Servizi in crescita e industria in stabilizzazione, ma il taglio dei tassi è rinviato a giugno

Crescita dell’Italia frenata a inizio 2024: servizi in moderata risalita e industria in stabilizzazione. Dalla revisione Istat, la crescita italiana è stata più robusta nel 2023 rispetto alle stime precedenti. Petrolio più caro, inflazione ancora alta nell’Eurozona, taglio dei tassi rinviato a giugno. La domanda interna è attesa debole e per l’export di beni le prospettive sono incerte. Germania quasi in recessione, negli USA l’industria è in frenata, mentre la Cina punta in alto Leggi »

Inizio 2024 con tassi alti più a lungo e petrolio più caro, ma maggior fiducia e servizi in espansione

Inizio 2024 tra luci e ombre: tassi alti più a lungo e petrolio più caro, ma maggior fiducia e servizi in espansione. Ampio il divario di inflazione Italia-Eurozona, si allungano i tempi per il taglio dei tassi di interesse. Investimenti: nella seconda metà dell’anno è atteso meno freno dal credito ma ora è urgente accelerare sul PNRR. In Italia, per il lavoro gli indicatori sono in miglioramento, per i consumi finora ci sono segnali misti. I servizi trainano, per l’industria sembra avvicinarsi lo stop al calo, l’export è in ripresa ma tra nuovi rischi. Stagnazione nell’Area euro, negli USA segnali di frenata, mentre la Cina è in espansione Leggi »

Migliorano a gennaio le aspettative delle grandi imprese sul livello di produzione

Il calo nell’industria segnalato da RTT è coerente con ciò che emerge dalla nuova indagine rapida CSC sull’attività delle grandi imprese industriali che segnala che è maggiore la quota di imprese che si aspettava una riduzione della produzione, rispetto alla quota di aziende che si aspettavano un aumento. A gennaio 2024 quasi la metà di un campione di grandi imprese industriali associate a Confindustria si attende un livello di produzione stabile rispetto a dicembre (47,1% dal 33,4% nel mese precedente). Le attese sulla domanda e sugli ordini migliorano a gennaio e saranno il principale fattore di traino nei prossimi mesi. Mentre è negativa la percezione su aumento dei costi, condizioni finanziarie, disponibilità di materiali, impianti e manodopera. La nuova indagine rapida nasce da una revisione dell’Indagine rapida CSC sulla produzione industriale condotta fino a giugno 2022. La nuova indagine si concentra sulle percezioni delle grandi imprese associate a Confindustria Leggi »

Aumenta l’attività economica delle imprese italiane a dicembre, spinta da servizi e costruzioni

L’RTT index, è un nuovo indicatore sviluppato da Centro Studi Confindustria e TeamSystem che mensilmente misura la dinamica del volume di attività economica a partire dai dati di fatturato delle imprese. L’RTT registra una crescita di +0,8% a dicembre 2023 per il totale dell’economia italiana, sostenuta da servizi (+2,7%) e costruzioni, nonostante la flessione nell’industria (-2,8%). Secondo RTT a dicembre il volume di attività delle imprese del Nord-Ovest registra un lieve aumento (+0,6%), decelera al Centro (+0,9), va meglio al Nord-Est (+1,8%) e soprattutto nel Mezzogiorno, che cresce in doppia cifra Leggi »

Inizio 2024 con nuove tensioni, dopo un fine 2023 con buoni segnali soprattutto nei servizi

Inizio 2024 con nuove tensioni e rischi, dopo un fine 2023 con buoni segnali, soprattutto nei servizi. Inflazione bassa in Italia, non ancora in Europa, e tassi attesi in calo, ma per ora il credito è più caro. Investimenti meno negativi, ma consumi incerti, mentre cresce il lavoro. Servizi in risalita, ma nell’industria un brusco calo e prospettive incerte per l’export italiano di beni. Nell’Eurozona ritmi divergenti, negli USA qualche segnale di frenata, mentre va bene la Cina Leggi »

L’inflazione è rientrata, ma l’economia è debole. Ancora in difficoltà industria e servizi

L’inflazione è rientrata, ma i tassi sono ancora alti e l’economia è debole. Ancora in difficoltà sia i servizi, sia l’industria, che vede qualche luce. Il credito caro frena gli investimenti, mentre il mercato del lavoro non spinge i consumi. Il turismo da record tiene a galla l’economia italiana nel 2023. Faticosa la ripresa dell’export italiano, a fronte di consumi in fragile risalita nell’Eurozona. L’economia USA è in buona salute, gli emergenti quasi tutti in crescita Leggi »

