Ripartiamo

Lettera aperta agli iscritti Federmanager, per un anno di rilancio

Luciano Marchiori

Presidente Federmanager Mantova
All’inizio del 2021 mai ci saremmo aspettati un quadro di riferimento che la nuova ondata di contagi sembra rendere ancora molto volatile, destando preoccupazione. Purtroppo la pandemia non è ancora finita e ciononostante la ripresa economica risulta molto superiore alle previsioni. Il che, augurandoci che possa proseguire, ci deve - seppur con prudenza - ispirare ottimismo e fiducia.

Di tempo per riflettere, ne abbiamo avuto molto; ora dobbiamo senza indugi ripartire, con il piede giusto e con responsabilità e coraggio, animati da un grande entusiasmo collettivo “stile dopoguerra”. Tutti insieme, dunque: non solo alcuni, non solo una parte di quelli che comunque usufruiscono dei vantaggi derivanti dai C.C.N.L. di categoria o dei servizi che Federmanager offre a livello nazionale e locale. È mera utopia pensare che si possa attuare il cambiamento solo con il ruolo centrale e l’occasione irripetibile, anche per la categoria, del PNRR declinato in sei missioni; e che gli attuali servizi garantiti possano essere migliorati - sia a livello centrale, sia territoriale senza un contestuale aumento del numero di iscritti, e senza un incremento delle risorse rese.

Ripartiamo dunque da qui: è prioritario contarci, per contare di più a livello locale e nazionale.

Le sei missioni che reggono il PNRR son gli ambiti nei quali da sempre si sarebbe dovuta fondare la linea di sviluppo del Paese che, al contrario, ha visto crescere diseguaglianze e fragilità. La pandemia ha rappresentato uno choc così forte che il rinvio non è più un’opzione.
Eliminiamo dal nostro linguaggio, dai nostri scritti e dai nostri comportamenti i termini “rinvio” e “proroga”. Il cambiamento comincia dal rispettare i tempi raggiungendo gli obiettivi fissati.

Non potrà esserci ripresa né resilienza senza il lavoro e senza il contesto di un Paese digitale sostenibile e attrattivo per gli investitori esteri, in cui scuola, università, ricerca e formazione giocheranno un ruolo fondamentale.

Non dimentichiamo che le donne e i giovani sono stati i più penalizzati dalla pandemia: pensare di poter recuperare i posti persi è utopia, se non verranno adottate politiche efficaci, supportate da risorse maggiori rispetto a quelle stanziate finora. Potremmo trovarci nell’imbarazzante situazione di dover guardare negli occhi i nostri figli che ci chiedono conto delle nostre azioni, o non-azioni.

In questo contesto la nostra categoria, come sostiene il Presidente Cuzzilla, deve alzare la voce sulle tematiche che più ci riguardano: politica industriale, sostenibilità di impresa, fisco e pensioni - temi sui quali anche a livello locale dovremmo farci sentire, all’interno di un sistema di relazioni che abbiamo saputo costruire, a partire dal rapporto con Confindustria.

In tutta franchezza, è mera utopia pensare che il prossimo rinnovo contrattuale possa garantire un miglioramento o un incremento degli istituti contrattuali in materia di welfare, previdenza integrativa, sanità, coperture assicurative e formazione. Ed è altrettanto utopico pensare che si possa arrivare, senza il supporto di tutti, alla costruzione e all’attuazione di nuove politiche attive ancor più efficaci di quelle in essere.

Serve, anche, un patto per la dirigenza pubblica e privata senza limiti stipendiali, con al centro il MERITO quale criterio per la scelta delle figure professionali di cui avvalersi: oggi non è così e il rapporto (la collaborazione?) tra pubblico e privato appare ancora lontana.
Mancano figure professionali adeguate, in grado di soddisfare le mutate e sempre dinamiche esigenze dell’industria: è vano pensare che a tale gap si possa porre rimedio senza una riforma, come già ricordato, di scuola, università e ricerca, e di un incremento sempre maggiore della formazione.

Federmanager ha saputo anticipare i tempi promuovendo e formando nuove figure manageriali tramite il progetto BE MANAGER: innovation manager, manager per la sostenibilità, digital export manager, temporary manager e manager di rete. Professionalità sempre più utili nelle P.M.I, dove ancora per certi aspetti è prevalente la gestione famigliare. Si tratta dunque di coordinare le esigenze delle aziende con nuove professionalità, già definite o da definire in un ottica di ”opera aperta”, come sosteneva Umberto Eco: in primis, manager per gestire diffusamente il tema della diversity & inclusion.

Per rafforzare le competenze, Fondirigenti, Fondazione Idi e Fondo Dirigenti PMI dovranno operare per assicurare e aumentare l’offerta formativa.

Da ultimo vorrei evidenziare una questione cara a tutti: ovvero la questione fiscale e pensionistica. Utilizzando le parole del presidente nazionale ”gli indubbi successi degli anni scorsi in termini di welfare non debbono far abbassare la guardia. Dobbiamo evitare che le nostre pensioni siano considerate un bancomat per i bisogni collettivi; vanno anzi rivalutate. È di conforto l’intervento del Presidente INPS Tridico all’assemblea di Federmanager, quando afferma che uno degli obiettivi che si pone sarà di distinguere l’assistenza dalla previdenza. Speriamo sia la volta buona.

Ripartiamo dunque con impegno, nella consapevolezza che il raggiungimento degli obiettivi passa da una crescita numerica, di competenze e capacità di innovazione dei rappresentati in rapporto al potenziale. Tutti insieme – con decisione, dedicando un po’ del nostro tempo, contribuendo a un aumento delle risorse in favore di Federmanager - sicuramente ce la potremo fare, tanto a livello nazionale quanto a livello territoriale.

Siamo arrivati al punto di non ritorno: non è più tempo di stare a guardare. Serve uno scatto in avanti collettivo: iscriversi a Federmanager significa fare massa critica, con la prospettiva di poter beneficiare di molti più servizi (anche di carattere preventivo) e miglioramenti contrattuali.

Associarsi oggi è lo strumento per avere di più e contare di più, nel presente e nel futuro prossimo di un quadro economico che si evolve sempre più rapidamente, e che richiede di sapersi mettere prontamente in discussione.

Il piano triennale Federmanager ci fa ben sperare e sarà uno stimolo importante per tutti. Anche perché il documento nazionale riprende temi e iniziative che lo scrivente e il direttivo di Federmanager Mantova, in sede di insediamento, già avevano individuato come punti strategici per la propria azione.