Reshoring
Tecnologie di frontiera, Piano Nazionale Industry 4.0, necessità di anticipare le dinamiche di mercato e un contesto istituzionale sperabilmente favorevole, aprono una riflessione sul rientro delle attività produttive che possono trarre beneficio dal terzo marchio riconosciuto a livello mondiale il “Made in Italy”.
Romano Ambrogi
Presidente ALDAI
I recenti dati macro economici sono incoraggianti e confermano i segnali di ripresa di inizio anno: PIL 2017 all’1,5%, +0,6% rispetto al 2016, +2,6% di aumento della produzione industriale, +7,6% l’export dei beni, +5,7 gli investimenti esteri in Italia, +1,3% l’occupazione e speriamo che quest’ultimo dato possa migliorare con il crescente clima di fiducia percepito dalle imprese, +4% sul 2016.
La ripresa non è casuale, ma il risultato di un insieme complesso di fattori, fra i quali: i fattori macro economici, un rapporto di cambio favorevole dell’euro, tassi di interesse contenuti, stabilità del prezzi dell’energia e del petrolio, ai quali si aggiungono fattori tecnologici, come le tecnologie di frontiera e le iniziative Governative del Piano Nazionale Industry 4.0, che rappresentano un contributo concreto agli investimenti in nuovi impianti e un impegno del Paese per il settore manifatturiero. Un impegno Governativo che speriamo possa continuare nella prossima legislatura con investimenti in Capitale Umano, come proposto martedì 19 settembre nella conferenza stampa a Montecitorio dai Ministri Calenda, Poletti, Fedeli ed il consenso di Padoan, sulla prossima evoluzione di industria 4.0 basata sulla crescita delle competenze determinanti per creare innovazione e competitività.
Il contesto è in continua evoluzione e la sfida dei manager aggiunge all’efficacia gestionale, la ricerca di nuove opportunità per dare alle imprese prospettive di sostenibilità e sviluppo di lungo termine.
Nulla è più stabile come nel secolo scorso e ogni giorno è necessario cogliere i segnali deboli del mercato e le dinamiche del contesto globale per essere pronti a valutare nuove strategie aziendali, nuovi prodotti e servizi, delocalizzare attività all’estero e far rientrare attività in Italia, fenomeno rappresentato dal termine “Reshoring”. Nel nuovo millennio 120 imprese hanno riportato attività in Italia, il 27% dalla Cina, nei settori tessile-abbigliamento, elettronica, mobili-arredo, meccanica, ed altri settori.
La Lombardia svolge un ruolo primario nella manifattura e stiamo partecipando attivamente, insieme alle rappresentanze delle imprese, alle Università ed alle Istituzioni, alle iniziative finalizzate ad analizzare i fattori di attrattività e sviluppare politiche industriali per sostenere le attività produttive nel territorio gestendo le opportunità di Reshoring con managerialità da imprese e istituzioni.
La bilancia dei fattori a favore e a sfavore della manifattura “in casa” è in continua evoluzione ed assume un crescete valore il “Made in Italy” come rileviamo dai dati preliminari dell’indagine Reshoring presentati in questo numero Dirigenti Industria.
È doveroso riconoscere ai colleghi, che in questi anni di crisi si sono impegnati nel difendere le attività produttive in Italia, il merito di essere riusciti a salvaguardare posti di lavoro che rappresentano non solo un contributo all’economia del Paese, ma anche un patrimonio di competenze preziose in prospettiva di rilancio del manifatturiero.
Insieme al Reshoring, questo numero propone approfondimenti sulle tecnologie di frontiera e il ruolo dei manager nel concepire nuovi modelli di business e far crescere il personale adeguato ai parametri dell’industria digitale e della fabbrica intelligente.
Ormai è evidente, per stare in piedi “come in bicicletta” bisogna correre, e per essere competitivi bisogna correre più di altri, innovando modelli di business, organizzazioni, infrastrutture tecnologiche, per anticipare le aspettative dei clienti.
Anche ALDAI-Federmanager vuole stare al passo con i tempi. Il Consiglio Direttivo nella riunione del 21 settembre 2017 ha approvato all’unanimità la votazione elettronica per il rinnovo degli organi elettivi dell’associazione. Già dalla prossima primavera i soci potranno scegliere di votare utilizzando il computer in alternativa alla scheda cartacea inviata per posta. La votazione con scheda cartacea continuerà comunque ad essere possibile per i soci che non sceglieranno la modalità digitale. Siamo certi che il voto anche telematico permetterà una maggiore partecipazione elettorale e contribuirà a rendere l’associazione sempre più innovativa, anticipando le aspettative dei manager. Innovazione quindi a tutto campo, per svolgere in modo sempre più efficace il ruolo di rappresentanza, tutela, sostegno e sviluppo della categoria.
01 ottobre 2017