Scende l’inflazione, ma tassi alti e meno credito. Servizi e industria deboli anche nel 4° trimestre

Scende l’inflazione in Italia, ma i tassi sono alti e forse non ancora fermi, perciò il credito è troppo caro e meno disponibile. La crescita dell’economia italiana è ferma: i servizi sono in flessione e l’industria ancora debole. Gli investimenti vanno giù, i consumi sono quasi fermi, meglio l’export ma le prospettive non sono buone. L’Eurozona è vicina allo zero, la Cina stanzia 137 miliardi di stimoli, mentre negli USA sorprende in positivo la crescita nel 2023 Leggi »

Prezzi e tassi alti bloccano l’economia italiana: si fermano anche i servizi, soffre l’industria

Prezzi e tassi alti bloccano l’economia italiana. L’inflazione è in lento calo, i tassi ancora in rialzo ma forse a fine corsa, c’è meno credito e meno liquidità. Molti più interessi da pagare per le famiglie italiane. Nei servizi si è esaurita la ripresa e l’industria è in sofferenza. Giù la domanda interna in Italia e anche l’export è in riduzione, ma con un miglioramento in agosto. L’Eurozona è quasi ferma, mentre gli USA sono in crescita e vanno bene gli emergenti. Leggi »

In aumento le imprese manifatturiere italiane che scelgono fornitori domestici

L’aumento delle tensioni geopolitiche, la diffusione della pandemia e l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia hanno messo in evidenza le fragilità delle profonde interdipendenze produttive e di fornitura a livello globale e stanno spingendo le imprese verso una riconfigurazione delle catene di fornitura.
Una survey condotta, nel 2021, dal Centro Studi Confindustria e Re4It (Reshoring for Italy) sulle strategie di offshoring e reshoring delle imprese manifatturiere italiane evidenzia un uso limitato del backshoring di produzione (totale o parziale), cioè di rientro in Italia di fasi produttive precedentemente localizzate all’estero, mentre è rilevante il backshoring di fornitura, come confermato anche dall’indagine condotta dal Centro Studi Tagliacarne-Unioncamere ad aprile 2023.
Entrambe le indagini individuano nella maggiore resilienza, nella riduzione della distanza e nel miglioramento della qualità dei prodotti le principali ragioni di questa scelta su cui nei prossimi anni inciderà molto anche la necessità di aumentare la sostenibilità delle produzioni. Leggi »

Rallenta la crescita dell’economia italiana, sorretta dai servizi, ma frenata dai tassi alti

Rallenta la crescita dell’economia italiana, sorretta dai servizi, ma frenata dai tassi elevati. L’inflazione è meno alta, ma le Banche Centrali alzano i tassi ai massimi, e il credito è in ripiegamento perché troppo caro. In Italia i servizi sono trainati dal turismo, l’industria è debole, le costruzioni in calo. Gli investimenti sono frenati, i consumi incerti, mentre l’export di beni è in riduzione. La Germania è in recessione, secondo i previsori sarà di breve durata. Gli USA restano in crescita, viceversa la Cina rischia la deflazione Leggi »

In aumento i segnali di indebolimento dell’economia italiana, soprattutto nell’industria

La crescita è più fragile, con il lento calo dell’inflazione e il credito più caro. I servizi sono meno dinamici, le costruzioni reggono, ma l’industria perde terreno. Nei consumi delle famiglie italiane ci sono meno beni, in particolare alimentari, e più servizi. Gli investimenti sono deboli e la domanda estera è in calo per i beni. Segnali di rallentamento nell’Eurozona, negli USA un brusco stop dell’industria, mentre la ripartenza in Cina è sotto le attese Leggi »

Salari e produttività del lavoro nel manifatturiero italiano

Tra il 2000 e il 2020 nel manifatturiero italiano i salari reali sono cresciuti del 24,3%, pressoché in linea con produttività del lavoro (22,6%). La crescita dei salari reali è stata simile in Francia e superiore a Germania e Spagna dove la produttività del lavoro è cresciuta molto più che in Italia. Ciò implica una netta perdita di competitività per il nostro manifatturiero, ma anche l’erosione della quota di valore aggiunto che va a remunerazione del capitale (il rapporto margine operativo lordo e valore aggiunto nel manifatturiero è sotto quello medio nell’Eurozona dal 2004). Nel biennio 2021-2022 l’aumento dei prezzi ha eroso i salari reali mentre la produttività ha tenuto. Nei prossimi anni i salari recupereranno potere d’acquisto in virtù del meccanismo contrattuale. Nello stesso periodo, i margini di profitto in altri Paesi dell’Area euro sono cresciuti, mentre in Italia hanno registrato una contrazione Leggi »

