Commento ai Mercati Finanziari

Il Ns. referente Finanziario Dario Viganò, fa un commento su cosa avvenuto dal punto di vista Economico/finanziario nei primi 3 mesi dell’anno, offre anche degli spunti sui quali riflettere.

Informazioni Finanziarie

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Crisi Climatica, Covid, Guerra, Inflazione, Materie Prime, Controllo dei rischi ……

Negli ultimi 10 anni gli investitori azionari hanno avuto accesso a rendimenti che sarebbero sembrati piuttosto ambiziosi nel 2012. Il panorama degli investimenti è cambiato in questo periodo e ci sono nuovi temi e nuove sfide che stanno emergendo.

Come già accennato nei precedenti articoli, c’è stato un aumento dell’attenzione sui fattori ambientali, sociali e di governance (ESG), attualmente ci troviamo ancora nelle prime fasi della gestione della crisi climatica.

Il tema dominante di questo primo trimestre dell’anno è stato l’incertezza: variante Omicron, guerra in Ucraina e inflazione sono le preoccupazioni che ci hanno accompagnato in questi primi tre mesi.

Chiuso lo scorso anno con gli indici azionari americani sui massimi storici, a gennaio la rapida diffusione della variante Omicron ha subito creato una forte preoccupazione generale per il rischio di rivivere l’esperienza del lockdown della primavera 2020.  Non abbiamo fatto in tempo a tirare un sospiro di sollievo, quando le notizie di una tensione crescente tra Russia e Ucraina e la successiva invasione hanno monopolizzato le cronache.

In questo scenario l’inflazione è risultata più sostenuta del previsto e sono state riviste le stime di crescita globale per il 2022 al di sotto del 4%.

La Fed sembra voler accelerare il percorso di politica monetaria restrittiva con rialzi dei tassi più consistenti.

In queste ultime due settimane si sono quindi create le condizioni tecniche per una potenziale reazione alla notizia di una possibile soluzione diplomatica al conflitto in atto.

Lo spiraglio di una tregua e un possibile accordo tra le parti durante i negoziati in Turchia hanno provocato un rimbalzo sui mercati azionari e la simultanea ripresa della traiettoria al rialzo dei tassi governativi dei paesi sviluppati. Come forse era lecito attendersi, la soluzione diplomatica non è però così semplice da realizzare, le dichiarazioni di Putin sembrano allontanare quel momento. Fa parte della tattica, utile ad ottenere il massimo dall’accordo.

L’analisi geopolitica diventa più importante per l’aumento delle variabili a livello locale; ciò potrebbe portare ad una minore correlazione tra i vari mercati finanziari e la diversificazione sarà ancora più importante per migliorare i rendimenti tenendo sotto controllo i rischi.

Quindi è necessario mantenere la calma, costruire con attenzione le posizioni azionarie sfruttando ogni fase di ribasso per valutare quelle società che mostrano una solidità di bilancio e sono in grado di crescere a tassi interessanti in questo scenario, all’interno di settori come tecnologia, le energie alternative, la filiera legata alla mobilità sostenibile…

Ultimi aggiornamenti

Dario Viganò

Dario Viganò Referente Federmanager Como per il Servizio Finanziario

Negli ultimi giorni persiste un clima di prudenza e attesa sui mercati finanziari globali, desiderosi di vedere progressi concreti nelle trattative di pace tra Russia e Ucraina per trovare un accordo almeno nel porre fine al conflitto armato.
L'ottimismo per una de-escalation fra le due parti si è gradualmente ridotto nel corso della settimana scorsa, con Mosca che ha dato ordine di iniziare un'esercitazione delle truppe che controllano i missili balistici intercontinentali.

Venerdì sono ripresi i colloqui in modalità virtuale, dopo che l'ultimo giro di negoziati si era svolto in Turchia.
Su questo tema è intervenuto il capo economico della BCE P. Lane, dicendo che bisogna essere preparati a rivedere in modo appropriato le decisioni di politica monetaria se la pressione sui prezzi dell'energia e il conflitto Russia-Ucraina dovessero comportare un rallentamento marcato della dinamica congiunturale.
È importante che la Banca Centrale Europea mantenga aperta la possibilità di agire sia con una stretta che con un allentamento a seconda di come evolve la situazione.

Restando sull'argomento dei dati macroeconomici, la Cina ha visto contrarsi la propria attività manifatturiera per la prima volta in cinque mesi, a causa della recrudescenza del virus che sta pesando sull'attività economica. Nel frattempo, l'Inflazione in USA continua a salire: +0.6% rispetto al mese precedente e +6.4% rispetto a un anno prima – ai massimi dal 1983. Anche l'Istat ha diffuso le stime preliminari di marzo sull'inflazione italiana: l’indice dei prezzi al consumo, ha registrato una crescita dell’1.2% mese su mese e del 6.7% su base annua.

Continua a tenere banco il tema delle materie prime, infatti il presidente americano J. Biden, ha comunicato che saranno sbloccati dalle riserve strategiche 180 milioni di barili di petrolio, equivalenti a un periodo di circa un semestre, con l'obiettivo di calmierare l’aumento dei prezzi e mitigare i problemi di fornitura sui mercati causati dalla situazione Russia-Ucraina.
Gli USA hanno inoltre promesso che forniranno all'Europa 15 miliardi di metri cubi aggiuntivi di gas naturale liquefatto (GNL) nell'anno in corso, e lavoreranno anche per garantire all'Unione Europea altri 50 miliardi di metri cubi di GNL per i prossimi anni per aiutarla a ridurre la sua dipendenza dalle forniture di gas dalla Russia.

Sulla base dei dati UE, la Russia costituisce il secondo più grande esportatore di greggio del mondo e fornisce all’UE oltre il 40% del suo fabbisogno totale di gas e rappresenta anche il 27% delle importazioni di petrolio.