Formazione sul Mercato Finanziario

Dario Viganò, referente del Ns. Servizio Finanziario che mettiamo a disposizione dei Soci, questo mese affronta il tema: “AZIONI”

Cosa sono le AZIONI, rischi connessi e regole

Che cosa sono le azioni?

Le azioni sono dei titoli che rappresentano una porzione del capitale di una società.
In Italia, le società che dividono il proprio capitale in azioni sono le società per azioni (Spa) e le società in accomandita per azioni (Sapa).

Quali tipi di azioni esistono?

Di norma le azioni hanno uguale valore (valore nominale) e uguali diritti. Tuttavia, le società, nello statuto, possono prevedere diverse categorie di azioni, con diritti amministrativi ed economici differenziati:

  • Azioni ordinarie. Sono le più classiche tra le tipologie di azioni. Non hanno nessun privilegio in termini di distribuzione di dividendi, di poteri amministrativi oppure in sede di liquidazione.
  • Azioni di risparmio. Sono particolari azioni emesse esclusivamente da società quotate in mercati regolamentati che godono di alcuni privilegi patrimoniali stabiliti dalla società emittente. In sostanza, mentre si perde la possibilità di voto nelle assemblee ordinarie o straordinarie, si guadagna un privilegio in termini di distribuzione del dividendo, che si manifesta con un minimo garantito oppure con uno scarto minimo rispetto alle azioni ordinarie.
  • Azioni privilegiate. La tipologia è simile alla precedente: limita i diritti amministrativi controbilanciandoli con dei privilegi in termini di diritti economico-patrimoniali. Questa categoria di azioni attribuisce ai titolari un diritto di priorità sugli utili distribuiti e/o sul rimborso del capitale in caso di fallimento. In definitiva, si tratta di un’azione ordinaria con una sorta di assicurazione.
  • Azioni a voto limitato. Come si deduce dal nome, sono azioni che subiscono un’esplicita limitazione nel diritto di voto nelle assemblee (diritto amministrativo) e che non godono necessariamente di una contropartita patrimoniale.

Oneri e diritti dell'azionista

L'azionista è un socio della società e non un creditore come nel caso delle obbligazioni, quindi partecipa all'attività economica della società stessa sopportandone i rischi in caso di perdite. Rischi, peraltro, che sono limitati al valore delle azioni possedute.

I diritti dell'azionista sono:
la percezione dei dividendi, se distribuiti dalla società; 
la possibilità di esprimere il proprio voto nelle assemblee;
la possibilità di consultare determinati libri sociali;
la possibilità di impugnare le delibere assembleari invalide.

Da risparmiatore, quali tipologie di azioni si possono comprare?
Teoricamente è possibile comprare ogni tipologia di azione, ma la scelta è limitata dall'offerta, questo perché:
  • è la società che decide le caratteristiche della nuova emissione di azioni (e diritti annessi);
  • non tutte le società sono disponibili a cedere parte del loro capitale tramite l’emissione di titoli azionari;
  • da un punto di vista pratico, per poter investire, bisogna essere al corrente delle opportunità che offre il mercato e quindi essere informati sulle società che ricercano nuovi azionisti e sulle condizioni della loro offerta.
E qui entra in gioco il mercato azionario: la Borsa.

La Borsa ha la capacità di aggregare da una parte la domanda (le società che hanno bisogno di capitali) e dall'altra l’offerta (gli investitori che possono impiegare i propri risparmi) offrendo il vantaggio di semplificare il processo di ricerca e rendendo pubbliche informazioni che altrimenti non lo sarebbero state.
La maggior parte dei risparmi sono investiti in azioni “ordinarie” di società quotate sui mercati finanziari.

Quali sono i rischi delle azioni

L’azione non garantisce né la restituzione del capitale investito né tanto meno un rendimento minimo garantito.

Il valore dell’azione, e quindi il suo rendimento, dipendono dalle sorti della società. Più questa andrà bene, più il suo valore in Borsa aumenterà.

L’azionista può arrivare a perdere l’intero investimento: in caso di fallimento della società, di solito in questo caso, gli azionisti perdono tutto quello che hanno investito.

Regole base per investire in azioni

Una ricetta “infallibile” per guadagnare con le azioni non esiste, questo tipo di investimento comporta in ogni caso un grado di rischio elevato; scegli quindi di investire in azioni solo se sei consapevole delle perdite potenziali e se sei disposto ad accettarle. Ricorda poi che, per essere redditizio, l’investimento in azioni può richiedere tempi lunghi.

Un elemento importante per l’investimento in azioni è la diversificazione: non puntare su un unico titolo ma su un paniere di azioni appartenenti a aree geografiche e settori diversi, in modo da ridurre i rischi complessivi del tuo portafoglio.

Attenzione anche a non incappare nell’errore opposto, cioè quello di spezzettare troppo gli investimenti. Le commissioni applicate dall’intermediario rischiano di diventare pesanti se l’importo d’investimento è molto limitato.

