La Fondazione Hit, Hub Innovation Trentino
Visita alla Fondazione Hit, Hub Innovation
Lunedì 6 novembre il Consiglio Direttivo di Federmanager Trento è stato gentilmente ospitato nelle sale della fondazione HIT di Trento, Ente di congiunzione tra la
ricerca pura e l’innovazione applicabile alla tecnologia,
fondato da Università di Trento, Fondazione Edmund Mach, FBK Fondazione Bruno Kessler e Trentino Sviluppo.
L’occasione è ghiotta per curiosare in questo “centro
di cervelli” del paesino di Povo adagiato sulle colline
di Trento, un posto tranquillo, per le strade si vedono
solo studenti e studentesse dell’Università o ricercatori
della Fondazione: non è facile distinguerli, se non per i
badge appesi al collo!
La dott.ssa Ferrario è la responsabile in FBK per lo
sviluppo e la produzione di tecnologia del silicio, ci accoglie con l’energia informale dei ricercatori e ci spiega
che FBK – acronimo di Fondazione Bruno Kessler – è
nata negli anni ’70 dalla lungimiranza del politico trentino Bruno Kessler fondatore dell’Università di Trento, e
oggi è l’ente di ricerca della Provincia che opera a livello mondiale nel campo scientifico, tecnologico e delle
scienze umane, spaziando dagli studi teorici di fisica
nucleare, passando per la Cybersecurity e la Digital
health&wellbeing fino alla micro e nano fabbricazione
di dispositivi in silicio. Che decisamente ha attirato la
nostra curiosità!
Abbiamo potuto vedere le Clean Room, quelle camere
perfettamente asettiche dove ricercatori, coperti dalla
testa ai piedi con una tuta bianca, fanno intravedere solo i loro occhi concentrati sulla lavorazione dei dischi di
silicio fino ad ottenere sensori e microchip di altissima
qualità che il mondo ci invidia e che finiscono in un telescopio in Arizona, sui pannelli fotovoltaici del futuro, sulla Stazione Spaziale Internazionale, addirittura al Cern di
Ginevra o infine negli strumenti per la diagnosi medica
del futuro.
Infatti in 20 anni questa Clean Room ha prodotto più di 15 milioni di sensori ottici dedicati al mercato
industriale, vero e concreto trasferimento della ricerca
alla tecnologia industriale, soprattutto nell’ambito della
medicina, dell’ambiente e dell’industria dello spazio.
Dopo questa immersione nel cuore microscopico del
mondo digitale, facciamo pochi passi ed entriamo nei
laboratori del Dipartimento di Ingegneria e Scienza
dell’Informazione dell’Università di Trento, dove veniamo accolti dal prof. Melgani ordinario di Ingegneria industriale e dell’informazione, e dal prof. Turchet, docente di sistemi di elaborazione delle informazioni.
Stavolta il salto è nell’informatica applicata al futuro
più remoto ed i professori, con malcelato orgoglio, ci
snocciolano i dati di questo pregevole Dipartimento:
56 docenti, 215 ricercatori, oltre 1500 studenti, in un
paio d’anni pubblicati 1324 lavori e avviate varie startup e spin-off, insomma leader europeo nella ricerca
e sviluppo della ICT, ma sempre attento a trovare un
equilibrio tra la ricerca teorica e quella applicata, come
dimostrato dal forte impegno in progetti europei e industriali.
Non poca cosa!
Nei laboratori del dipartimento vediamo ricercatori e
sviluppatori che lavorano in silenzio, concentrati davanti ai loro monitor, circondati dalle pareti di cristallo
che dividono gli uffici luminosi e spaziosi.
Si occupano
di intelligenza artificiale, di insegnare cioè alle macchine ad aiutare la medicina svolgendo compiti complessi come analizzare i dati sanitari di migliaia di persone e prevedere possibili malattie: addirittura vediamo in una sala operatoria, a fini didattici, un manichino
che riproduce tutto il corpo umano, addirittura anche
la sua fisiologia, ed un sofisticato monitor ci mostra
i parametri vitali di temperatura, pressione arteriosa,
polso e frequenza respiratoria per farci capire che il
manichino… è vivo!
Davvero un percorso affascinante nel futuro più remoto: soprattutto per noi manager abituati a tenere i piedi
ben saldi a terra per le quotidiane sfide aziendali, ma
consapevoli che questi saranno gli strumenti e le applicazioni di un domani, in fondo, non così lontano!
23 novembre 2023