ACTV da oggi va ad idrogeno

Un esempio concreto di transizione energetica

Sono stati presentati l’11 settembre, nella sede ACTV di Favaro Veneto, i primi quattro autobus ad idrogeno che inaugurano la svolta green della flotta aziendale di terraferma urbana e suburbana, esempio concreto di transizione energetica. Entrano in servizio in questi giorni operativamente e come test, quale anticipo di altri 90 mezzi di analoghe caratteristiche che l’azienda si è impegnata ad acquistare entro il 2026. Gli autobus sono prodotti dalla polacca SOLARIS, società di proprietà della spagnola CAF e leader nel settore, (ma… i produttori italiani, dove sono? esistono ancora?). 
Il modello è l’URBINO H2 e, a parte la fondamentale componente “alimentazione”, appare all’utente analogo ai trenta mezzi “full electric”   già in servizio nelle isole di Lido e Pellestrina (ed altri 33 bus elettrici verranno acquistati nello stesso periodo di tempo). 

Per il rifornimento dell’idrogeno, si ricorrerà almeno temporaneamente alla stazione ad idrogeno ENI di San Giuliano, attiva sia per mezzi privati che pubblici da giugno 2022 (presentata a pagina 28 della rivista n. 6 del 2022); questo, in attesa della realizzazione già in programma di una specifica stazione di servizio ad idrogeno. Ad integrazione, è presente su ogni mezzo anche una batteria LTO da 30 kWh come fonte di energia ausiliaria o di emergenza nel veicolo, alimentando il motore elettrico in condizioni stradali particolarmente difficili. Il tempo di ricarica verificato “sul campo”, teoricamente previsto in 15’, è per ora di circa 45’, in ogni caso enormemente inferiore a quello richiesto per ricaricare gli autobus elettrici. Ciò permette di utilizzare i mezzi su due turni giornalieri, contrariamente agli autobus elettrici che vengono usati su un solo turno proprio a causa del tempo prolungato (diverse ore) di ricarica. 
Rimaniamo ora in fervente attesa di analoghe novità anche per il comparto “NAVIGAZIONE” di ACTV. 

La tecnologia “idrogeno” si sta velocemente sviluppando in Nord Europa (esempi ne sono Riga, Colonia, Amsterdam, Oslo, Amburgo) e in Giappone, mentre in Italia il primo caso pilota è stato sperimentato a Bolzano

Altre grandi aziende di trasporto pubblico nazionali sono avviate sulla stessa strada percorsa da Venezia: in particolare, proprio in questi stessi giorni TPER (Trasporto Passeggeri Emilia-Romagna) ha annunciato il prossimo acquisto, sempre da Solaris, di 130 autobus alimentati ad idrogeno analoghi (dei quali 34 entro il 2024) che verranno immessi in servizio entro il 2026 (con opzione entro lo stesso anno per altri 140).
Per ultimo, a completare la fotografia del S.A.L. (Stato Avanzamento Lavori) della tecnologia H2 “idrogeno”, diamo due flash:
  1. dal 13 settembre è pronto per l’uso, in periodo di prova, il primo camion /truck dei cinque ad H2 (idrogeno) che saranno consegnati a breve termine, prodotto da VDL GROEP per la logistica di TOYOTA Motor Europe, divisione europea del colosso auto motive giapponese. 
  2. nella lontana Australia è stata messa in commercio la prima auto a fuel cell ad idrogeno. Si tratta del modello Hyundai Nexo, capace di ricaricarsi in soli 5 minuti.
  3. Con un singolo pieno, l’auto può percorrere 900 chilometri e ha la particolarità di purificare l’aria mentre è in movimento. Questa vettura, di piccola cilindrata, non solo stabilisce un record in termini di sostenibilità, ma anche di innovazione tecnologica. 

Possiamo ben dire che la VERA PARTITA ELETTRICO-FOSSILE-IDROGENO è ancora tutta da giocare, e che il vero futuro della mobilità è ad oggi impossibile da predire. E…”QUANDO IL GIOCO SI FA DURO, I DURI ENTRANO IN GIOCO!”