La crescita dell'economia italiana prosegue nel 2° trimestre, ma a ritmi più moderati

La crescita dell'Italia prosegue nel 2° trimestre ma a ritmi più moderati, trainata dai servizi, mentre l’industria resiste. L’inflazione è persistente come previsto, i tassi di interesse salgono e i prestiti diminuiscono. Segnali misti per i consumi, mentre gli investimenti crescono anche se poco. Le risorse a disposizione delle imprese manifatturiere per fare investimenti non sono molte visti anche i margini operativi compressi. Si registra debolezza nell’Eurozona, negli USA riparte l’industria, frena la Cina, cresce l’India Leggi »

L'economia italiana si avvia ad evitare la recessione anche nel 1° trimestre del 2023

L'economia italiana si avvia ad evitare la recessione anche nel 1° trimestre del 2023. Nelle previsioni dei diversi analisti per il 2023, il PIL italiano va meglio dell’atteso. Il prezzo dell’energia è sceso, quello dei metalli risale, ma c’è meno inflazione e quindi si intravede la svolta per i tassi. L’Italia si dimostra molto resiliente, con l’industria che migliora, anche se non le costruzioni, e i servizi in crescita. Tengono i consumi delle famiglie, gli investimenti sono in ripresa, ci sono più occupati ma anche più scarsità di manodopera. L’export è in frenata, tra un’Eurozona con una ripresa diseguale e gli USA in cui la crescita è senza industria Leggi »

Prezzi dell’energia in calo, inflazione ancora alta, tassi in rialzo: economia italiana meglio dell’atteso

Prezzi dell’energia in calo, inflazione ancora alta, tassi in forte rialzo. Tra luci e ombre, l’economia italiana va meglio dell’atteso. Industria in flessione, costruzioni in difficoltà, ma servizi stabili. Tengono il reddito totale delle famiglie e i consumi, regge il mercato del lavoro. Export incerto: nell’Eurozona più ottimismo, segnali misti negli USA, mentre in Cina diverse ombre si addensano sulla crescita Leggi »

Cresce il rischio stagnazione: a fine 2022 soffrono industria e costruzioni, reggono i servizi

Cresce il rischio di stagnazione a fine 2022: il prezzo del gas è di nuovo in rialzo e balzano i tassi di interesse. L’industria accusa il colpo, le costruzioni sono in calo, ma reggono i servizi e gli occupati totali continuano a crescere. Extra-risparmio accumulato: verrà speso solo in piccola parte per sostenere i consumi. L’export italiano è altalenante, tra la flessione dell’industria nell’Eurozona e la crescita lenta negli USA. Leggi »

Caro-energia persistente, inflazione record e rialzo dei tassi, frenano l’economia a fine 2022

Ancora in rallentamento l’economia italiana: il caro-energia è persistente e l’inflazione è a valori record. Inoltre, con il rialzo dei tassi di interesse e la minore liquidità a causa delle bollette energetiche, le imprese italiane rischiano di indebitarsi a costi alti. La manifattura tiene, i servizi sono andati bene in estate, le costruzioni sono in frenata. L’export italiano è in espansione finora, ma l’Eurozona è attesa debole e negli USA il rimbalzo potrebbe essere temporaneo Leggi »

Risorse e tempistiche del PNRR: a che punto siamo?

Fattibilità economica degli investimenti e rispetto delle tempistiche sono le due principali incertezze legate a questa fase del PNRR. Il Piano sta procedendo spedito, i traguardi e gli obiettivi previsti sono stati finora tutti rispettati, ma si evidenziano ritardi nella capacità di spesa da parte dello Stato. Il vero anno di svolta sarà il 2023.
Quali rischi si prospettano? Cosa succede in caso di mancato raggiungimento di un traguardo o di un obiettivo? In quali circostanze si potrà modificare il Piano? Leggi »

Scenario molto incerto per l’Italia, risultante di fattori che agiscono in direzioni opposte

