Padova URBS picta: capitale artistica del trecento, patrimonio dell’umanità

I cicli pittorici del Trecento padovano

STORIA DELLA CANDIDATURA

Il 24 luglio 2021 l’Unesco ha riconosciuto il grande valore artistico e culturale dei cicli pittorici del Trecento padovano, decretandone l’inserimento nella World Heritage List. Nel 1400 Michele Savonarola scriveva nel suo ‘Libellus de magnificis ornamentis regie civitatis Padue’ che Padova era da diversi anni oggetto di pellegrinaggi culturali per studiare ed apprendere le opere realizzate nel trecento da Giotto, Guariento di Arpo, Giusto de’ Menabuoi, Jacopo Avanzi, Altichiero da Zevio. Tali opere costituivano una pictorie studium (“università della pittura”) dove l’arte pittorica aveva toccato i suoi vertici grazie ad un nuovo linguaggio pittorico che si distingueva dal precedente per il realismo, l’attenzione alla natura, lo studio dello spazio, la resa dei volumi, l’espressività ed i sentimenti ed aveva dato inizio all’arte moderna.
Padova, Battistero della Cattedrale, Giusto de’ Menabuoi,
interno della cupola

Padova, Battistero della Cattedrale, Giusto de’ Menabuoi, interno della cupola

I LUOGHI DEI CICLI AFFRESCATI

Urbs picta è composta da 8 siti distribuiti in 4 zone di Padova: la zona (a) dei giardini Giotto con la Cappella degli Scrovegni e la Chiesa degli Eremitani, la zona (b) delle ‘piazze’ con il Palazzo della Ragione, il Battistero della Cattedrale e la Reggia Carrarese, la zona (c) del Santo con la Basilica del Santo e l’Oratorio di San Giorgio e il borgo antico della Specola (d) con l’Oratorio di San Michele.

LA CAPPELLA DEGLI SCROVEGNI

Costruita come cappella funeraria della famiglia Scrovegni è il primo e il più celebre dei siti. Capolavoro affrescato da Giotto tra il 1303 e il 1305 vi sono rappresentate le Storie di Maria e Gesù, figure di profeti e allegorie entro cornici geometriche accompagnano il visitatore al grande capolavoro del Giudizio Universale.

GLI EREMITANI - LA CHIESA DEI SANTI FILIPPO E GIACOMO

La chiesa conserva nel presbiterio e nell’abside un ciclo pittorico del Guariento di Arpo (1361-1365) con le storie dei Santi Filippo, Giacomo e Agostino e monocromi con i pianeti e le età dell’uomo. Inoltre, dopo i danni subiti nella seconda guerra mondiale, restano tracce del Guariento, nella cappella di San Antonio (1338) e di Giusto de’ Menabuoi, nella cappella Cortellieri (1370) e nella Cappella Spider (1373).

IL PALAZZO DELLA RAGIONE - IL SALONE 

È uno dei luoghi più caratteristici di Padova e dei più nascosti (con i suoi bellissimi sotterranei di origine romana). Gli affreschi originali, attribuiti a Giotto andarono distrutti nell’incendio del 1420. Il Salone è affrescato da un grandioso ciclo di affreschi a soggetto astrologico (completati tra il 1425 e il 1440) basati sugli studi di Pietro d’Abano. La decorazione pittorica, dovuta a Niccolò Miretto e Stefano da Ferrara, si svolge nelle “tre fasce superiori” delle quattro pareti.

IL BATTISTERO DELLA CATTEDRALE

È stato realizzato su committenza di Fina de’ Buzzaccarini, come mausoleo dei Carraresi. È il massimo capolavoro di Giusto de’ Menabuoi, pittore di corte dei Carraresi, che con stile austero e mistico e colori cangianti affresca le Storie di Cristo, di Maria e del Battista e il Cristo benedicente posto al centro della cupola con il Paradiso.
Padova, Basilica del Santo, Cappella di San Giacomo, J. Avanzi, San Giacomo brucia i libri eretici

Padova, Basilica del Santo, Cappella di San Giacomo, J. Avanzi, San Giacomo brucia i libri eretici

LA CAPPELLA DELLA REGGIA CARRARESI

È stata mirabilmente dipinta prima del 1354 da Guariento di Arpo, pittore di corte dei Carraresi. Il ciclo è importante per le figure angeliche affrescate e dipinte su tavola, in parte conservate al Museo Eremitani.

LA BASILICA DEL SANTO

Con gli splendidi affreschi della cappella di San Giacomo opera di Altichiero da Zevio e Jacopo Avanzi su commissione della famiglia dei Lupi di Soragna. Hanno destinazione funeraria anche i due oratori di San Giorgio presso il Santo e di San Michele vicino alla Specola, costruiti da importanti famiglie di militari assoldati dai Carraresi per far fronte alle continue guerre con le città confinanti.
Padova, Oratorio di San Giorgio,
A. da Zevio, Martirio di Santa Lucia

Padova, Oratorio di San Giorgio, A. da Zevio, Martirio di Santa Lucia

L’ORATORIO DI SAN GIORGIO

È stato affrescato da Altichiero da Zevio con le storie di San Giorgio, di Santa Lucia e di Santa Caterina da Alessandria. Folle di personaggi vestiti con gli abiti padovani del tempo assistono ai miracoli dei tre santi. Mescolati alla folla si riconoscono i Carraresi, in compagnia di Francesco Petrarca, ambasciatore dei Carraresi, e del suo segretario Lombardo della Seta.

L’ORATORIO DI SAN MICHELE - CAPPELLA BOVI

Situato nell’antico Borgo della Specola, l’Oratorio di San Michele è quanto rimane dell’antica Chiesa dei Santi Arcangeli, al suo interno vi è la Cappella Bovi, datata 1397, ultimo esempio di pittura ad affresco nella Padova trecentesca. Completamente affrescata da Jacopo da Verona (Verona 1355-1442), il ciclo pittorico ruota attorno alla vita della Vergine. Il pittore vi celebra la Signoria dei Carraresi che, nel 1405, verrà annientata dai Veneziani; vi sono raffigurati gli otto carraresi che hanno governato la città nell’atto di essere presentati alla Madonna dai tre Re Magi. (Foto provenienti dai siti ufficiali del Comune di Padova e dal Gabinetto del Sindaco www.padovaurbspicta.org, www.padovanet.it)