Uniti oltre ogni sfida

La forza dell’uomo di fronte alle sfide più grandi si compone di tanti elementi, dagli esempi che ci dà la natura alle grandi imprese che storicamente siamo capaci di compiere. Da qui dobbiamo ripartire. Dalla nostra forza e dalle nostre capacità.

Giacomo Gargano  

Presidente Federmanager Roma
Neanche le sfide più ardue ci devono spaventare. Non dimentichiamoci che abbiamo conquistato la luna. L’Assemblea Federmanager Roma, come ogni anno, vuole essere un’occasione di confronto tra tutti i protagonisti della realtà industriale, occupazionale, economica e sociale del nostro territorio per favorire una riflessione collettiva sulle numerose sfide che ci impone il nostro tempo. 

Le istanze disattese

Ci siamo lasciati lo scorso anno con un augurio, un progetto e una richiesta: l’augurio che Roma potesse tornare ad essere guida dell’innovazione e traino del Paese. Il progetto della dirigenza industriale presentato al tavolo per Roma del ministro Calenda per attrarre investimenti, competenze e talenti, mettendo a disposizione dei decisori politici l’exepertise e il know how dei nostri manager per affrontare la sfida della trasformazione digitale. La richiesta alle istituzioni di dare seguito ai passi compiuti perché i documenti presentati non restassero lettera morta, ma offrissero a Roma le opportunità che merita e le riconoscessero il ruolo che le spetta nella crescita della regione e del Paese.

Il tempo dei bilanci

A distanza di un anno, si sa, giunge il tempo dei bilanci e, con non poco rammarico, ci troviamo oggi a prendere coscienza di una realtà che, dati Bankitalia alla mano, rappresenta un territorio che ha rallentato e cresce molto più lentamente rispetto al resto del Paese anche in ambiti dove eravamo soliti superare la media nazionale. Un rallentamento dell’economia laziale dovuto, in particolare, a una diminuzione del comparto servizi e del turismo sempre più low cost. Da evidenziare la tenuta dell’industria, la cui crescita è frenata nel 2018 dal calo delle esportazioni. Fortunatamente la prima metà del 2019 segna una ripresa di appalti ed esportazioni con un +21%. Massima priorità va assicurata dunque alla ripresa di opere pubbliche e infrastrutture. Fondamentale è il sostegno all’automotive e alle rinnovabili che consentono la riduzione dei costi energetici e restano settori strategici per la crescita del nostro territorio. L’occupazione a livello regionale resta stabile, grazie alla crescita degli occupati nell’industria che bilancia il calo di occupazione nei servizi, fattore comunque preoccupante al pari del crollo del 16,2% degli investimenti pubblici. Se da un lato abbiamo l’aumento al di sopra della media nazionale delle aziende industriali in crescita, dall’altro i servizi hanno segnato un crollo del 15% sul fronte di aziende con investimenti in aumento. Le aziende che investono maggiormente in capitale umano e rispondono meglio in termini di crescita e competitività restano quelle più strutturate, dove spesso già è presente una forza manageriale. La managerializzazione delle piccole e medie imprese resta obiettivo fondamentale in termini di aspettative di crescita e competitività del nostro Paese. Facendo mie le parole del ministro Fraccaro sul tema: oggi abbiamo di fronte due importanti sfide imprenditoriali: la capacità di internazionalizzare guardando ai mercati esteri e quella di imparare a fare “rete” costruendo sinergie tra le Piccole e Medie Aziende. Anche in tal senso siamo in prima linea insieme a Confindustria, infatti il manager di rete è tra le figure professionali inserite nel programma: la certificazione delle competenze di Federmanager strutturata sulle esigenze del territorio. Non giova la scelta purtroppo diffusa nel nostro Paese di operare un ricambio generazionale con tagli lineari e conseguente perdita di know how e competenze specifiche che rappresentano per le aziende un elemento fondamentale estremamente sottovalutato. In tal senso un sistema strutturato di mentoring con trasferimento graduale delle competenze, favorirebbe la continuità dei processi di entrata e di uscita a vantaggio delle aziende e delle persone.