Lo scenario è molto incerto per l’Italia, risultante di fattori che agiscono in direzioni opposte. I prezzi dell’energia sono vicini al picco, i tassi e lo spread sono al rialzo. L’Inflazione è più elevata e persistente, determinando rischi per i consumi. L’industria resiste, nei servizi è atteso un rimbalzo, per l’export prospettive difficili. L’Eurozona è in crescita ma con segnali di debolezza, negli USA riviste al ribasso le previsioni Leggi »

Italia: l’industria resiste, costruzioni in salute, nei servizi meno rimbalzo. Più cara l’energia

L’industria resiste, tra dati discordanti, le costruzioni sono in salute e trainano gli investimenti, ma nei servizi c’è meno rimbalzo. Scenario difficile: l’energia è carissima, l’inflazione a valori record nell’Eurozona.
La BCE si unisce al rialzo dei tassi, ci sono rischi di aumento per il costo del credito in Italia. Per l’export italiano un calo in vista, gli USA sono in indebolimento, gli emergenti in difficoltà Leggi »

L’impatto della corsa dei prezzi dell’energia sui costi di produzione: settori a confronto tra Italia, Francia e Germania

I rincari delle materie prime energetiche stanno colpendo in particolare i paesi europei. Le stime del Centro Studi Confindustria rivelano che, in confronto a Francia e Germania, l’Italia è il paese dove il caro-energia rischia di produrre i maggiori danni.
A politiche invariate, l’incidenza dei costi energetici sul totale dei costi di produzione per l’economia italiana si stima possa raggiungere l’8,8% nel 2022, più del doppio del corrispondente dato francese (3,9%) e quasi un terzo in più di quello tedesco (6,8%).
Al 2022 si stima che l’incidenza dei costi energetici potrebbe raggiungere l’8,0% dei costi di produzione per l’industria italiana (dal 4,0% nel periodo pre-crisi), a fronte del 7,2% per l’industria tedesca (dal 4,0%) e del 4,8% di quella francese (dal 3,9%).
L’impatto per l’Italia si traduce in una crescita della bolletta energetica stimata tra i 5,7 e i 6,8 miliardi su base mensile; per il solo settore manifatturiero, l’aumento è stimato in circa 2,3 - 2,6 miliardi al mese Leggi »

Produzione industriale ancora in calo a maggio (-1,4%). L’incertezza pesa sulle prospettive

L’attività industriale italiana è stimata in flessione a maggio (-1,4%), dopo l’arretramento in aprile. Nel 2° trimestre 2022 si avrebbe così una contrazione già acquisita di -0,6% della produzione industriale, dovuta in particolare al rialzo dei costi dell’energia e alle difficoltà di approvvigionamento, acuiti dalle operazioni militari russe in Ucraina. Le indagini qualitative (ISTAT e IHS-Markit) continuano ad evidenziare timori riguardo la persistenza dei fattori che frenano l’attività produttiva delle imprese Leggi »

Rincari e scarsità colpiscono l’industria, i minori contagi aiutano i servizi. Intanto salgono i tassi

Rincari delle materie prime e scarsità colpiscono l’industria, che è ancora in ribasso. I minori contagi aiutano i servizi, che sono in parziale miglioramento. Ci sono più occupati, l’export è debole ma regge, intanto però i tassi di interesse sono in aumento. Un impatto pesante per l’economia italiana verrebbe da un eventuale blocco all’import di gas russo. L’Eurozona procede a due velocità, gli USA tra luci e ombre, mentre diversi fattori frenano gli emergenti Leggi »

Il protrarsi del conflitto e delle tensioni sui prezzi delle commodity gela la produzione industriale: -2,0% a marzo e -2,5% ad aprile

Il CSC stima un calo della produzione industriale italiana a marzo (-2,0%), dopo il rimbalzo statistico di febbraio (+4,0%) legato alla caduta a dicembre e gennaio. I prezzi delle commodity, in particolare quello del gas naturale (+698% in media ad aprile rispetto al pre-Covid) e del Brent (+56%), sono ancora elevati, frenando l’attività produttiva lungo tutte le filiere Leggi »

La guerra frena l’Europa, in particolare l’Italia, l’inflazione penalizza gli Usa, il Covid la Cina

