Il valore del quadro

Il lato nascosto di due anime professionali

A cura di Federmanager Gruppo Giovani

Commissione Quadri
Il Quadro è una figura professionale cruciale e molto complicata da definire: mentre negli ultimi anni si è assistito ad un aumento del numero di Quadri all'interno delle aziende, richiamando maggiore interesse nelle varie associazioni manageriali, esiste solo il CCNL sui Quadri Superiori fra Confapi e Federmanager, mentre ancora ad oggi non esiste un contratto nazionale con Confindustria che definisca, regolamenti e si occupi di questa importante figura professionale.

Questa situazione contrattuale deve essere ricercata nella genericità della definizione adottata dal legislatore: la definizione legale infatti risulta volutamente generica e stabilisce che i requisiti di appartenenza alla categoria dei Quadri siano stabiliti dai contratti collettivi nazionali ovvero aziendali, nell’ambito di ciascun ramo di produzione e in relazione alla struttura organizzativa dell’impresa.

Questo ha fatto nascere problemi interpretativi per quanto concerne il riconoscimento della categoria dei Quadri. Sulla natura di tale categoria la giurisprudenza è, pertanto, molto contrastante e si registrano in materia diversi orientamenti.

Ma chi è un Quadro, e quale è il suo valore?

Data l’indeterminatezza della definizione della figura di Quadro, la giurisprudenza ha individuato un insieme di criteri identificativi della categoria di appartenenza, quali, a titolo esemplificativo: l’autonoma responsabilità gestionale delle funzioni attribuite, la dipendenza diretta dai Dirigenti, la responsabilità di budget, ecc.

Se a queste caratteristiche aggiungiamo la gestione e organizzazione delle Risorse, la responsabilità diretta di collaboratori otteniamo i tratti caratteristici di un Manager.

Il Quadro è in primo luogo un Manager.

Cosa rende il Quadro diverso dalle altre figure manageriali, tipicamente rappresentate da Dirigenti?

Perché la tendenza delle aziende negli ultimi anni è quella di nominare meno Dirigenti e creare più Quadri, a cui dare responsabilità e gestione del personale finanche più limitate? Non possiamo cadere nella banalità del risparmio contributivo, anche perché, onestamente, a volte capita di vedere Quadri con un livello salariale che si avvicina a quello del primo livello dei Dirigenti.

A differenza del Dirigente, che è caratterizzato da una vocazione direzionale, alla quale dedica il 100% del suo tempo, l’aspetto valoriale del Quadro è il coniugare un’anima gestionale con una vocazione operativa, la quale rimane sempre presente, anche quando la parte gestionale diventa preponderante. Da una statistica fatta da Federmanager Liguria sulla categoria, risulta che i Quadri, pur dedicando più della metà del loro tempo ad attività di tipo gestionale, continuano ad essere fortemente operativi. Ed è questo l’aspetto che rende la figura del Quadro molto importante.

All’interno di un’azienda infatti servono figure professionali che prendano decisioni strategiche, ma è fondamentale avere qualcuno che le traduca operativamente al resto dei collaboratori, gestendoli e operando direttamente sul campo. Ed il Quadro stesso, nel momento in cui diventa un Dirigente, ha poi bisogno a sua volta di potersi appoggiare su altri Quadri per poter compiere in maniera efficiente il proprio lavoro.

L’osservazione che potremmo fare in questo momento, potrebbe essere che questa figura professionale possa andare bene in aziende medio/grandi, dove il numero dei collaboratori e di attività da gestire sono di una certa rilevanza. Questo è un tema che stiamo discutendo con le PMI e le associazioni di categoria: se è pur vero che nelle piccole aziende il numero dei dipendenti è tale da non giustificare la presenza di un quadro, è anche vero che investire in un talento presente in azienda, accompagnandolo in un percorso formativo manageriale potrebbe essere la chiave di volta per favorire il passaggio generazionale in quelle aziende dove il titolare non ha alternative familiari e dove ci sia una certa reticenza ad affidarsi ad un Manager esterno, spesso Dirigente, per permettere alla propria azienda di proseguire nella sua attività. Il quadro potrebbe iniziare ad avere un valore aggiunto ed un significato anche in contesti più piccoli.

Come Associazione manageriale è fondamentale riconoscere questa figura manageriale, capendone le peculiarità e le esigenze.
È nostro dovere sostenere e dare visibilità ai quadri sviluppando una serie di servizi creati su misura per loro. Come Gruppo Federmanager Giovani abbiamo istituito una commissione dedicata, che sta lavorando ad azioni concrete per: 1 Formazione; 2 Percorsi di sviluppo professionale; 3 Network; 4 Visibilità; 5 Copertura assicurativa e integrativa; 6 Pari Opportunità.

Siamo tuttavia consapevoli che all’interno della popolazione dei quadri le esigenze e le necessità possono essere molteplici e differenti: se pensiamo, ad esempio, che a livello nazionale i quadri (totali di ogni settore) under 44 sono il 30%, ed in Federmanager il 38%, alcuni prediligeranno strumenti e percorsi per poter crescere verso un ruolo dirigenziale, mentre altri richiederanno nuove skill e competenze professionali per essere più performanti e al contempo capaci di adattarsi alla variabilità del contesto lavorativo attuale.

A tal fine, stiamo sviluppando una survey con la quale vorremmo coinvolgere la popolazione dei quadri in Federmanager, per capire realmente chi sono, che qualifiche e competenze abbiano e vogliano acquisire e a quali ruoli vogliano ambire. Vi chiediamo quindi di partecipare numerosi a questa attività, per sviluppare gli strumenti più idonei a tutti voi, per garantirvi la giusta visibilità ed il supporto che desiderate.