quadro chiaro del contesto di partenza e del livello di maturità digitale dell’azienda in questione.
Ben diverso infatti sarà il significato di Trasformazione Digitale per una piccola azienda attualmente ancora basata su scambi di e-mail e fogli excel, paragonato a quello di una grande multinazionale gestita tramite importanti ERP, piattaforme cloud per lo scambio di informazioni e sofisticati tool digitali… 
Altra variabile da considerare nell’analisi dello status quo è il livello di omogeneità della maturità digitale: una volta stabilito il punto di partenza infatti, bisogna verificare quanto questo sia comune ai vari siti/reparti dell’azienda, in quanto sarebbe pericoloso assumere che tutti dipartimenti abbiano la stessa maturità digitale qualora così non fosse... quindi maggiore è la precisione dell’assessment, maggiore sarà la consapevolezza della decisione sulla direzione da prendere.

La Visione del management: approccio Top-Down

Una volta chiarito il punto da cui si parte, è fondamentale chiedersi dove si vuole andare, ma soprattutto quanto lontano nel processo di cambiamento ci si vuole spingere.
Così come lo status quo, infatti, può differire notevolmente da un’azienda all’altra, nello stesso modo anche l’obiettivo finale può essere notevolmente diverso: una piccola azienda infatti molto probabilmente cercherà soluzioni digitali meno sofisticate, più snelle e flessibili, mentre la complessità delle grandi aziende spesso richiede soluzioni tecnologicamente più avanzate ma anche un po' più rigide e complesse.
Spesso per poter arrivare alla definizione della cosiddetta “vision” è utile iniziare a chiedersi il motivo per cui si vuole iniziare un processo di Digital Transformation…. Cosa vogliamo ottenere? Una maggiore trasparenza e controllo dei dati? Una maggiore uniformità dei processi, atta a migliorare l’integrazione tra i reparti/siti produttivi e la performance verso i clienti? Una produttività legata all’ottimizzazione delle attività, delle scorte, delle previsioni, ecc?
La definizione dell’obiettivo implica anche la definizione del percorso: quanto più l’obiettivo finale sarà ambizioso e lontano dal punto di partenza, tanto più richiederà al management la maturità di saper definire un processo di trasformazione congruo, fatto se necessario di passi multipli e sotto-progetti, per evitare rischi di disruption del business. Ricordiamo sempre infatti che per iniziare a correre è bene prima imparare a camminare.

Coinvolgimento del personale: approccio Bottom-Up

Fondamentale per la buona riuscita di ogni progetto di trasformazione è il coinvolgimento di coloro che nelle attività quotidiane saranno i principali fruitori delle nuove soluzioni digitali. Nessuno meglio di loro infatti saprà formulare un’analisi dettagliata delle criticità dei tool attualmente in essere e aiutare lo sviluppo delle soluzioni future. Al di là del coinvolgimento tecnico, questo approccio può sicuramente facilitare anche la creazione di un preliminare consenso intorno a quello che poi sarà il vero cambiamento culturale, in quanto gli utenti si sentiranno essi stessi parte della soluzione, e non solo un’audience a cui di punto in bianco verrà “imposto” un nuovo sistema da usare.

L’obiettivo finale: il punto d’incontro tra i due approcci

Il punto d’incontro tra le linee guida dettate dal management e gli input del personale operativo sarà utile alla definizione precisa dell’obiettivo finale del progetto e conseguentemente alla scelta delle soluzioni digitali più appropriate al contesto e alle aspettative.
È a questo punto che inizia una pianificazione più dettagliata delle fasi del programma in merito alla gestione del budget, delle risorse, delle tempistiche; i progetti che richiedono una trasformazione, infatti, non possono avere successo se non pianificati con accuratezza e competenza.

Gestione del cambiamento culturale

… e non importa che si tratti di una piccola azienda che cerca di passare dai fogli excel a un sistema gestionale, o di una multinazionale che vuole uniformare i propri sistemi operativi e implementare sofisticati tool….si tratterà sempre e comunque di un grande cambiamento culturale che ogni azienda, secondo le proprie dimensioni e il proprio background, vivrà come unico, importante e sicuramente molto impegnativo.
In un progetto di trasformazione digitale quindi, contrariamente a quanti molti forse pensano, da un lato è sì importante che i manager abbiano spiccate doti tecniche e analitiche, ma dall’altro lato è forse ancor più importante che abbiano eccellenti doti di leadership, che sappiano gestire al meglio la comunicazione, creando una solida consapevolezza del cambiamento nell’environment circostante, condividendo passo dopo passo con i propri dipendenti obiettivi, programmi di medio-lungo termine, informazioni, facendo sentire che la loro voce è importante, che essi stessi sono parte delle nuove soluzioni e di questo cambiamento, e che questo è un percorso che si compie insieme.

Mi piace quindi citare la frase di un celebre campione come Michael Jordan: “Con il talento si vincono le partite, ma è con il lavoro di squadra e l’intelligenza che si vincono i campionati”.

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