Dichiarazione precompilata

Un milione di contribuenti ha già utilizzato i servizi on-line dell’Agenzia delle Entrate. Conviene?

Franco Del Vecchio 

Socio ALDAI - Federmanager
Una dichiarazione precompilata con la possibilità di prendere o lasciare, cioè accettare o non accettare quanto conteggiato in termini di spese mediche ed altri oneri deducibili, era inadeguata all’era della digitalizzazione e dell’attenzione al cliente-cittadino che paga le tasse. Quest’anno però è possibile aggiornare on-line la dichiarazione e, incuriosito, ho chiesto i codici di accesso per i due figli, per la moglie e per me.

La prima piacevole sorpresa è aver ricevuto in meno di 10 giorni le quattro lettere dell’Agenzia delle Entrate con la seconda parte del Codice e la Password. Il sito Internet dell’Agenzia delle Entrate non è un esempio di semplicità, ma dopo aver trovato la “retta via” per completare la prima registrazione, sono bastati cinque minuti per le altre.
Per il primo figlio ho scoperto che tutti i dati erano corretti, mancavano solo alcune spese mediche che ho aggiunto completando la dichiarazione in meno di 15 minuti, senza stampare nemmeno un foglio. Viva l’ecologia.
Per il secondo figlio tutti valori corrispondevano esattamente con le spese mediche sostenute, nonostante ce ne fossero molte. Non ho nemmeno dovuto modificare i valori della dichiarazione precompilata e ho inviato on-line quanto proposto, in meno tempo della precedente.
Anche per mia moglie e per me, entrambi pensionati, le spese mediche e gli oneri deducibili corrispondevano al centesimo di euro.
Se i colleghi avranno ottenuto risultati simili abbiamo finalmente alleviato il grattacapo della dichiarazione e bisogna ammettere che il servizio costituisce un'iniziativa utile e ben fatta. Quando ci sono cose buone bisogna ammetterlo.

L'era digitale ha reso disponibile la Dichiarazione Precompilata con benefici evidenti:
  1. ho risparmiato diverse ore di tempo altrimenti necessarie a collezionare documenti e fare fotocopie da consegnare al CAF; e il tempo è una risorsa preziosa;
  2. ho risparmiato il costo del CAF per diversi familiari e il relativo costo delle copie;
  3. abbiamo evitato, come società, lavoro inutile e spreco di carta.
Insomma è stata una piacevole sorpresa e penso proprio che meriti acquisire la necessaria competenza informatica per rendersi indipendenti e sbrigare in modo semplice e veloce una incombenza annuale complicata dalla insaziabile burocrazia. La Dichiarazione Precompilata, realizzata dai sistemi informatici al servizio del cittadino (Evviva) rappresenta un buon esempio di applicazione digitale e chi è in grado di utilizzarla trae beneficio per sé e per la collettività.

Insieme alle funzioni per presentare la dichiarazione è finalmente disponibile l'informazione sul modo in cui sono spese dallo Stato le imposte pagate. Nel grafico seguente sono indicate le percentuali di distribuzione delle imposte sulla base dei dati analitici della spesa pubblica elaborati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per il 2016, considerando nel totale, oltre all’IRPEF – se dovute – anche quelle relative alle addizionali regionale e comunale all’IRPEF, alla cedolare secca sulle locazioni, al contributo di solidarietà, all’acconto per somme assoggettate a tassazione separata, all’imposta sostitutiva sui premi di risultato, all’imposta sostitutiva per il “regime di vantaggio” e per il “regime forfetario”. Il calcolo non tiene conto dei contributi previdenziali versati all’INPS e utilizzati per la previdenza insieme all’assistenza senza una chiara separazione contabile.
Ciascuno ottiene dal sito dell'Agenzia delle Entrate gli importi versati per ogni voce di spesa, ma la distribuzione percentuale non può che essere la stessa per tutti i contribuenti.
Oltre il 50% dei 176 miliardi di € di imposte è assorbito dalle prime tre voci di spesa: la protezione sociale, la sanità e gli interessi sul debito pubblico. Le prime 5 voci, aggiungendo l’istruzione e la sicurezza, rappresentano da sole oltre il 70% delle imposte.
Adesso ho un’idea più chiara su come sono utilizzate le imposte e sui conti dello Stato.
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