Gruppo seniores - visita alle centrali idroelettriche di Soverzene (BL) e Nove (TV)
L'ultima uscita dell'anno
L’ultima uscita dell’anno del Gruppo Seniores Confindustria Venezia-Rovigo si è svolta martedì 25 ottobre,
con la partecipazione di 23 componenti (imprenditori,
dirigenti ed alcune consorti).
All’arrivo all’ingresso della centrale idroelettrica di
Soverzene, il Gruppo è stato accolto da due soci Seniores Enel, che hanno svolto la funzione di guide e
accompagnatori per l’intera giornata.
La prima sorpresa, nella sala di ingresso, è stata un bellissimo mosaico che riporta l’insieme delle dighe, delle
gallerie e degli impianti che costituiscono il SISTEMA
IDROELETTRICO PIAVE-BOITE-MAÈ-VAJONT, di
cui la centrale di Soverzene è l’elemento principale.
All’epoca della sua realizzazione (i lavori sono iniziati negli anni ’40) era la più grande d’Europa.
È stata
dedicata ad Achille Gaggia, presidente della SADE
(Società Adriatica Di Elettricità) dal 1940 al 1953.
La centrale è costruita in caverna e vi si accede tramite una galleria lunga 500 metri, che conduce al cuore
dell’impianto, cioè alle sale dove è collocato il macchinario principale: quattro gruppi di turbine (De Pretto
Escher Wyss) e di alternatori (Marelli), della potenza
di 60 Megawatt ciascuno. Si fa notare un particolare
estetico: la volta della sala degli alternatori è decorata
con affreschi allegorici sul tema dell’elettricità.
Di grande impatto emotivo è stata la visione della targa posta a ricordo del livello di 230 cm raggiunto
dall’acqua all’interno dei locali alle ore 23:04 del 9 ottobre 1963, a seguito dell’arrivo dell’onda di piena generata dalla frana caduta 25 minuti prima nell’invaso
del Vajont.
Gli addetti alla centrale riuscirono per pochi
secondi a mettersi in salvo.
In coda alla prima parte della visita è seguita la proiezione di un video illustrativo del funzionamento del
sistema idroelettrico.
È stato anche mostrato un grafico
rappresentativo dell’andamento della richiesta giornaliera di energia a livello nazionale e di quello dell’energia effettivamente fornita: i due andamenti, molto ravvicinati, in base alle previsioni fatte giornalmente a livello
informatico, vengono fatti coincidere, regolando il ritmo
di produzione del sistema energetico nazionale.
Dopo il pranzo presso l’azienda agrituristica “Terre delle Dolomiti”, nel pomeriggio il Gruppo con gli accompagnatori si è trasferito a Nove, dove è stata visitata
la centrale idroelettrica “Nove 1925”, capace di una
potenza di 65 Mw.
L’edificio di Nove, funzionante oggi come centrale di
riserva, è di particolare pregio architettonico, che si ritrova sia nello stile liberty presente nella sala turbine,
con la divisione interna dei finestroni o nel disegno delle lampade a braccio in ferro battuto e vetro di Murano, che nell’area in cui sono collocati gli uffici, dove la
struttura è tamponata con finestre tripartite sormontate
da trifore che richiamano il gotico veneziano.
L’ultima tappa del tour è stata la visita al modello in
scala 1:200 dell’invaso e della diga del Vajont, illustrato sempre dagli accompagnatori: grande emozione
è stata nell’apprendere che su quel modello erano stati
sviluppati i calcoli finalizzati a prevenire le conseguenze della caduta di una frana (in pratica l’abbassamento del livello dell’acqua nell’invaso), quando era stato
chiaro che un movimento franoso sarebbe avvenuto.
Purtroppo però i calcoli si rivelarono poi drammaticamente errati, sia rispetto alla enorme massa di materiale (200 milioni di m3
) che alla sua velocità di caduta
(15/20 secondi).
A conclusione della giornata, il Presidente Giorgio Borin,
a nome del Gruppo, ha espresso il vivo ringraziamento
per la completezza delle informazioni ricevute e per il
servizio (reso su base volontaria) dei Seniores Enel.
02 dicembre 2022