Manager per la ripresa delle imprese nei territori terremotati
La “task force CIDA” ha incontrato le aziende colpite dal terremoto e, in accordo con le associazioni locali, ha concentrato l’intervento a favore dei settori rilevanti: turistico-alberghiero, agricolo, zootecnico e di trasformazione agro-alimentare, collaborando con tredici aziende del territorio di Norcia.
Beatrice Biondi
Temporary manager con certificazione RINA, associata Federmanager
Norcia è una cittadina umbra con circa 4.800 abitanti e oltre 400 aziende, principalmente a conduzione familiare, impegnate in attività tradizionali legate alla lavorazione della carne di maiale, della raccolta del tartufo nero e a quelle del turismo che, con una clientela anche internazionale, soprattutto in estate, affolla i numerosi alberghi e centri di ospitalità.
Norcia è stata devastata da un terribile terremoto nell'ottobre 2016 che ha distrutto quasi totalmente gli edifici, le strutture e gli impianti produttivi della città. Ed è alle imprese di queste aree che la Confederazione Italiana Dirigenti e Alte Professionalità CIDA ha pensato quando, a metà del 2017, ha promosso e poi realizzato il “Progetto per la ripresa economica dei territori colpiti dal terremoto in Umbria” ed ha individuato in interventi di supporto manageriale uno degli elementi essenziali per la rinascita sociale ed economica di questo territorio, ribadendo così la propria natura di portatore del patrimonio di competenze manageriali al servizio della società.
Per la realizzazione del progetto, CIDA ha adottato un modello operativo articolato in due fasi: la prima, propedeutica, con finalità di definizione condivisa con l’azienda, dei fabbisogni consulenziali (check-up iniziale), la seconda fase, più specifica, si è attuata con l’affiancamento di un tutor all’impresa per la gestione e il raggiungimento degli obiettivi nell’ambito delle attività ritenute d’interesse strategico per le imprese beneficiarie.
Insieme ad altri due colleghi mi sono occupata della fase iniziale di individuazione dei fabbisogni. Una fase molto importante e delicata, non solo per individuare correttamente i temi da affrontare successivamente, ma anche e soprattutto per creare un clima di stima, fiducia e collaborazione con queste realtà fortemente in difficoltà che, a distanza di quasi un anno, non erano riuscite a ricevere risposte certe, né sostegni concreti.
Ho soprattutto ascoltato il racconto, le preoccupazioni e le idee degli imprenditori delle quattro realtà che mi sono state assegnate, molto diverse tra loro, ma tutte guidate da persone orgogliose che si sono “rimboccate le maniche” animate dalla voglia di “rimettersi in piedi” e di mantenere il forte legame con il proprio territorio. Ho individuato, insieme a loro, i punti più critici e la prestazione manageriale più idonea ed utile per colmare i deficit identificati come prioritari.
Per queste persone, la propria azienda non è solo un business, ma è anche e soprattutto identificazione, realizzazione e tradizione familiare. Nessuna di loro, infatti, ha mai accennato al desiderio o alla possibilità di spostare l'azienda in altro territorio, al contrario il sisma ha rappresentato una sfida per ricostruire e ripensare il proprio modello di business innovandolo per attirare un bacino sempre più ampio e articolato di clienti.
Quasi tutte le aziende di cui mi sono occupata, nonostante i gravi danni subiti agli edifici e impianti a seguito del terremoto e la forte riduzione di attività, hanno mantenuto al lavoro tutto il personale che considerano "di famiglia" e, in quanto tali, non possono essere lasciate sole in momenti di difficoltà.
Alcune di queste aziende, già prima del terremoto, avevano in mente un progetto per il futuro, per il quale avevano previsto importanti investimenti, consapevoli della necessità di fare un passo avanti verso una gestione più imprenditoriale e meno familiare del business.
L’intervento CIDA è stato utilissimo per stimolare e favorire questo passaggio culturale mettendo in campo, in affiancamento agli imprenditori, un team di manager esperti e competenti per meglio finalizzare le loro idee di business, attualizzare ed eventualmente modificare e integrare le procedure e i processi di gestione interni e rilevare spazi di miglioramento.
E così, l’azienda della Famiglia Bianconi, da quasi 170 anni impegnata nel settore turistico alberghiero, ha beneficiato di un supporto finalizzato alla “ristrutturazione organizzativa e funzionale” in funzione del nuovo modello di business che vuole raggiungere.
Infatti, la nuova idea di business che prevede la realizzazione di nuove strutture - in parte in sostituzione di quelle distrutte dal terremoto e in parte necessarie a promuovere il nuovo modello di sviluppo - richiedeva un ripensamento complessivo della struttura organizzativa fino ad oggi a prevalente conduzione familiare.
L’Antica Norcineria dei fratelli Ansuini da 40 anni è un punto di riferimento nella trasformazione delle carni, che ha come obiettivo quello di rinnovare la propria immagine, mantenendo il “core business” nella lavorazione delle carni, ma aprendo l’attività a segmenti di business più vicini al mercato e a più alta marginalità, ha potuto contare su un supporto utile a sviluppare una nuova “strategia di marketing, comunicazione e presentazione prodotti”.
La Cioccolateria Vetusta Nursia, con focus nella lavorazione del cioccolato, opera nel territorio di Norcia da oltre 30 anni e punta per lo sviluppo del suo business sul rafforzamento del sistema di rete con le altre aziende del territorio e sul ripensamento del rapporto con i fornitori per renderlo più flessibile e più adatto alle proprie esigenze. Per raggiungere questo obiettivo la proprietà è stata affiancata da un manager esperto nello “sviluppo di un piano di marketing e comunicazione utile a far conoscere i prodotti anche fuori Norcia”.
L’intervento CIDA, che ha fatto lavorare insieme con soddisfazione e reciproca utilità, imprenditori e manager, si è realizzato in circa sei mesi e ha avuto il merito di essere stato utile e concreto per accompagnare le imprese in una fase in cui è necessario guardare al futuro, consentendo alle aziende di restare sul territorio.
Numerosi i manager CIDA che hanno partecipato alle fasi di Check-up e di tutoraggio delle imprese e fra questi anche i colleghi lombardi come descritto nell'articolo "Anche ALDAI-Federmanager sta collaborando attivamente".
È stata un'esperienza gratificante. Offrire le proprie competenze alle piccole realtà imprenditoriali permette di dimostrare le potenzialità di sviluppo della collaborazione fra manager e PMI.
Una collaborazione da promuovere non solo in caso di terremoto, ma da sviluppare sistematicamente per rafforzare le PMI, creando valore economico e sociale.
Il progetto, ora, prosegue con il coinvolgimento di un gruppo di ricerca in Economia e gestione delle imprese del dipartimento di Economia dell’università di Perugia per monitorare e valutare l’efficacia delle iniziative individuate e supportare le aziende nell’implementazione delle soluzioni emerse durante la fase di tutoraggio.