Industry 4.0 in sicurezza
Un numero crescente di imprenditori intende avviare progetti industria 4.0 per accrescere la competitività. Non è però chiara la “road map” per realizzare in sicurezza il progetto per la propria impresa e merita condividere le best practice fra gli associati.
Claudio Provetti
Presidente Federazione CISQ
Co-Founder Laboratorio Industry 4.0
c.provetti@industry4-0.it
L’osservatorio API (Associazione Piccole e Medie Imprese di Milano) ha diffuso a febbraio i dati del suo osservatorio dal quale risulta che il 25% degli imprenditori intendono avviare processi in tale direzione nei prossimi 5 anni.
Ma qual è la situazione a 6 mesi dal proclama lanciato? Quali sono i primi riscontri che si possono avere?
Per provare a dare delle risposte poniamoci dal lato impresa e vediamo che tipo di approccio sta seguendo l’imprenditore Lombardo che sta affrontando il tema. Gli interessi manifestatisi in Italia sull’argomento sono veramente numerosi e importanti, anche perché ci sono di mezzo dei benefici fiscali e tanti sono i soggetti che hanno qualcosa da dire in merito. L’Industry 4.0 (di seguito I4.0) sta funzionando come fantastico elemento di catalizzazione d’attenzione e sono all’ordine del giorno, newsletter, articoli, eventi e corsi che vengono proposti all’insegna della quarta rivoluzione industriale.
Parto da uno degli ultimi convegni a cui ho assistito, nella fila dietro la mia c’erano seduti due signori, e in conclusione dei lavori, sento che uno domanda all’altro: “Tu hai capito cosa possiamo fare?” e l’altro risponde: “Qualcosa si, ma voglio approfondire”.
Tra le cose che sono state comprese, e fanno parte di quel “qualcosa” recepito sul mercato, c’è l’opportunità derivante dalla legge di Stabilità 2017 (o di Bilancio 2017) per ottenere degli interessanti sgravi fiscali per investimenti innovativi ad elevato contenuto trasformativo che utilizzino le tecnologie digitali e una serie di beni strumentali in chiave 4.0. Non entro nel merito dei benefici previsti (credito di imposta, super ammortamento e iper ammortamento), né dei valori nell’impegno di spesa che questi sottendono, perché c’è abbondanza d’informazione. Così come è noto che un progetto I4.0 necessita di: periti, ingegneri o certificatori per attestare che il bene acquisito possiede caratteristiche tecniche tali da farlo ricadere negli elenchi di cui all’allegato A o all’allegato B della legge di Bilancio ed è interconnesso al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.
Sta di fatto che dopo aver recepito alcuni messaggi di incomprensione e necessità di concreto approfondimento delle opportunità I4.0 che alcuni imprenditori di PMI hanno manifestato, è nata l’idea di voler contribuire nel far capire e proporre, quale potrebbe essere l’approccio all’I4.0 da un punto di vista gestionale e di visione sistemica.
Chi sta per concretizzare un piano di investimento verso il 4.0, dovrebbe tener presente che:
- non si sta parlando solo di introdurre un macchinario all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, ma si devono saper combinare diverse tecnologie in modo tale da integrare il sistema di fabbrica e le filiere produttive, così da arrivare ad un sistema integrato, connesso in cui macchine, persone, sistemi informativi collaborano fra loro;
- le funzioni aziendali, devono essere sempre più coese anche con gli operatori economici della catena di fornitura con cui bisognerà essere connessi e collaborativi. Trasparenza, visibilità e tracciabilità devono connotare il nuovo sistema impresa;
- è un processo in cui ricerca e produzione possono essere delegati a specialisti, detentori di nuove e robuste competenze, che lavorano interconnessi e in cui la gestione dell’information technology diventa un ibrido tra sistemi in-house e cloud e quindi la cyber security risulta condizione imprescindibile;
- è un processo end-to-end che parte dalla progettazione, arriva alla distribuzione e riguarda anche il post vendita;
- è un tema complesso e articolato, che tocca molti aspetti, fra cui forse il più difficile è quello culturale, il modo di essere e di gestire l’impresa.
Industriy 4.0 è chiaramente un tema molto ampio e multidisciplinare che trova il suo fulcro nella digitalizzazione dei processi e nella rilevazione e utilizzo dei dati di processo e gestione. È proprio nella gestione della fabbrica che parlando di integrazione delle filiere produttive e delle catene di fornitura, non può essere trascurata la sicurezza degli impianti e delle attrezzature, la loro adeguatezza all’uso e la qualità generata ed erogata, nel rispetto delle normative vigenti. Diventare un’azienda intelligente significa consapevolezza di dover cambiare e in alcuni casi di dover ridisegnare l’impresa. È una trasformazione culturale e gestionale che coinvolge tutto il personale a partire dai responsabili. È un progetto di lungo termine che implica un processo modulare di innovazione sistematica correlato agli obiettivi che si intendono perseguire. La trasformazione a cui stiamo andando incontro è difficile, ma necessaria, è un cambiamento profondo e pervasivo. Questo vale ancor più se si vuole cogliere l’invito ad usufruire di quegli sgravi fiscali che oggi il Governo mette a disposizione dell’imprenditoria Italiana (l’auspicio è che si possano avere anche “domani”). Non ci sono soluzioni precostituite o come evidenziato già da tempo in paesi Europei più avanti sul processo di digitalizzazione delle proprie aziende, non esiste una soluzione standard valida per ogni impresa.
