Coronavirus e Investimenti finanziari
Il Coronoavirus crea una instabilità economica che si riflette a breve e forse a lungo termine anche sul mercato borsisitico finanziario, il ns. esperto esprime il suo pensiero e fornisce consigli
Analisi di mercato
Le prime settimane dell’anno hanno
riproposto il copione del 2019: mercati azionari in salita confortati dal
miglioramento delle notizie sulla guerra commerciale Usa-Cina e Brexit,
convinti inoltre di poter contare sull’aiuto delle Banche Centrali anche per
l’epidemia di corona virus.
Il paradigma si è interrotto bruscamente
il 24 febbraio con l’evidenza della trasmissione di COVID-19 a Giappone, Corea
ed Italia. Di fatto, i mercati hanno rielaborato uno scenario di incertezza per
quanto riguarda intensità e durata del rallentamento perché si tratta di
scommettere su estensione e successo delle misure di contenimento del virus.
Evoluzione
È difficile prevedere come evolverà
l’epidemia e quale direzione prenderanno i mercati dopo le ultime notizie sulla
diffusione del virus, anche se in Cina il numero di nuovi casi ha iniziato a diminuire
e si stanno testando i primi vaccini.
Al contempo, non si attendono dati
incoraggianti durante la prossima settimana. Sfortunatamente la crisi sanitaria
è scoppiata nella fase finale di un ciclo maturo, quando i rischi di recessione
sono normalmente elevati.
La crescita deve essere stimolata subito,
non frenata. Sebbene siano già state adottate alcune misure a sostegno delle
attività, tali interventi potrebbero non essere sufficienti. Gli operatori del
mercato attendono le prossime mosse della Federal Reserve e della BCE, anche se
quest’ultima ha quasi esaurito le frecce del proprio arco e per la Fed i
mercati monetari scontano già due tagli dei tassi USA da 0,25% ciascuno nel
corso del 2020.
Investire ai tempi del coronavirus
significa anche considerare che il 25% circa di tutte le obbligazioni in
circolazione a livello mondiale (vale a dire quasi USD 14.000 miliardi)
presenta rendimenti negativi e per ricercare rendimenti positivi bisogna
accettare dei rischi maggiori (Rating più bassi e/o scadenza più lunghe con
tassi di interesse ai minimi!).
Gli indicatori di forza relativa dei
principali mercati azionari segnalano una situazione di ipervenduto, che
suggerisce possibili acquisti controllati e selettivi su temi che hanno subito
delle riduzioni indiscriminate di PREZZO senza tener conto del loro VALORE.
Ragioni per essere cauti
1. Il rischio di un calo della domanda per un
certo numero di settori chiave (materie prime, macchinari, prodotti di lusso,
viaggi ecc.) è anche influenzato negativamente dalla situazione in Cina. Il
rallentamento degli scambi commerciali e della produzione nella seconda
economia più grande del mondo può avere un impatto rilevante sull'attività
economica globale, consideriamo che il PIL della Cina è oggi quattro volte più
grande rispetto al 2003 quando scoppiò la SARS.
2. Il contagio deve ancora rallentare
nelle economie sviluppate. Le catene di approvvigionamento globali sono oggi
più interdipendenti che mai e una minor produzione porterebbe ad un minor
livello di scorte di magazzino (confermate da Apple e dai produttori di automobili).
Ciò farebbe emergere problemi di approvvigionamento e diminuzione della
produzione.
3. Oltre al rallentamento delle forniture,
vi è anche il rischio di un calo della domanda a breve termine in settori come
il retail, hotel, ristoranti, compagnie aeree, beni di lusso ecc. dovuto alla
situazione di incertezza in cui noi consumatori ci troviamo.
4. I mercati devono ancora calibrare con
precisione l’entità e la durata dell’impatto economico prima di poter
continuare il trend ascendente di lungo periodo.
Aspetti rassicuranti
1. L’impatto negativo del virus è
temporaneo anche se di durata incerta; la velocità dell'infezione rimane
elevata, ma il tasso di mortalità è basso (al momento 3.000 su 89.000
infettati) rispetto a molti altri virus.
2. Il numero di casi sta rallentando in
Cina; le autorità sanitarie stanno iniziando a lavorare per sviluppare una
risposta medica coordinata; ad un certo punto ci sarà un vaccino e la fiducia
tornerà.
3. Certamente verranno messe in atto
misure espansive di politica economica da parte delle Banche Centrali ed
organismi internazionali.
4. I mercati azionari a venerdì 28
febbraio, hanno già stornato tra il 10 ed il 15% rispetto ai massimi di metà
febbraio ed i prezzi sono tornati in alcuni comparti a livelli di sconto.
Sintesi, Conclusioni, Comportamenti
Investire in borsa
significa conoscere che il mercato azionario, statistiche alla mano, nel lungo
termine tende a salire ma nel breve può accusare perdite anche forti come
accaduto per esempio dopo l’attacco terroristico alle Torri Gemelle o dopo il fallimento
delle Lehman Brothers. Stavolta la correzione sembra dovuta al coronavirus ma
esiste la probabilità che ci siano altri fattori in gioco.
È qui che entra in gioco
la situazione personale. Occorre chiedersi cosa serve e cosa si desidera. Se si
vendono le azioni per spostarsi sulle obbligazioni, il rendimento già ai minimi
termini è divenuto inferiore rispetto a una settimana fa. Se invece si lascia
il tutto in contanti, si rischia di avere troppa liquidità parcheggiata che
impedisce potenziali guadagni futuri.
Investire è una
questione di equilibrio. Nel riflettere e non agire in modo emotivo, nel
garantirsi un’ampia diversificazione delle fonti di rendimento e dei rischi in
portafoglio e nell’osservare l’evoluzione del mercato. Occorre bilanciare le
reazioni, le decisioni e la personale propensione al rischio. Il pulsante di
pausa in questi momenti aiuta a prendere la decisione personale migliore.