La guerra frena l’Europa, in particolare l’Italia. Lo scenario italiano è in peggioramento, a causa del rincaro di energia e altre materie prime. Gli interventi pubblici sono ancora insufficienti. Per l’industria peggiorano tutti gli indicatori, i servizi sono in stallo, l’export è atteso debole. Nell’Eurozona pesano incertezza e sfiducia e i tassi di interesse a lunga sono in rialzo. L’inflazione penalizza gli USA, che comunque partono bene nel 2022, il Covid la Cina, che rallenta Leggi »

Gli effetti della guerra fermano la produzione industriale: marzo –1,5%, 1° trimestre 2022 –2,9%

Il CSC stima un calo della produzione industriale italiana a marzo (-1,5%), dopo il rimbalzo statistico di febbraio (+1,9%). Le dinamiche inedite dei prezzi delle commodity, con particolare riferimento al rincaro del gas naturale che esibisce tassi di variazione a 4 cifre (+1.217% in media nel periodo del conflitto sul pre-Covid) e quello del Brent, che è a 3 cifre (+104%), misurano l’ordine di grandezza dello shock di offerta che sta colpendo l’attività economica italiana ed europea. Indici di sentiment sull’attività imprenditoriale e di fiducia, in flessione a marzo, preannunciano rilevanti ripercussioni sull’effettiva capacità di tenuta delle imprese nei prossimi mesi Leggi »

L’economia italiana alla prova del conflitto in Ucraina

Il conflitto esploso in Ucraina deteriora il già difficile scenario economico per l’Europa e per l’Italia. I canali di impatto sono molteplici: il freno alle esportazioni verso i paesi coinvolti (e non solo), le difficoltà di approvvigionamento per l’industria, l’incertezza e la volatilità sui mercati finanziari, ma soprattutto i picchi storici dei prezzi dell’energia e delle altre materie prime.
A sostegno di un buon andamento del PIL italiano nel 2022 giocano alcuni fattori: il progressivo affievolimento dell’impatto economico della pandemia, lo stimolo proveniente dal PNRR e anche, meccanicamente, l’eredità del forte rimbalzo messo a segno nel 2021.
Quanto profondamente il conflitto frenerà la crescita dell’economia italiana? Può avere effetti dirompenti sul tessuto produttivo italiano? Quanto è importante, ai fini degli impatti economici, la sua durata? Leggi »

Prosegue la contrazione dell’attività industriale a febbraio (-0,3%), dopo la caduta di gennaio (-0,8%)

La produzione industriale italiana è attesa in diminuzione a febbraio (-0,3%), dopo la flessione più marcata di gennaio (-0,8%), pur inglobando solo in minima parte gli effetti dello scontro tra Russia e Ucraina, che sta accrescendo le difficoltà di approvvigionamento delle imprese e spingendo ancora più in alto i prezzi di materie prime ed energia Leggi »

Il caro energia colpisce la produzione a dicembre (-0,7%) ma soprattutto a gennaio (-1,3%)

La produzione industriale italiana è stimata in forte caduta a gennaio, -1,3%, dopo -0,7% a dicembre. La contrazione è dovuta al caro-energia (elettricità +450% a dicembre 2021 su gennaio 2021) e al rincaro delle altre commodity che comprimono i margini delle imprese e, in diversi casi, stanno rendendo non più conveniente produrre. A questo si sommano le persistenti strozzature lungo le catene globali del valore. Tale dinamica mette a serio rischio il percorso di risalita del PIL avviato lo scorso anno Leggi »

Nel 2021 forte il rimbalzo del PIL italiano, frenata a fine anno per scarsità di materiali e contagi

Nel 2021 è forte il rimbalzo del PIL italiano, al +6,3/6,4%, nonostante la frenata a fine anno causata da scarsità di materiali e nuovi contagi.
L’industria rallenta ma è in crescita, i servizi restano in recupero pur con qualche ombra, gli occupati sono in risalita.
I consumi privati trainano il rimbalzo, gli investimenti crescono ancora, mentre frena l’export italiano di beni.
Il caro-energia penalizza imprese e famiglie italiane, l’Eurozona mostra qualche difficoltà, mentre gli USA accelerano a fine anno Leggi »

La manifattura al tempo della pandemia. La ripresa e le sue incognite

Quali sono le trasformazioni che già prima dell’irrompere della pandemia stavano investendo la manifattura mondiale? In che modo l’avvento della pandemia sta modificando la sua logica di sviluppo? Come si muove la manifattura italiana nel nuovo contesto?
Si apre per gli operatori una fase piena di incognite, in cui tuttavia la manifattura mostra segni importanti di grande vitalità che è fondamentale non vengano dissipati a causa di un contesto in cui domina l’incertezza Leggi »

