Assemblea generale
Federmanager Trento & Federmanager Bolzano
Anche quest’anno abbiamo mantenuto la buona abitudine di condividere tra Trento e Bolzano quell’importante momento associativo che è l’assemblea generale
annuale.
La scelta della location quest’anno spettava di diritto a
Bolzano ed il suo vulcanico presidente Maurizio Riolfatti assieme all’ottimo consigliere Claudio Vitalini hanno
scelto la sede del Centro Idrogeno di Bolzano, facente parte di IIT, l’Istituto per Innovazioni Tecnologiche
di Bolzano che da vent’anni si occupa sopratutto dello
sviluppo della tecnologia dell’idrogeno nell’ambito della mobilità a zero emissioni.
Il Centro Idrogeno di Bolzano – unico in Italia – produce idrogeno tramite energie rinnovabili, lo immagazzina e rifornisce le silenziose
vetture elettriche a emissioni zero per raggiungere una
graduale indipendenza energetica.
Dopo il saluto di benvenuto del presidente Maurizio
Riolfatti e del presidente di Trento Franco Torelli, i lavori
si sono aperti con la lettura degli esiti delle votazioni, già avvenute online, per l’approvazione dei Bilanci
consuntivi 2023 e preventivi 2024 e per le elezioni delle
cariche sociali sia di Bolzano sia di completamento dei
Collegi dei Revisori dei conti e dei Probiviri di Trento:
come revisore dei conti è stata eletta Laura Pedrotti e
come proboviro è stato eletto Fabio Ramus.
Sono stati poi consegnati i premi di lunga appartenenza alle associazioni, ma la parte che ha destato maggior interesse è stato l’intervento della dott.ssa Oliva
Masini, Direttore Generale di PREVINDAI che ha illustrato “tutto quello che devi sapere per sfruttare al meglio il tuo Fondo pensione”.
Considerando che le future pensioni saranno solo il
40% dell’ultimo stipendio, il fondo integrativo è una
strada obbligata. E tra questi PREVINDAI – ente senza
scopo di lucro che con 14 miliardi di patrimonio è il
maggiore fondo pensione italiano – è la scelta ottimale per i costi, i rendimenti e per gli incentivi fiscali.
A
conclusione sono state inoltre illustrate le novità sulla
convenzione assicurativa.
Poi il presidente Maurizio Riolfatti ci ha aggiornato sullo stato del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale
Federmanager – Confindustria. I punti salienti saranno:
a) rivedere la definizione di dirigente /manager poiché
è in atto un processo che tende progressivamente a
rendere più sfumati i confini tra dirigente e quadro e
si rischia di portare la categoria ai minimi;
b) tutela sanitaria e previdenziale consolidando la partnership tra FASI e ASSIDAI, incrementare il massimo retributivo annuo di PREVINDAI innalzando
l’importo del livello minimo annuo dei contributi a
carico azienda e introducendo coperture assicurative a carico azienda;
c) formazione e politiche attive da incrementare rafforzando il ruolo di FONDIRIGENTI e aumentando il
contributo per 4.Manager;
d) l’ultimo adeguamento del trattamento economico
risale a vent’anni fa e si propone ora l’introduzione obbligatoria della compensazione per obiettivi
(MBO) premiando il merito.
Poi è stato il momento di aggiornare lo stato della battaglia di Federmanager e CIDA per la tutela del potere d’acquisto delle pensioni, riassunte dal presidente
Franco Torelli nella veste di Coordinatore del Gruppo
Senior di Federmanager Trento.
Sono state riassunte le tappe delle azioni nel corso del
2023: le varie audizioni alla Camera dei Deputati a cura
del Centro studi e ricerche Itinerari previdenziali, i vari
incontri istituzionali e le manifestazioni pubbliche che alla fine ahimè non hanno minimamente migliorato la passata legge 197/2022 ma anzi la nuova legge di bilancio
213/2023 ha penalizzato le pensioni più alte!
Le iniziative
però non si sono fermate nel 2024: ci è stato aggiornato
lo stato dei 7 ricorsi giudiziari, lo stato della petizione popolare che ha superato le 52.000 firme e ci è stato anticipato qualcosa delle prossime azioni nel corso dell’anno.
Ultimo intervento e forse maggiormente atteso quello
del consigliere di Bolzano e padrone di casa Claudio
Vitalini, CEO proprio del IIT Istituto per Innovazioni
Tecnologiche di Bolzano che ci ospita: ci racconta che
il centro nato come impianto produttivo pilota e dimostrativo ha dato vita a molti progetti applicativi, è stazione di rifornimento per automobili e autobus ed è anche
centro didattico e di competenza per la mobilità.
Abbiamo potuto visitare l’impianto di produzione composto da tre elettrolizzatori modulari in grado di produrre fino a 180 m³/ora a condizioni normali.
L’energia
elettrica impiegata è rinnovabile al 100% pertanto può
definirsi “idrogeno verde”, mentre la denominazione
cambia se l’energia di partenza non è rinnovabile, diventa cioè “rosa” se l’energia è nucleare, “blu” con il gas
metano o addirittura “marrone” se fatta con il carbone.
L’idrogeno viene poi compresso con compressori rotativi da 18 kg/h e stoccato sotto forma gassosa fino a
900 bar in bombole; possono rifornire fino a 15 autobus
urbani con tratte giornaliere di 200-250 km oppure fino
a 700 vetture.
I veicoli sono mossi da un motore elettrico alimentato a celle a combustibile azionate dall’idrogeno: dato che le celle a combustibile hanno una capacità energetica molto superiore a quella delle batterie, i veicoli a celle a combustibile vantano un’autonomia molto più estesa rispetto ai comuni veicoli elettrici.
Infatti l’energia per i motori elettrici non viene accumulata in una batteria, ma prodotta nella cella a combustibile mentre il veicolo è in moto, cedendo all’ambiente unicamente vapore acqueo e calore.
I numeri sono stupefacenti: in dieci anni il Centro di Bolzano in oltre 10.000 ore di funzionamento ha prodotto 170 tonnellate di idrogeno verde, facendo oltre 16.000 operazioni di rifornimento e risparmiando 2.400 tonnellate di CO2, un bel regalo all’ambiente!
Le attività di sperimentazione e applicazione continuano incessanti: esiste una flotta di 25 vetture a noleggio nonché vari prototipi di case automobilistiche che hanno percorso oltre 1,5 milioni di chilometri. Inoltre il comune di Bolzano si è dotato da anni di autobus a idrogeno e ad oggi hanno percorso oltre 2 milioni di km senza inquinamento atmosferico ed acustico.
La visita si è conclusa con un momento conviviale, ma in ognuno di noi è rimasta la profonda impressione che questo sia davvero il futuro della mobilità media e pesante, solo questo è il cammino davvero sostenibile e a impatto zero sul nostro ambiente che dovremo intraprendere per lasciare un mondo migliore ai nostri figli.
12 luglio 2024