World Class Manufacturing e Industria 4.0 alla base della ripresa del Gruppo FCA

Il termine (WCM) o produzione di classe mondiale, che qualifica alcuni tra i più importanti costruttori di beni e servizi mondiali, fu coniato dallo studioso americano Richard Schonberger negli anni Ottanta, per definire l’insieme di metodologie di ottimizzazione della produzione adottate dalle migliori industrie giapponesi.

WCM Academy a Torino Mirafiori.

Giancarlo Magnaghi   

Direttore tecnico del Competence Center Cherry Consulting su Industry 4.0 e  stampa 3D
giancarlo.magnaghi@cherryconsulting.it

Obiettivo del WCM è quello di realizzare i prodotti in maniera più rapida, economica, con maggiore qualità, sicurezza e soddisfazione del personale addetto, dei fornitori e dei clienti. 
Il WCM rappresenta l’evoluzione e l’integrazione di metodologie e di logiche sviluppate dagli anni ’50 agli anni ‘80, come Lean Manufacturing (Produzione snella), JIT (Just in Time), QRM (Quick Response Manufacturing), TPM (Total Productive Maintenance), TQM (Total Quality Management) e Six Sigma, a cui si aggiunge un’attenta valutazione delle perdite e degli sprechi, ai fini di una progettualità coerentemente priorizzata e finalizzata (Cost Deployment). Le attività di tutti i team sono orientate alla realizzazione di progetti Kaizen con l’obiettivo di azzerare le perdite e le loro cause: zero incidenti, zero difetti, zero guasti, zero scorte, zero reclami, per ottenere la soddisfazione del cliente e degli stakeholder e, in  generale, la  riduzione dei costi aziendali. Kaizen è la composizione dei due termini giapponesi KAI (cambiamento, miglioramento) e ZEN (buono, migliore), e significa miglioramento continuo mediante un rinnovamento a piccoli passi, giorno dopo giorno, incoraggiando ogni persona ad apportare piccoli cambiamenti il cui effetto complessivo migliora l'intera organizzazione.
Lo scopo è quello di ottimizzare i risultati azzerando le perdite, facendo leva sul miglioramento continuo dei processi, della qualità del prodotto, delle condizioni di lavoro del personale e del rispetto per l’ambiente, con riduzione dei costi di produzione, degli sprechi e aumento della sicurezza, attraverso il coinvolgimento, la formazione e la motivazione dei lavoratori. 
La forza del WCM deriva dal coinvolgimento delle persone a tutti i livelli, dagli operai ai manager; si impara mettendo in pratica le tecniche con i team di stabilimento e si realizza nel posto di lavoro, non in uffici lontani dalla produzione.
Aderire al WCM significa ripensare il processo produttivo e ottimizzare non solo i processi di produzione, ma anche tutto il ciclo di vita del prodotto: movimentazioni, scorte, controlli, manutenzioni, gestione della supply chain sino alla progettazione e modellazione dei processi operativi. 
Tutte le fasi che accompagnano il prodotto, dall’inizio alla fine, devono concorrere a “creare valore”, cioè qualcosa per cui il cliente è disposto a pagare. Quindi il principale obiettivo del WCM è creare un prodotto che possa vincere sul mercato. 
Questo richiede notevoli investimenti in ricerca, innovazione organizzativa e tecnologica, formazione continua del personale e dell’ecosistema industriale.
Alla base del WCM ci sono 10 Pillar (pilastri) tecnici e 10 gestionali (vedi figura 1).
Negli ultimi anni, la maggior parte delle grandi corporation multinazionali come Airbus, Bosch, Boeing Electrolux, Nissan hanno realizzato i propri sistemi di organizzazione e standardizzazione dei processi con l’obiettivo di mantenere e migliorare la propria competitività, detti XPS (Company-specific Production System), generalmente ispirati al Toyota Production System
Il WCM può essere visto come una piattaforma unificata che facilita l’implementazione degli XPS aziendali e facilita le interazioni tra i grandi gruppi.