Leggero calo della produzione industriale in settembre (-0,1%), torna a salire in ottobre (+0,2%)

Nel 3° trimestre del 2021, la produzione industriale italiana è cresciuta dell’1,0% rispetto al 2°, un ritmo più contenuto di quanto osservato nei primi due (rispettivamente +1,5% e +1,2% trimestrale). Il 4° si sarebbe aperto in crescita (+0,2% in ottobre). In settembre si era rilevata una riduzione dell’attività dello 0,1% (dopo quella dello 0,2% riscontrata dall’ISTAT e dal CSC ad agosto). Leggi »

Quale economia italiana all’uscita dalla crisi?

La risalita del PIL italiano è più forte delle attese: prevediamo un +6,1% nel 2021, 2 punti in più rispetto alle stime di aprile, seguito da un ulteriore +4,1% nel 2022. Questa robusta ripartenza del PIL, pari a oltre +10% nel biennio, dopo il quasi -9% del 2020, riporterebbe la nostra economia sopra i livelli pre-crisi nella prima metà del 2022, in anticipo rispetto alle attese iniziali. Sebbene il recupero stia procedendo più spedito che altrove, il gap rispetto al pre-pandemia è, al momento, ancora più ampio di quello degli altri principali partner perché la caduta del 2020 in Italia è stata maggiore.
Ma quale economia italiana avremo all’uscita dalla crisi provocata dal Covid? Leggi »

Si ferma la salita della produzione industriale in agosto (-0,2%) e settembre (-0,3%). Rimangono positive le prospettive

La produzione industriale italiana nel terzo trimestre cresce dello 0,5%, ad un ritmo più lento di quello rilevato nei primi due (rispettivamente 1,2% nel secondo e 1,5% nel primo). D’altra parte, sono molto migliorate le attese sull’andamento dell’economia nei prossimi tre mesi, la domanda si è confermata forte e l’incertezza sulle possibili ricadute economiche di eventuali irrigidimenti delle restrizioni amministrative dovute alla pandemia si è molto attenuata. Le prospettive rimangono quindi positive Leggi »

Continua il recupero dell’economia italiana, contagi e commodity i fattori di incertezza

I consumi delle famiglie sono in forte risalita, mentre l’industria sta cedendo il passo ai servizi nel trascinare al rialzo il PIL italiano.
L’occupazione è in recupero, sulla scia della ripresa economica. L’inflazione è salita anche in Italia, ma quasi solo per il rincaro dell’energia. L’export italiano resta in salute, ma le attese sono più incerte, perché rallenta l’Eurozona e anche negli USA le prospettive sono meno solide Leggi »

Si ferma il recupero della produzione industriale in luglio (-0,7%) dopo il rimbalzo di giugno (1,0%)

La produzione industriale italiana cresce nel secondo trimestre ad un ritmo vicino a quello rilevato nel primo (1,0% vs 1,3%); il terzo parte con un abbrivio negativo: in luglio si stima un calo dell’attività dello 0,7% (dopo +1,0% rilevato dall’ISTAT in giugno) spiegato sia da un maggiore ricorso alle scorte di magazzino, necessario per soddisfare l’afflusso di ordini, sia da alcune strozzature dell’offerta lungo la filiera produttiva internazionale dovute alla scarsità di alcune componenti e materie prime Leggi »

Cosa non abbiamo capito della pandemia

La pandemia ci ha messo a nudo. Da quanti decenni ragioniamo attorno alla crescente complessità e dilagante incertezza, come parole chiave del nostro presente, senza averne davvero compreso il significato e le implicazioni? E da quanto ci interroghiamo sulla sostenibilità del sistema di sviluppo socio-economico globale e sulle drammatiche esternalità negative che ha prodotto sia in termini ambientali sia in termini umani, senza averne corretto le storture? Leggi »

Riparte robusta l’Italia, spinta dai consumi e dai servizi, ma cresce l’incertezza sulle prospettive

L’Italia è ripartita in modo robusto: i servizi sono in forte recupero, i consumi finalmente in rimbalzo, l’industria prosegue su un sentiero di crescita stabile, anche se si è indebolito il traino dell’export. La ripartenza si legge anche nei dati sul lavoro.
Gli USA sono in assestamento su ritmi meno elevati e nell’Eurozona è tornata l’incertezza legata ai possibili effetti della variante delta del Covid.
Inoltre, i prezzi alti e la scarsità delle materie prime possono costituire un vincolo alla ripresa Leggi »

