Per un welfare manageriale a misura di Pmi

Costituito in maniera paritetica tra Confapi e Federmanager, il Fasdapi garantisce a imprenditori e manager un valido supporto pratico a copertura di qualsiasi evento dannoso riferito sia alla persona che all’attività professionale.

Giovanni Caraffini 

Socio e proboviro ALDAI-Federmanager
Nel corso del convegno “Puntare al futuro: merito e intelligenza collettiva” che si è tenuto lo scorso 14 giugno nella Torre Allianz di Milano nel quadro dell’Assemblea annuale ALDAI-Federmanager, illustri esponenti del mondo economico e sociale italiano hanno discusso sull’evoluzione delle strategie e dei modelli di business che i manager devono attuare per rispondere più efficacemente ai mutevoli bisogni del mercato interno e internazionale. È stata un’importante occasione per rimarcare l’attività strategica condivisa di Confapi e Federmanager attuata attraverso la diffusione capillare di una serie di strumenti bilaterali che guardano costantemente al sostegno delle Pmi, che – è bene ricordare - costituiscono il 95% delle imprese attive nel nostro Paese e danno lavoro al 47% dei lavoratori.

Nell’intervento è stato messo in rilievo che la crescita competitiva di questa tipologia di imprese nell’attuale scenario economico è centrata sul binomio innovazione-qualità, ambiti che richiedono sì investimenti, ma anche risorse umane adeguate, e che in tale contesto Confapi e Federmanager svolgono un ruolo strategico fondamentale per la promozione dello sviluppo tecnologico e per il supporto ai processi di digitalizzazione delle imprese attraverso l’Osservatorio dell’impresa, suddiviso in tre sezioni specifiche, Pmi, Bilateralità manageriale e Contrattazione, che pone particolare attenzione all’evoluzione del mercato del lavoro e alle sue caratteristiche.

È stato sottolineato che Confapi e Federmanager esplicano questa loro azione strategica nelle macro aree della formazione professionale, attraverso il Fondo dirigenti Pmi e la Fondazione Idi; del welfare integrativo, attraverso il Fondo PMI Welfare Manager; della previdenza complementare, attraverso il Previndapi; delle tutele assistenziali (sanità integrativa, assicurazione infortuni e malattie, responsabilità civile e penale), attraverso il Fasdapi. Questa galassia di enti che rappresentano e tutelano interessi strategici sia per le imprese che per i manager (Dirigenti, Quadri Superiori e Professional) sono affidati a professionisti di provato valore: citiamo, a titolo di esempio, l’Ing. Giuseppe Califano, Consigliere APDAI, Presidente Fasdapi e Vice Presidente PMI Welfare Manager, che partecipa a diversi tavoli a livello nazionale, un punto di vista privilegiato per osservare le complesse problematiche del comparto. Ricordiamo che il Fasdapi (Fondo di assistenza e solidarietà per dirigenti e quadri superiori della piccola e media industria) garantisce all’intera classe manageriale e alle imprese la copertura di qualsiasi evento dannoso sia per la persona che per l’attività professionale, mentre il Fondo PMI Welfare Manager aiuta il dirigente involontariamente disoccupato a definire un percorso formativo di riqualificazione professionale finalizzato al reinserimento nell’attività produttiva.

“Attraverso un serio percorso di ricollocamento professionale assistiamo i Dirigenti ed i Quadri Superiori che incolpevolmente perdono il proprio posto di lavoro in modo che possano essere pronti per affrontare nuove sfide lavorative. Diamo loro anche un supporto economico per un periodo che arriva fino a dodici mesi”

Appare chiaro, dal breve panorama presentato, che le azioni comuni Confapi-Federmanager vertono sull’obiettivo primario di valorizzare la dimensione manageriale ed economico-finanziaria delle Pmi per aiutarle ad affrontare il contesto economico nazionale insieme con la necessaria internazionalizzazione.

Giuseppe Califano: “È indispensabile superare la tradizionale cultura della piccola impresa”

Il Presidente “Fasdapi” e Vice Presidente “PMI Welfare Manager” ci parla in questa intervista degli strumenti della bilateralità manageriale per le Pmi, ed in particolare delle tutele assistenziali, delle politiche attive e delle opportunità offerte a imprese e manager dagli accordi bilaterali Confapi-Federmanager.

Ingegner Califano, dall’incontro di Milano è emerso un quadro particolarmente difficile, sotto il profilo economico, per le Piccole e medie imprese.

"Molto di ciò che è stato detto fa parte delle informazioni raccolte dall’Osservatorio dell’impresa 2019. Le Pmi occupano un posto di rilievo all’interno della struttura produttiva del nostro Paese, sia in termini di contributo all’occupazione sia in quelli di valore aggiunto. Parliamo di 4 milioni di aziende con meno di 10 addetti, molte delle quali stanno vivendo la difficile transizione del passaggio generazionale, della managerializzazione delle aziende familiari e dell’evoluzione tecnologica. È per questo che stiamo mettendo in campo azioni strategiche che favoriscano la crescita competitiva delle imprese".

I dati dell’economia, lavoro e occupazione sono al centro del dibattito. Quale supporto offrite alle aziende, in tal senso?