Per approfondire l’argomento e favorire il dialogo, la sicurezza del progetti Industry 4.0 sarà argomento del prossimo incontro del Gruppo Progetto Innovazione del 20 settembre.
Nell’evento ALDAI, vorrei coinvolgere i colleghi per stimolare alcune riflessioni partendo dalla convinzione che esistono delle interessanti opportunità/sfide a cui sono certo i dirigenti lombardi (ma non solo) sapranno fare fronte. Bisogna cogliere la valenza del portare in “fabbrica” un messaggio che richiami ed evidenzi quanto il parlare di Industry 4.0 e degli eventuali benefici fiscali derivanti, siano aspetti di un unico processo di cambio nei paradigmi che porta l’azienda a rivedere il proprio Sistema Aziendale. Comprare impianti o macchinari che qualcuno indica “già in compliance con l’I4.0” e interconnetterli per poi dire che “va tutto bene” per poter beneficiare dell’iperammortamento o del superammortamento, non è sufficiente! Parlare di Dossieraggio Tecnico necessario per dimostrare la “bontà” della soluzione adottata affinché le perizie o le attestazioni susseguenti validino quanto implementato, è un aspetto importante e non è affatto una banalità! Supportare l’azienda che sta acquistando un impianto, affinché nel capitolato o contratto d’acquisto esistano già dei richiami puntuali ad aspetti determinanti per la rispondenza all’I4.0, è un altro valore per nulla trascurabile! L’adeguatezza all’uso del bene una volta installato in fabbrica e la appropriata formazione degli addetti all’utilizzo dello stesso, nel rispetto del sistema regolamentato e normato presente, non sono affatto elementi secondari! Andando avanti di questo passo si potrebbe prolungare e non di poco, l’elenco degli aspetti che si dovrebbero considerare. Non volendo andare oltre, rimanderei all’incontro del 20 settembre ulteriori approfondimenti, portando la testimonianza e le esperienze dirette di un “gruppo” di professionisti e rappresentanti di imprese, che hanno dato vita al Laboratorio Industry 4.0 che si sta sviluppando sulla base di un semplice concetto: condividere un modello di approccio all’I4.0, multidisciplinare e modulato in relazione alle caratteristiche dei prodotti realizzati, al tipo di produzioni adottate e alla complessità dei processi produttivi gestiti e di cui sopra sono stati riportati sinteticamente solo alcuni concetti.
Le linee guida
In attesa di incontrarci il 20 settembre, propongo di seguito alcuni passi delle Linea Guida del Ministero dello Sviluppo Economico e dell’Agenzia dell’Entrate [Circolare N.4/E del 30/03/2017] di sicuro interesse con riferimenti a richiami puntuali a degli aspetti da considerare imprescindibili*!
Pagg. 9 e 10 di 110 … riduzione di costi e sprechi, aumento della affidabilità dei sistemi produttivi e della qualità resa … … riduzione dei consumi energetici e dell’uso di materie prime, delle emissioni, con conseguente riduzione dell’impatto ambientale … … sicurezza attraverso una migliore interazione e agilità di interfaccia uomo-macchina che rende possibile una significativa riduzione di errori e infortuni, un miglioramento della sicurezza! … … sistemi di produzione che supportano e assistono gli operatori nello svolgimento delle loro mansioni portano a una riduzione dello stress lavoro-correlato e al superamento di alcuni limiti in termini di disponibilità di personale già adeguatamente formato, di invecchiamento della forza lavoro, di integrazione di lavoratori con disabilità, ....
Pag. 50 di 110 … dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica «4.0».
Pagg. 58 e 59 di 110 … l’impresa è tenuta a produrre una dichiarazione resa dal legale rappresentante… … una perizia tecnica giurata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali ovvero un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato … … per poter fruire dei benefìci dell’iper ammortamento e della maggiorazione relativa ai beni immateriali, è necessario attestare il soddisfacimento dei requisiti di legge; inoltre, è opportuno che la perizia/attestazione di conformità sia corredata di un’analisi tecnica.
N.B.: (*) lavoriamo insieme per convincere l’imprenditore che va mitigato, nel limite del possibile, il rischio che un domani possa venire messo in discussione quanto fatto per il proprio investimento!
Cliccando di seguito "Industry-4.0-in-sicurezza" è possibile scaricare la presentazione di Claudio Provetti al Gruppo Progetto Innovazione del 20 settembre 2017.
01 agosto 2017