La produzione industriale recupera in giugno (+1,3%) dopo il calo di maggio (-1,5%). Attese ancora favorevoli

La produzione industriale italiana conferma le attese positive e cresce nel secondo trimestre (+1,1%) con una dinamica analoga a quella rilevata nel primo, nonostante la forte correzione rilevata dall’ISTAT in maggio (-1,5%) e grazie al recupero stimato in giugno (+1,3%). Il sostegno viene soprattutto dalla domanda interna. Favorita dall’allentamento delle misure di contenimento del Covid-19 è ripartita la spesa delle famiglie, la componente finora più debole della domanda e tassello mancante nel puzzle della crescita. Gli imprenditori continuano a essere ottimisti, nonostante i timori di un possibile impatto negativo della c.d. “variante Delta” sull’andamento dei contagi Leggi »

In Italia ripartenza più rapida: consumi e servizi già si affiancano a investimenti e industria

In Italia ripartenza più rapida del PIL: consumi e servizi si affiancano già nel 2° trimestre a investimenti e industria in consolidamento. La fiducia è stata ripristinata, ci sono più ordini, più credito e i tassi di interesse restano bassi. L’export italiano cresce sopra i livelli pre-crisi, grazie agli scambi mondiali in aumento, ma le commodity sono carissime per le imprese. Anche l’Eurozona riparte già nel 2° trimestre del 2021, mentre negli USA la crescita annua va molto oltre le attese Leggi »

Il valore del credito

La crisi generata dal Covid-19 avrà ripercussioni evidenti sulla liquidità delle imprese e bisognerà organizzarsi per gestire in modo efficace i crediti in sofferenza. Leggi »

L’economia italiana intravede la risalita dalla crisi, in linea con l’Europa. Il mondo è già ripartito

L’economia italiana intravede la risalita dalla crisi, con il PIL più vicino al rimbalzo grazie ai primi allentamenti delle restrizioni anti-Covid.I consumi sono pronti a ripartire, gli investimenti in recupero, l’export in risalita accidentata.

L’Italia, con un ampio gap tra servizi e industria, meno occupati, ma anche tassi di interesse ai minimi, è in linea con l’Eurozona, che procede a velocità ridotta. Il mondo, invece, è già ripartito: crescono gli scambi mondiali, negli USA il recupero è ben avviato, alcune commodity frenano rispetto ai massimi Leggi »

Graduale recupero dell’attività industriale: al rimbalzo di gennaio (+1,3%) segue una crescita in febbraio (+0,7%)

La produzione industriale italiana ha continuato a crescere anche in febbraio (+0,7%) dopo il rimbalzo rilevato nel mese precedente (+1,3% congiunturale). È atteso un contributo positivo dell’industria alla dinamica del PIL nel primo trimestre, a fronte di un comparto terziario che risulta ancora indebolito dal persistere di limitazioni di attività in alcuni settori e negli spostamenti di persone, con pesanti conseguenze soprattutto lungo tutta la filiera turistica. La buona tenuta dell’industria è confermata anche dalle indagini congiunturali condotte da ISTAT (fiducia delle imprese manifatturiere) e IHS-Markit (PMI manifatturiero) che hanno rilevato, inoltre, anche un miglioramento delle aspettative Leggi »

Italia: mercati favorevoli, ma consumi in attesa. Eurozona a rilento, gli USA ripartono

Sui mercati finanziari c’è più fiducia nell’Italia, ma i consumi restano in attesa, pronti a scattare. In Italia i servizi vanno peggio dell’industria, gli investimenti privati faticano a ripartire, l’export è in altalena. Dinamica incerta degli scambi mondiali, Eurozona a rilento, mentre gli USA ripartono con massicce misure di policy. Germania e Italia: stessa pandemia, ma ampio divario nell’andamento del PIL. Leggi »

Le ricadute economiche dell’epidemia

Dobbiamo cogliere appieno i vantaggi dello sviluppo tecnologico e occorre un approccio razionale, espansivo e integrato al massimo nell’Europa per evitare una grande recessione, con disoccupazione di massa e debito pubblico fuori controllo. Leggi »