“Qualità e innovazione rappresentano gran parte del valore aggiunto necessario alla penetrazione dei mercati. E l’innovazione richiede investimenti anche sotto il profilo del management: il capitale umano costituisce una risorsa essenziale per lo sviluppo e la crescita. In questo contesto, oltre a promuovere lo sviluppo tecnologico e supportare i processi di digitalizzazione delle imprese, grazie al rinnovo del C.C.N.L per i Dirigenti e i Quadri Superiori Pmi Confapi-Federmanager è stata introdotta una nuova figura aziendale, definita convenzionalmente ‘Professional’. In pratica, attraverso l’adozione di questo tipo di contratto, l’impresa può dotarsi di nuovi manager (ovvero, tutte le figure che operano nel mondo delle piccole imprese sotto la denominazione generica di ‘consulenti d’azienda’) con un investimento agevolato e soluzioni di welfare assicurativo molto competitive. Lo stesso contratto, al di là delle formule tipiche del dirigente, prevede delle modalità di inserimento più ‘soft’ per i più giovani, fino a 42 anni, che hanno un minimo contrattuale più basso di quello del dirigente tradizionale. Per costoro c’è anche un’altra norma che consente di sostenere un costo più basso fino a 30 mesi, a prescindere dall’età, al fine di agevolare l’inserimento definitivo verificando se l’inserimento ha prodotto valore”. 

Innovazione spesso significa anche acquisire nuove competenze e confrontarsi con i giovani laureandi.

“Sicuramente oggi i giovani entrano nel mercato con un ampio bagaglio di conoscenze tecnologiche. Tuttavia, il know-how del manager di lungo percorso è un risorsa di esperienze e conoscenze sul campo indispensabili. Ed è per questo che attraverso un serio percorso di ricollocamento professionale assistiamo i dirigenti e i manager che incolpevolmente perdono il proprio posto di lavoro, in modo che possano essere pronti per affrontare nuove sfide lavorative. Diamo loro anche un supporto economico per un periodo che arriva fino a dodici mesi”.

Ingegner Califano, sembra che le vecchie formule non funzionino più, alla luce dei cambiamenti e dell’evoluzione con cui si devono confrontare i nuovi manager. In che direzione sta andando il futuro delle imprese italiane?

“La globalizzazione ha chiaramente determinato un confronto con nuovi competitor. Ma la stessa Cina, per quanto sia cresciuta economicamente, ci insegna che non basta solo la politica dei prezzi per vincere sui mercati: occorre la qualità. E quella del made in Italy è sempre stata rinomata nel mondo. La crisi economica ha creato molta incertezza per le aziende e per i lavoratori, soprattutto per quelle garanzie che si davano per scontate, in primis pensione e sanità. Ma gli strumenti di welfare messi a disposizione dagli enti bilaterali vengono sempre più utilizzati da parte di imprese e lavoratori, affermandosi come servizi capaci di permettere alle aziende di aumentare la produttività e migliorare il clima organizzativo. Se, da una parte, per le Pmi, avvalersi della managerialità non può essere un optional, dall’altra riconoscere l’importanza del benessere del proprio team è un passo fondamentale per una crescita sana e duratura”.
Archivio storico dei numeri di DIRIGENTI INDUSTRIA in pdf da scaricare, a partire da Gennaio 2013.

I più visti

Contratto Dirigenti Industria 2019-2024

Il Contratto Nazionale di Lavoro dei dirigenti industria costituisce l’impegno fra le rappresentanze dei dirigenti e quelle datoriali sulla regolamentazione e gestione del rapporto di lavoro. Un documento Confindustria-Federmanager di 63 pagine aggiornato con l'accordo del 30 luglio 2019 è riassunto di seguito per facilitarne la consultazione.
01 ottobre 2019

Rinnovo cariche sociali ALDAI – Triennio 2024-2027

Introduzione ai profili e alle modalità di votazione
15 aprile 2024

Rinnovo del Consiglio Direttivo ALDAI 2024-2027

Di seguito i 67 profili dei candidati per il rinnovo del Consiglio Direttivo ALDAI per il triennio 2024-2027
02 aprile 2024

Cariche sociali e lavoro dipendente

Il tema della sovrapposizione tra cariche sociali e rapporto di lavoro subordinato è sempre attuale e di estrema rilevanza, ed è stato oggetto negli anni di approfondimenti, tesi giurisprudenziali e dottrinali altalenanti. Di seguito un articolo in materia redatto dall’Avv. Riccardo Arnò, esperto in diritto del lavoro e previdenza, sulla base di una recente pubblicazione – apparsa su una rivista specialistica – a opera di Giulia Colombo, Dottoranda di ricerca in Diritto del lavoro, Università degli Studi di Udine. Il tema sarà approfondito dall'Avv. Arnò nel corso di un webinar che si terrà mercoledì 16 novembre 2022 alle ore 18
01 ottobre 2022

Riforma fiscale: quanto gli italiani pagano più dei francesi?

La legge delega per la riforma fiscale, approvata dal Consiglio dei Ministri il 16 marzo 2023, apre un confronto sull'equità e sulla semplificazione tributaria. Un'occasione per un confronto con le politiche tributarie di altri Paesi europei che iniziamo - in questa prima puntata - con la Francia, per rilevare che una famiglia italiana con due figli e un reddito di 100mila euro paga 26mila euro di tasse in più rispetto all'analoga famiglia francese.
01 maggio 2023