Il WCM in FCA

La strategia del WCM fu personalizzata e importata in Italia nel 2005 dal gruppo FIAT, oggi FCA (Fiat Chrysler Automobiles) e ha contribuito alla rinascita del gruppo automobilistico. Tutte le società del gruppo Fiat hanno partecipato al nuovo viaggio verso l'eccellenza operativa: Fiat, Maserati, Lancia, Alfa Romeo, Magneti Marelli, Teksid, Comau, mentre il gruppo Chrysler ha aderito al WCM nel 2009 quando è stato acquisito da Fiat. Anche CNH Industrial partecipa al programma con tutti i suoi marchi, incluso Iveco. 
FCA ha quindi aperto la strada anche all’intera Supply Chain coinvolgendo nel programma sin dal 2010 a livello globale a tutt’oggi oltre 560 stabilimenti, per poi estendere l’applicazione anche ad altre società appartenenti a differenti settori industriali, tra cui Royal Mail, Ariston Thermo, Whirpool e Elica (elettrodomestici), Unilever (beni di largo consumo), offrendo loro supporto formativo e coaching sulle metodologie World Class attraverso una business line dedicata al WCM Training & Consulting.
Partendo dall’esperienza WCM maturata in questi anni, FCA dimostra di aver saputo già cogliere i primi frutti dell’interazione tra concetti propri della lean production e delle nuove opportunità che stanno arrivando da un processo di digitalizzazione dei processi industriali. Gli aspetti tecnici del WCM si integrano con il modello Industria 4.0, che prevede la digitalizzazione dei processi produttivi tramite alcune tecnologie abilitanti (KET – Key Enabling Technologies), come stampa 3D, robotica avanzata, sistemi di simulazione e di realtà virtuale e aumentata, collegamento continuo di tutti gli oggetti, le macchine e le persone tramite reti IoT (Internet of Things) e IoE (Internet of Everything). Tutte le azioni sono valutate per la loro capacità di incidere sulle performance di processo, attraverso la valutazione reale dei benefici delle soluzioni al fine di garantire la sostenibilità dello sviluppo industriale dell’azienda.
Attualmente la metodologia WCM è stata implementata in tutte le fabbriche del Gruppo, tra cui le fabbriche storiche, come Mirafiori (che produce il Suv Maserati Levante e l'Alfa Romeo Mito), G. Vico di Pomigliano d’Arco (Panda), Melfi (Jeep Renegade, 500X e Grande Punto), Cassino (Giulia, Giulietta e il Suv Stelvio).
Lo stabilimento di Cassino.

Lo stabilimento di Cassino.

La WCM Academy di FCA

La WCM Academy è la struttura di training e sviluppo dedicata alla crescita delle competenze World Class Manufacturing, professionali e di leadership del Manufacturing, la cui sede principale nella Regione EMEA è a Torino nella storica fabbrica di Mirafiori, ma che può contare localmente anche su altre sedi nei vari stabilimenti produttivi.
La Mission della WCM Academy consiste nel realizzare le attività di formazione bilanciando adeguatamente attività 
teoriche, esercitazioni pratiche e applicazione sul campo.
L’organizzazione delle WCM Academy si struttura su tre livelli:
  • Global: dedicato ai processi di “knowledge e leadership development” basati sull’interdisciplinarità, sull’interculturalità del training e sulla standardizzazione e diffusione delle conoscenze consolidate a livello mondiale;
  • Regional: dedicato allo sviluppo di competenze WCM, manageriali, all’utilizzo di strumenti di innovazione e allo sviluppo di competenze distintive nell’ambito della regione di appartenenza;
  • Plant: dedicato alla formazione sulle applicazioni tecniche del WCM e alla realizzazione di scuole di mestiere a livello di singolo stabilimento.
Oltre alla formazione, la WCA Academy favorisce la diffusione delle nuove applicazioni tecnologiche, come l’utilizzo di carrelli a guida automatica per trasportare materiali in produzione (AGV – Automated Guided Vehicles), Robot collaborativi (Cobot – Collaborative Robot), esoscheletri per diminuire gli sforzi fisici degli addetti alla produzione, e sistemi di realtà virtuale immersiva, controllo qualità e manutenzione predittiva.
Archivio storico dei numeri di DIRIGENTI INDUSTRIA in pdf da scaricare, a partire da Gennaio 2013.

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