Stati Generali: CIDA, serve un nuovo metodo per affrontare la "Fase 3"
Non possiamo permetterci nessun errore, altrimenti la nostra ripartenza rimarrà solo un annuncio e il divario con gli altri Paesi industrializzati potrebbe risultare incolmabile. Serve un cambio di passo e, soprattutto, di metodo.
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Roma, 15 giugno 2020. Il Covid 19 ha causato una brusca caduta del nostro sistema economico-produttivo e per risollevarsi occorre agire tempestivamente, anche dividendosi i compiti: lo Stato intervenga nel pubblico con le risorse e la necessaria forza d’urto (sanità, infrastrutture, scuola); il privato metta a disposizione competenze e professionalità per agire in fretta sulla produzione e sul lavoro, in sicurezza e coerente assunzione di responsabilità. Lo ha detto Mario Mantovani, presidente di Cida, la confederazione dei dirigenti e delle alte professionalità, nel suo intervento a ‘Progettiamo il rilancio’, gli Stati generali dell’economia, promossi dal Governo presso la sede istituzionale di Villa Pamphilj.
“Il Governo ha agito bene nell’emergenza, con tempestività e messaggi chiari. Ma nella preparazione alla Fase 2 – ha aggiunto il presidente di Cida – sono apparsi momenti di affanno, con segnali a volte confusi e con un eccesso di normazione, spesso di complicata attuazione o fin troppa attenta ai dettagli. Adesso non possiamo permetterci nessun errore, altrimenti la nostra ripartenza rimarrà solo un annuncio e il divario con gli altri Paesi industrializzati potrebbe risultare incolmabile. Serve un cambio di passo e, soprattutto, di metodo."
“I manager sono pronti a contribuire alla fattibilità delle proposte elaborate dalla task force guidata da Vittorio Colao, così come sono disponibili a confrontarsi sulle schede programmatiche che il Governo ci ha consegnato. Ma, soprattutto, sono pronti a mettere in campo competenze e professionalità per agire subito nei propri settori e operare il cambiamento di cui il Paese ha bisogno. Gli esempi sono numerosi: dai contratti di lavoro, per cogliere le opportunità offerte dal lavoro a distanza, in un contesto più coeso ed uniforme; alla sanità, ricalibrando le risorse destinate all’assistenza ospedaliera e a quella territoriale, implementando specifici indicatori per definire la spesa sanitaria anche della seconda; alla pubblica amministrazione, con l’innesto di nuove competenze organizzative che portino efficienza a aumentino la produttività della macchina burocratica."
“Ci sono poi interventi ancora più urgenti, per i settori che non possono aspettare a causa della crisi pandemica; penso al turismo, all’agricoltura, legati alla stagionalità del ciclo produttivo. Qui occorre agire subito, con la riduzione degli oneri fiscali, con il ricorso alla contribuzione figurativa."
“Cida mette a disposizione del Paese competenza, professionalità e la capacità organizzativa di valutare l’impatto dei provvedimenti allo studio sull’economia e sulla società. Non possiamo permetterci che le misure in cantiere non funzionino”, ha concluso Mantovani.
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CIDA è la Confederazione sindacale che rappresenta unitariamente a livello istituzionale dirigenti, quadri e alte professionalità del pubblico e del privato. Le Federazioni aderenti a CIDA sono: Federmanager (industria), Manageritalia (commercio e terziario), FP-CIDA (funzione pubblica), CIMO (sindacato dei medici), Sindirettivo (dirigenza Banca d’Italia), FENDA (agricoltura e ambiente), FNSA (sceneggiatori e autori), Federazione 3° Settore CIDA, FIDIA (assicurazioni), SAUR (Università e ricerca), Sindirettivo Consob (dirigenza Consob), Sumai-Assoprof (medici ambulatoriali).