Investire in cultura e comunicazione significa puntare eticamente al futuro
La mostra recentemente inaugurata a Udine, a cura di don Alessio Geretti, dal titolo “Insieme”, che rimarrà aperta sino al 16 luglio, è un passaggio del tutto rilevante per cultura, comunicazione e turismo per Udine e l’intero Friuli Venezia Giulia
Daniele Damele
Presidente Federmanager Friuli Venezia Giulia
Occorre essere definitivamente consci che investire in cultura e comunicazione significa puntare in forma eticamente elevata al futuro con uno sguardo alle nuove generazioni. Ogni singolo euro destinato a mostre, convegni, tavole rotonde, concerti, eventi deve tener conto che è certamente ben speso e redditizio non solo dal punto di vista economico, ma anche della crescita culturale, della formazione, della coscienza delle genti. Ovviamente a essere proposte devono essere, sempre, idee che garantiscano il pluralismo delle posizioni, un fatto questo di cui si sente molto la mancanza da alcuni anni a questa parte.
Al fine di favorire l’indispensabile pluralismo delle informazioni un ruolo determinante è svolto da tutti gli organi di comunicazione: carta stampata, televisioni, specie locali, che in Italia forniscono con le nuove offerte di programmazione un qualcosa di aggiuntivo, radio e internet.
Sotto questo aspetto è innegabile che un problema deriva dalla verifica delle fonti e dalla velocità, oserei dire immediatezza, della comunicazione impressa da internet.
Un aspetto importante dovrebbe essere, spesso non lo è, la distinzione tra notizia e commento, ovvero la posizione che si assume in relazione appunto a una notizia. Professionalità ed etica impongono che la notizia sia neutra, comprensibile, definita. Poi potrà seguire l’opinione su quella determinata notizia. A vincere saranno coloro i quali seguiranno questa distinzione.
Oggidì, purtroppo, si tende a polarizzare tutto, a creare immediatamente schieramenti a favore o contro e si gestisce la stessa informazione con un “pathos” tipico da curva nord contro curva sud allo stadio o al palazzetto. Non va bene, quello è tifo, è ricerca di far prevalere la propria idea. Spesso si ricerca addirittura di creare consenso alla propria opinione utilizzando i vari media.
Ebbene in tutti gli strumenti di comunicazione servirebbe attuare un passo indietro e ritornare alla notizia, alla verifica della medesima e a una rigida suddivisione di ciò che è informazione da ciò che, invece, è ricerca di persuasione su una specifica idea o posizione.
La notizia dev’essere tale, ovvero, come accennato, neutra, poi il confronto avviene sulle differenti idee dando spazio a tutti ricordandoci quanto disse la scrittrice britannica Evelyn Beatrice Hall: “non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu possa dirlo”, frase che ben esprime il concetto dell'importanza della libertà di espressione delle opinioni di ognuno.
21 febbraio 2023