Due guerre mondiali dicono che è un errore fare tanto debito

Se è vero che "lo Stato siamo noi", continuare a fare debito senza un piano per supportare ripresa economica, crescita e sviluppo è ben più che controproducente: ecco perché, secondo Alberto Brambilla, Presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, l'indebitamento (suicida) non può essere la sola strada da imboccare per l'Italia post COVID-19 Leggi »

Non si guarisce la polmonite con l’aspirina

Dominick Salvatore, italo-americano già professore alla Fordham University di New York e autore di libri di riferimento di economia internazionale con 5 milioni di copie vendute, è intervenuto lo scorso 12 ottobre al convegno dell’Istituto Luigi Einaudi sulla realtà economica del Paese che richiede un radicale cambio di passo per liberarne le potenzialità. Leggi »

Commercio virtuale, business reale

A colloquio con Davide Casaleggio sulle evidenze del 18° rapporto “E-commerce in Italia”. Dai settori più promettenti a quelli che rischiano di essere scalzati via dal digitale, passando per customer experience, web reputation e social media. Leggi »

Noi manager in trincea contro la paralisi

La "cover" di Economy di Maggio è dedicata al Presidente Federmanager Stefano Cuzzilla, protagonista dell'assemblea della Dirigenza Industriale con i Presidenti di Confindustria, Confapi e le rappresentanze istituzionali che hanno tracciato la via per lo sviluppo in Europa. Leggi »

Maggiori spese per 133 Miliardi nel DEF

Il Documento di Economia e Finanza contiene una preoccupante pianificazione di spese per 133 miliardi. L’aumento di spesa pubblica previsto dal Governo fino al 2021 corrispondente a circa l’otto per cento del prodotto lordo del Paese. Una spesa sostenibile ? Chi paga ?.

A cura della redazione  Leggi »

Recessione

La riduzione del Prodotto Interno Lordo (PIL) per 2 trimestri consecutivi costituisce recessione tecnica. Un segnale d’allarme per l’economia Italiana sul quale riflettere responsabilmente. Il primo trimestre con indice di crescita da prefisso telefonico milanese (02) è un sospiro di sollievo, ma non cambia il quadro economico e urgono iniziative concrete per il lavoro e lo sviluppo. Leggi »

La Banca d'Italia si racconta in un libro e in tour per l'Italia

È partito il ciclo d’incontri “La Banca d’Italia, Funzioni e Obiettivi” che ha preso la forma di evento itinerante presentato a Milano dal governatore Ignazio Visco con il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, per far conoscere ai cittadini funzioni e obiettivi dell’Istituto centrale e aumentare la conoscenza finanziaria degli italiani. Leggi »

Più etica in economia

Sempre più nel mondo – ed il nostro Paese non fa eccezione – si sente il bisogno di governare le forze in gioco nello sviluppo economico globalizzato. Ciò anche allo scopo di non perdere di vista i valori fondamentali della nostra civiltà e di mantenere lucido il nostro sguardo su quella parte del genere umano che oggi è ancora penalizzata, affinché anch'essa venga portata a partecipare ai vantaggi del progresso ed a contribuirvi efficacemente con beneficio di tutti. Leggi »

Bonus pubblicità Dirigenti Industria 2018

Il Decreto Legge 50/2017 ha introdotto significativi benefici fiscali per gli investimenti pubblicitari incrementali sui mezzi di comunicazione. Il bonus consiste in un credito d’imposta pari al 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati, che aumenta al 90% nel caso di microimprese, piccole e medie imprese. Quindi nel 2018 la pubblicità sulla rivista cartacea e digitale Dirigenti Industria, viene a costare solo il 10% o il 25% del prezzo normale. Una occasione da non perdere. Leggi »

Europa 2050: Suicidio Demografico

Che silenzio assordante di fronte al suicidio demografico dell'Europa previsto per il 2050! Le previsioni demografiche delle grandi regioni del mondo per quella data sono conosciute e vengono riaggiornate ogni due anni dalle Nazioni Unite e regolarmente da Eurostat per gli Stati membri dell'UE, ma bisogna essere uno specialista di database per servirsene. Infatti nessuno ne parla, soprattutto a Bruxelles, dove si preferisce produrre rapporti sulle rivoluzioni tecnologiche, lo sviluppo sostenibile e la transizione energetica. Nel seguito spieghiamo come la crescita economica e la produttività non sono messe in relazione con gli indicatori chiave relativi alla popolazione. Leggi »
Archivio storico dei numeri di DIRIGENTI INDUSTRIA in pdf da scaricare, a partire da Gennaio 2013.