Dario Viganò

Dario Viganò Referente Federmanager Como per il Servizio Finanziario

Come scegliere OBBLIGAZIONI e AZIONI

Come accennato nella precedente edizione, per scegliere una obbligazione bisogna considerare l’affidabilità dell’emittente, la valuta in cui è denominata l’obbligazione e la durata della stessa.

Per quanto riguarda le azioni, la faccenda si fa più complicata perché i dati su cui fondare la scelta sono più incerti rispetto a quando si tratta di obbligazioni. Sia l’andamento del titolo che quello degli utili sono infatti solo ipotesi sul futuro. Due grandi scuole di pensiero aiutano a chiarirsi le idee - senza però poter mai dare certezze assolute - e sono l’analisi tecnica e l’analisi fondamentale.

L’analisi tecnica si fonda sullo studio dell’andamento passato delle quotazioni, nell’ipotesi che la storia si ripeta e che nell’andamento delle quotazioni stesse si possano riconoscere dei segnali di acquisto e di vendita che facciano guadagnare. L’analisi fondamentale prende invece in considerazione le prospettive di crescita dell’azienda rispetto ai concorrenti, i dati di bilancio, il prezzo, i dividendi distribuiti in passato e altre variabili aziendali per decidere cosa comprare, quando acquistare e quando vendere.

Una volta comprese le cose appena elencate, bisogna confrontare il profilo di rischio/rendimento delle obbligazioni e delle azioni considerate con i proprio obiettivi di investimento e con il proprio profilo di rischio. E scegliere.

E’ sempre bene tenere presente un principio importante più volte raccomandato e cioè la diversificazione del portafoglio: è bene comprare sia obbligazioni che azioni, ed è ancora meglio comprare obbligazioni di diversi emittenti e azioni di diverse aziende.

Glossario

Glossario

Glossario, spiegazione di alcuni termini Finanziari.

Azione: titolo rappresentativo di una quota della proprietà di una società per azioni, in genere quotato in una Borsa Valori. Possedere una partecipazione azionaria in una societa? significa detenere azioni di tale società e quindi una parte della proprietà.

Benchmark: parametro di riferimento con cui si puo? misurare la performance di un fondo. Il benchmark è detto anche indice.

Cedola: flusso di pagamento periodico degli interessi di un’obbligazione.

Capitale: importo originariamente prestato su un’obbligazione, che deve essere ripagato.

Dividendo: somma pagata da parte di una società ai suoi azionisti. L’importo è variabile ed è distribuito in percentuale degli utili societari.

Diversificazione: un modo per distribuire il rischio combinando tipologie diverse di investimenti in un portafoglio. Si basa sul presupposto che i prezzi dei vari asset (ad es. immobiliare, azioni o obbligazioni) si comporteranno in modo diverso a seconda del contesto. Possedere una gamma di asset che non agiscono in maniera simile in condizioni di mercato differenti (decorrelati) dovrebbe contribuire a migliorare la diversificazione ed il rapporto rischio/rendimento del patrimonio.

Fondo: I fondi comuni sono strumenti di investimento, gestiti dalle società di gestione del risparmio (sgr) che riuniscono le somme di più risparmiatori e le investono, come un unico patrimonio, in attività finanziarie (azioni, obbligazioni, titoli di stato, ecc.) o in immobili, rispettando regole volte a ridurre i rischi.
Sono suddivisi in tante parti unitarie, dette quote, che vengono sottoscritte dai risparmiatori e garantiscono uguali diritti.

Inflazione: tasso di incremento dei prezzi di beni e servizi in un’economia. Viene solitamente misurata tramite l’Indice dei prezzi al consumo (CPI).

Investimenti attivi: Un approccio di investimento in cui il gestore prende le decisioni in modo attivo in merito agli investimenti e alla loro percentuale in portafoglio, spesso con l’obiettivo di sovraperformare un indice specifico. Fa affidamento sulle competenze di investimento del gestore.

Investimenti passivi: Un approccio di investimento che replica un indice. Si definisce passivo poichè cerca semplicemente di replicare l’indice. Tipico degli ETF o ETC.

Investimenti alternativi: Un investimento che non fa parte delle categorie tradizionali ovvero azioni, obbligazioni o liquidità. Gli investimenti alternativi comprendono mercato immobiliare, fondi hedge, materie prime, private equity e infrastrutture.

Obbligazione: Un titolo di debito emesso da una società o da un governo con lo scopo di raccogliere capitali in prestito. L’investitore che acquista un’obbligazione presta denaro all’emittente del titolo obbligazionario. Le obbligazioni offrono agli investitori un rendimento sotto forma di pagamenti di cedole periodiche fisse, variabili o a scadenza sull’importo originariamente investito.

Rendimento: tipicamente espresso in tasso percentuale, è il reddito percepito su un investimento rispetto al suo prezzo. Permette di confrontare il livello di reddito fornito da investimenti diversi come azioni, obbligazioni, liquidita? o immobiliare o fra fondi in un dato momento.

Sovraperformance: ottenere un rendimento più alto dell’indice di riferimento.

Volatilità: misura il tasso di variabilita? del prezzo di un fondo, titolo o indice. Viene usata per misurare il grado di rischio di un investimento.


Dario Viganò