Gli studenti delle facoltà scientifiche scelgono la Lombardia

Il 17% degli studenti di facoltà STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) studia in Lombardia, prima regione in Italia e in crescita da 5 anni consecutivi. In nessun’altra regione così tante studentesse STEM, soprattutto a Pavia, e con risultati migliori dei colleghi uomini
A cura della redazione 

La Lombardia è la regione italiana dove studia la maggior parte degli studenti STEM, iscritti cioè a facoltà scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e di matematica: il 17% del totale nazionale. Il dato, che colloca la Lombardia leader nazionale, è emerso dall’ultimo rapporto Assolombarda “Il Gender Gap nelle lauree STEM: ricerca 2020” che ha posto l’attenzione anche su un altro punto di eccellenza: il 15% delle studentesse STEM italiane è iscritta a facoltà lombarde. 

Sul totale degli studenti universitari STEM italiani la Lombardia è seguita dal Lazio che accoglie presso le università scientifiche della regione il 13% del totale e dalla Campania con il 12%. In Lombardia il numero degli iscritti STEM è cresciuto del 15% negli ultimi cinque anni con un incremento superiore per le ragazze (+17%) rispetto ai colleghi di sesso maschile (+15%). Un dato unico a livello nazionale dove i numeri complessivi raccontano di una crescita maggiore da parte degli studenti di sesso maschile rispetto alle ragazze nonostante le facoltà scientifiche attraggano oltre un quarto (il 28%) delle studentesse straniere iscritte all’università italiana.

L’ateneo di Pavia, con il 24,9% delle studentesse che studia in facoltà scientifiche, supera la media nazionale del 18,3%, un primato che condivide con l’ateneo di Milano (19,1% di studentesse) e di Lodi che, pur non superando il valore medio nazionale con il 12,7% di presenza femminile, si mantiene a livelli di eccellenza assoluta. Dallo studio Assolombarda emerge inoltre che sono le donne a registrare performance accademiche migliori dei loro colleghi uomini nelle discipline STEM e sono sempre le donne a concludere più spesso nei tempi il proprio percorso di studi. Permangono però purtroppo delle ‘barriere di genere’ nel mercato del lavoro in termini di occupabilità e livelli salariali: il tasso di occupazione degli uomini laureati nei corsi STEM (91,8%) è più elevato di quello delle donne (89,3%) e, a livello salariale, le donne laureate STEM dichiarano di percepire in media una retribuzione mensile netta minore di quella dei colleghi uomini (€ 1.428 contro € 1.510).
Nella formazione tecnico-scientifica, pertanto, la Lombardia si conferma una regione di importanza fondamentale e un asset da rendere sempre più strategico e da cui ripartire per pensare alla Lombardia dei prossimi decenni.

Altre notizie su Lombardia Speciale