Evoluzione della specie e nuovi traguardi

Premio “Il manager del futuro” Museo del Risorgimento - 17 Dicembre - Premiazione di 11 giovani dirigenti del nordovest

Massimo Rusconi

Massimo Rusconi 

Presidente Federmanager Torino
Il 17 dicembre si è tenuta al Museo del Risorgimento la premiazione di 11 giovani dirigenti del nordovest nell’ambito del Premio “Il manager del futuro”.
È stata, e spero non solo per me, occasione e stimolo di riflessione circa il futuro di Federmanager, che si trova di fronte ad una accelerazione senza precedenti del cambiamento della società, fenomeno di cui, anche su queste pagine, avevamo già considerato alcuni aspetti.
Gli interventi, l’entusiasmo, le considerazioni su “merito e talento”, lo scambio di opinioni nel post evento, mi hanno chiaramente fatto percepire che, mentre si discute, si ipotizza, si fanno piani più o meno interessanti, l’evoluzione, anche se non la si avverte appieno, è già in corso, una sorta di evoluzione della specie del dirigente; anzi, alcuni “mutanti” sono già tra noi.
Ma allora la nostra organizzazione deve coinvolgerli di più, facendoli “uscire dal gruppo” e spingendoli a mescolarsi con gli altri colleghi per una contaminazione vicendevole e feconda.
Visto il luogo, nel mio saluto ho accennato alla necessità di Risorgimento anche per Federmanager, peraltro già in atto come traspare dagli ambiziosi traguardi che si pone. A proposito dei quali, volendo fare un rapido excursus dei temi principali, troviamo anzitutto il Posizionamento Attivo nei confronti della società, riscontrabile nella intensa attività della Federazione nei confronti del sistema politico e del governo, supportata dai risultati delle Commissioni sulle Politiche Industriali, articolate nei vari settori di Industria 4.0, Energia, Trasporti, Chimica e Siderurgia. Il Protocollo di intesa con il Miur sulla Alternanza Scuola Lavoro ha riservato a Federmanager un ruolo ufficiale, che anche a Torino ci accingiamo ad assumere con proposte concrete, mentre prosegue con successo la collaborazione al progetto HackUnito for Ageing , in particolare con l’Università di Torino.
Quello del Lavoro rimane un fronte aperto che sosteniamo con le risorse del progetto Industry 4.0 All Inclusive, rafforzando la filiera di sostegno per i nostri colleghi temporaneamente inoccupati. In
particolare richiamo l’iniziativa Be Manager, ossia la certificazione delle competenze per le quattro figure di Innovation Manager, Temporary Manager, Export Manager e Manager di Rete, che dà l’opportunità a 300 colleghi di qualificarsi dopo avere usufruito di appositi corsi organizzati da Federmanager Academy. Essi potranno quindi essere proposti sul mercato, specie nelle PMI, con maggiori chance da Cdi Manager srl, la nostra società di collocamento. 
A Torino, come sapete, completiamo l’intervento, con il nuovo Servizio di Reskill. Circa il Welfare si sta realizzando una ristrutturazione positiva del nostro sistema con la creazione di Manager care, in aiuto e supporto alla nostra Assidai, che riscuote sempre maggior successo, e di un nuovo ente bilaterale con Confindustria, 4 Manager (For Manager), che si occuperà di Politiche Attive per l’Occupazione e di altri progetti comuni con il partner.
Il fronte Pensioni rappresenta sempre per noi uno dei punti caldi e tutti conosciamo la fatica e l’impegno con cui, assieme alla Cida, affrontiamo le questioni sia per i pensionati sia per i colleghi
in servizio. Purtroppo i provvedimenti e le sentenze finora si sono dimostrati quasi persecutori nei confronti della nostra categoria, ma non demordiamo e vi assicuro che ci faremo sentire: a Torino
la Commissione Previdenza è molto attenta e contribuisce attivamente alle politiche federali.
Segnalo anche che è allo studio la creazione di un Gruppo Seniores per coinvolgere quanti di noi hanno raggiunto la cosiddetta seniority, indipendentemente dal fatto che siano in servizio oppure in pensione.
Non dimentichiamo poi che a fine 2018 scade il Contratto con Confindustria e che la Commissione nazionale ha già iniziato a lavorare in modo da anticipare le problematiche ed evitare le situazioni drammatiche come quella delle disdetta unilaterale subita tre anni fa. La commissione sindacale di Apdai ha tracciato un eccellente profilo dei punti salienti (vedi articolo a pag 23, ndr), che verrà portato all’attenzione in sede nazionale.
Lo Sviluppo Associativo è l’ultimo fronte aperto che vorrei toccare. Lo scorso anno in entrambi i livelli, nazionale e torinese, abbiamo avuto risultati soddisfacenti di tenuta degli iscritti e
di miglioramento. Resta sempre lo scoglio di coloro che rinunciano all’iscrizione magari semplicemente non pagando più la quota. Una prassi non sopportabile che fatichiamo a combattere nonostante campagne di richiamo a livello nazionale e locale, con l’impegno personale anche di alcuni consiglieri. A Torino abbiamo creato un apposito gruppo di lavoro, che si occuperà sia di questo, affiancando la struttura, sia di individuare e mettere in atto azioni promozionali per acquisire nuovi iscritti.
Comunico infine che il Consiglio nazionale ha deliberato che il Congresso per il rinnovo dei vertici delle Federazione si terrà a novembre 2018.
Abbiamo un anno davanti e il diario aperto sul tavolo: da bravi scolari non ci resta dunque che fare il compito!