La formazione fattore chiave

Alla base del rallentamento della crescita giocano un ruolo centrale la carenza di investimenti privati e pubblici, e di formazione qualificata. La formazione sarà sempre più fattore chiave per la ripresa economica del territorio. Viviamo in una società iper competitiva in continua trasformazione. Per un manager, Sfida vuol dire affrontare questi continui cambiamenti con la prospettiva giusta, sapendo che persino una crisi può essere trasformata in opportunità. La rivoluzione digitale, come ogni trasformazione ha comportato ricadute importanti anche sul fronte occupazionale e da parte nostra resta sempre alta l’attenzione allo sviluppo delle nuove professionalità richieste dal mercato del lavoro. Siamo giunti quest’anno alla terza edizione di due tipologie di corsi sviluppati dalla nostra associazione territoriale: – Il primo il Corso per DPO – data protection officer – figura sempre più richiesta dalle aziende alla luce dell’adeguamento imposto dal General Data Protection Regulation GDPR entrato ormai a pieno regime anche nel nostro Paese - Il secondo corso relativo all’Energy Innovation Manager. Abbiamo certificato con questi corsi oltre 150 colleghi e, su queste iniziative, continuiamo a riscontrare grande interesse e richiesta di partecipazione anche in virtù dell’alta professionalità dei docenti. Sempre più strategica, la collaborazione tra Federmanager e Confindustria ha dato vita a progetti innovativi in tema di formazione e politiche attive come l’associazione 4.Manager e la nuova società per azioni IWS – industria welfare e salute – costituita oltre che da Federmanager e Confindustria anche dal Fasi per realizzare l’offerta integrata di servizi sanitari e amministrativi per i manager. Grazie all’associazione 4Manager sono partiti sul territorio i primi progetti formativi condivisi con Unindustria ed è nato l’Osservatorio del mercato del lavoro e competenze manageriali volto a promuove nuovi approcci alle politiche attive del lavoro per la crescita competitiva delle imprese e del paese. Ciò significa porre in essere azioni concrete sia per il rilancio economico dei territori sia per il ricollocamento attivo sul mercato dei colleghi che hanno perso il loro posto di lavoro. Sempre sul fronte delle politiche attive sono arrivati i primi risultati del Progetto Be Manager, che ha consentito la certificazione delle competenze, targata Federmanager, di circa 300 colleghi molti dei quali hanno avuto l’opportunità di ricollocarsi.

Tra le eccellenze su cui puntare

Nonostante il quadro di un’economia regionale in slow motion, il Lazio può contare su elevate competenze professionali e su eccellenze come l’industria Aerospaziale Laziale – che ha rappresentato la nostra regione e il nostro Paese al Salone internazionale dell’aeronautica di Parigi – un settore trainante che coinvolge Università e Centri di Ricerca sul territorio, oltre ad alimentare lo Spazio Attivo Roma Tecnopolo della Regione Lazio che ospita startup e progetti di impresa con l’obiettivo, condiviso con l’Agenzia Spaziale Europea e quella Italiana, di esportare tecnologia e innovazione dal settore aerospaziale alla vita e ai prodotti di tutti i giorni.

Le partite aperte e l’assenza di un piano strategico

Le partite aperte sono tante dunque, vecchie e nuove, ardue e sempre più urgenti. Anche per questa ragione abbiamo dedicato al tema Sfide la nostra Assemblea 2019: per conoscere meglio il futuro che ci attende, focalizzare le azioni da compiere e i passi falsi da evitare per strutturare una strategia chiara ed elaborare quel Piano Strategico di cui continuiamo pesantemente a sentire l’assenza. Innovazione, Formazione, Sicurezza, Trasporti, sono soltanto alcune delle priorità all’ordine del giorno della nostra organizzazione e della dirigenza pubblica e privata del Paese. Dal canto nostro continueremo, dopo il confronto odierno, la nostra attività di approfondimento dei temi di interesse strategico locale e nazionale e proseguiremo con le nostre iniziative congiunte a favorire il confronto tra istituzioni, aziende, management e mondo accademico.

La responsabilità condivisa

Scegliamo con responsabilità di essere parte dell’Europa da Paese protagonista. Siamo un Paese leader in Europa nell’economia circolare e seconda potenza manifatturiera, abbiamo un risparmio privato tra i più alti al mondo. Un Paese che non si può definire semplicemente in pochi punti percentuali. Stiamo lavorando per presentarci preparati, solidi e compatti di fronte alle sfide che ci impone il nostro tempo. Solo così possiamo guardare al futuro con fiducia, vivere il presente con consapevolezza e mettere il contributo del management industriale a disposizione di un sistema Paese che possa ripartire col piede giusto in Europa e nel mondo. Ma questa responsabilità che sentiamo forte, come manager e come cittadini, è una responsabilità da condividere con tutti gli attori coinvolti. A manager e imprenditori il dovere di portare visione, expertise e competenze, alle istituzioni quello di tornare ad investire su grandi opere, infrastrutture e trasporti che creino reti di connettività capaci di ristabilire gli equilibri tra nord e sud e di azzerare le distanze che rallentano il Paese. Saranno le persone a fare la differenza. Gli obiettivi da perseguire sono tanti e ambiziosi ma allo stesso tempo irrinunciabili, soprattutto per un territorio come il nostro che non soltanto deve ripartire, ma deve recuperare il terreno perso in un momento storico in cui Roma paga lo scotto di essere terreno di battaglia tra i poteri forti, nazionali e internazionali, portando sulle spalle una zavorra che frena la crescita e può vanificare ogni sforzo di ripresa. Per fortuna, l’economia laziale ha un’eredità di primati e valore che l’attuale rallentamento scalfisce ma non abbatte e ancora una volta il management industriale mette le proprie competenze e i propri valori al servizio della collettività, perché da sempre, a fare la differenza, sono le persone. I rischi di un’involuzione economica sono dietro l’angolo, occorre uno sforzo superiore e l’impegno di tutti. Noi siamo pronti.