Ci ha lasciati improvvisamente a 84 anni Luciano Casotto

Dirigente della Officine Facco & C. e associato Federmanager Padova e Rovigo Il ricordo della moglie Maria

Sono passati alcuni mesi da quella terribile sera del 23 novembre 2022 ed ancora non riesco a capacitarmene. “Oggi andiamo a trovare la neve, che ne pensi Maria?” mi aveva detto quel mattino appena sveglio. Avevamo trascorso una giornata splendida con un fresco sole invernale che ci accarezzava il viso ed il cielo terso senza nemmeno una nuvola. Da quando aveva dovuto rinunciare, nel 2014, a recarsi in Libia a causa dei conflitti armati che la stavano distruggendo, eravamo due corpi ed un’anima sola. Otto meravigliosi anni trascorsi sempre assieme. Stavamo recuperando il tempo in cui, per i suoi impegni, si era costretti a rimanere lontani. La pandemia poi era diventata l’occasione per avvicinarci ancora di più. Essere obbligati a rimanere in casa era la più bella avventura che ci potesse capitare. Avevamo cominciato a parlare, parlare e a raccontarci. E lui a sciorinare i suoi ricordi. Ricordi di gioventù ma soprattutto esperienze vissute nell’ambito lavorativo. 
E così, dall’isolamento forzato, è scaturita l’idea di una autobiografia. Lui raccontava ed io scrivevo. Era bellissimo. Ci stavamo scoprendo e riscoprendo. Prima non c’era tempo. 
Ora l’avevamo. Uscivano fuori tutti i pensieri mai detti, le gioie, i dolori, le umiliazioni, i successi, di una vita vissuta intensamente, di una professione coinvolgente e di grande responsabilità. 
Ha lavorato soprattutto all’estero partecipando ai grossi appalti pubblici, nel settore avicolo, emanati dai governi di tutto il mondo. 
La Libia è la nazione dove ha operato per più di quarant’anni vincendo appalti così importanti da permettere alla sua azienda, di cui è stato dirigente commerciale, di conquistare la leadership a livello internazionale. 
In Libia è riuscito ad instaurare un rapporto di collaborazione costante e duraturo con la sua vasta clientela nonostante le difficoltà dettate da una realtà politicamente complessa e molto lontana dalla nostra cultura. 
Dopo il suo ritiro ha continuato ad intrattenere nel tempo contatti umani con tutti i suoi ex collaboratori e clienti, compresi alcuni concorrenti storici.
Ne è uscito un libro “Gare d’appalto, autobiografia di un dirigente d’azienda”, che, rileggendolo ad alta voce, ci ha talmente commossi, da trovarci a piangere come bambini. 
Avevamo appena consegnato il manoscritto per la stampa ed eravamo felici.
E quel giorno sarebbe stato l’inizio di un nuovo capitolo della nostra storia. Solo che non sapevo che avrei dovuto scriverlo da sola. 
Ora ho in mano questo libro che continuo a rileggere e che mi permette di sentirne viva la presenza. 
Mi sto accorgendo, forse solo ora, quanto sia stato importante per me e per i nostri figli, ma anche per i colleghi e i numerosi clienti, il suo esempio di rettitudine, impegno, costanza. 
Una vita dedicata, sì, al lavoro ma senza trascurare gli affetti familiari, le amicizie, i valori cristiani. 

Per sempre Maria