Parliamo di sanità

Il welfare e la solidarietà fra i dirigenti è un valore fondante dell’associazione Federmanager. L’associazione è il luogo della maggior parte dei colleghi impegnati nella Federazione prestano la propria collaborazione a titolo gratuito, ma che lo fanno con convinzione perché ogni volta che tendono la mano a un collega pensano che un giorno anche loro potrebbero avere bisogno di aiuto e che quando questo aiuto lo chiederanno dovranno averlo precedentemente meritato.

Gherardo Zei

Presidente Federmanager Roma
Nel mio articolo sull’ultimo numero della nostra rivista Professione Dirigente ho ricordato come la nomina a dirigente di ciascuno sia stata importante, non solo per la carriera, ma anche per il fatto di entrare nella famiglia della previdenza e dell’assistenza sanitaria della nostra categoria professionale.

Del resto, è cosa nota che il dirigente è talmente immerso nelle problematiche aziendali che ha poco tempo per occuparsi delle proprie esigenze personali e rischia di trascurare se stesso e la propria famiglia. Quindi un aiuto in materia di previdenza e di assistenza sanitaria, specie considerando l’invecchiamento della popolazione anche dirigenziale, diventa un fattore decisivo in materia di benessere personale ed esistenziale.

In questo contesto sociale vi faccio una domanda retorica: cosa potrebbe essere meglio per ognuno di noi delle nostre casse sanitarie che non hanno fini di lucro, non fanno selezione del rischio e, soprattutto, non danno recessi? 

Nulla potrebbe essere meglio e, infatti, siamo pienamente consapevoli che il PREVINDAI, il FASI, l’ASSIDAI e, per quanto di competenza, PRAESIDIUM saranno sempre al nostro fianco anche quando saremo vecchi e stanchi.

Dopo quell’articolo molti colleghi mi hanno contattato esprimendomi condivisione e sostegno per quello che avevo scritto. Tanti altri mi hanno chiesto cosa si potesse fare per migliorare ancora il nostro sistema di welfare. Alcuni hanno sottolineato le criticità del sistema sanitario nazionale e come tali criticità impattino – in un modo o nell’altro – anche sulle nostre casse. Ma, soprattutto, moltissimi mi hanno chiesto di approfondire e allargare il dibattito in materia di sanità e di welfare sanitario dei dirigenti, per poter avere in tal modo più informazioni e capire bene cosa fare nelle varie situazioni che colpiscono la vita dei colleghi e delle loro famiglie.

A seguito di tutte queste sollecitazioni sono tornato con la memoria a quanto mi è spesso accaduto in questi dieci lunghi anni in cui ho ricoperto dapprima la carica di vicepresidente e poi quella di presidente di Federmanager Roma. Quante telefonate ho ricevuto dai colleghi per un aiuto o un consiglio in materia di welfare sanitario? Non potrei dire il numero esatto ma molte centinaia sicuramente. E cosa chiedevano i colleghi? In realtà nella stragrande maggioranza dei casi avevano bisogno soltanto di informazioni.

Perché, se torniamo a quello che ho detto prima, dobbiamo constatare i dirigenti non hanno, spesso, proprio il tempo materiale di occuparsi dei propri problemi personali e, quando accade qualcosa come una malattia improvvisa propria o di un proprio famigliare, si guardano intorno e si accorgono di avere bisogno subito di chiare informazioni su come procedere per attivare le tutele di FASI e ASSIDAI. Noi in Federmanager Roma abbiamo un ufficio molto efficiente che si occupa di queste problematiche sotto l’assiduo coordinamento del nostro Direttore Carlo Imperatore, un ufficio che è sempre stato un fiore all’occhiello della nostra Associazione Territoriale e – quindi – nella maggior parte dei casi io, a seguito delle richieste di aiuto dei colleghi, non ho dovuto fare altro che far telefonare a questi colleghi dirigenti da parte delle nostre valide collaboratrici che, in breve tempo, li hanno informati risolvendo i loro dubbi e – ove possibile – tutti i problemi.
Ogni volta ringraziavo in cuor mio la lungimiranza e grande capacità dei precedenti presidenti Stefano Cuzzilla, Nicola Tosto e Giacomo Gargano che, negli anni, hanno sempre curato questo straordinario presidio consegnandolo in perfetto stato di efficienza ai presidenti futuri e a tutti i colleghi. E certamente io non interromperò questa catena virtuosa e anzi, per quanto le nostre risorse ce lo consentiranno, cercherò di implementarla.

Riflettendo su questo ho pensato allora, insieme ai colleghi del Team della Comunicazione coordinati da Mauro Marchi, di dedicare la nostra Assemblea del 2023 al tema della sanità per i nostri colleghi. Un’assemblea finalizzata a ragionare insieme, tra di noi e con ospiti importanti, su come migliorare il nostro sistema, su come aiutare il Paese a migliorare il proprio sistema sanitario e anche (e direi soprattutto) su come tenere costantemente informati i colleghi sulle possibilità che il welfare esistente di Federmanager già offre loro. Opportunità che rischiano di non poter cogliere a causa del poco tempo a disposizione per i tanti impegni di lavoro.

Tutto questo anche perché non sia dimenticato e – anzi – sia sempre tenuto presente e implementato quel valore inestimabile che probabilmente noi colleghi dirigenti (me compreso) non valutiamo sufficientemente e non apprezziamo abbastanza. Il valore legato al fatto che in FASI e in ASSIDAI, così come in PREVINDAI e in PRAESIDIUM, la Governance è composta da colleghi in buona parte nominati dai nostri organismi nazionali di Federmanager e – pertanto – davanti a qualsiasi problema di salute o di sussistenza il nostro collega dirigente, magari anziano e stanco,  troverà sempre in questi Enti un collega che lo capisce e che, anche umanamente, gli è vicino e che farà di tutto, ovviamente nei limiti dei regolamenti e della legittimità, per aiutarlo, magari anche sacrificando qualcosa per se stesso.

E davvero posso garantire che trovarsi a chiedere una mano di aiuto ad un proprio collega è una cosa totalmente diversa che trovarsi a farlo nei confronti di un assicuratore che sta cercando di massimizzare gli utili della propria azienda per raggiungere gli obiettivi sfidanti che gli sono stati assegnati. Non bisogna dimenticare – infatti – che la maggior parte dei colleghi impegnati nella Federazione – me compreso – prestano la propria collaborazione a titolo gratuito, ma che lo fanno con convinzione perché ogni volta che tendono la mano a un collega pensano che un giorno anche loro potrebbero avere bisogno di aiuto e che quando questo aiuto lo chiederanno dovranno averlo precedentemente meritato.