Finanza: Commento ai Mercati e consiglio
I Mercati sia Finanziario che Industriale godono di poca salute, questo articolo offre una fotografia del momento.
ITALIA
L'esito delle elezioni italiane è stato largamente in linea con lo scenario tratteggiato dai sondaggi.
Guardando alla situazione dal punto di vista del mercato, le prossime settimane di formazione del governo saranno decisive. I mercati, ancora in fase di sperimentazione, sono pronti a testare questa nuova leadership, specialmente vista la volatilità attuale. I primi elementi chiave da tenere monitorati saranno la nomina al Ministero delle Finanze e la prossima legge di bilancio, seguiti dalla gestione della politica energetica, dell’approccio nei confronti della Russia e dei fondi UE.
La reazione dei mercati al voto, ha visto inizialmente un allargamento dello spread fra BTP e Bund Tedeschi decennali di una manciata di centesimi, l’euro in consolidamento e una sovra-performance del FTSE MIB (indice della borsa Italiana) rispetto alle altre piazze europee.
Il giudizio degli investitori nel medio periodo dipenderà soprattutto dall'approccio alla messa a punto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e dall'orientamento del Governo in tema di politica fiscale, in quanto condizioni necessarie per l'accesso ai fondi di NGEU (Next Generation EU, Fondo per la ripresa) e l'attivazione dello scudo anti-spread della BCE (Banca Centrale Europea).
Se la coalizione di centro-destra si attenesse al proprio impegno elettorale, potremmo assistere a un supporto fiscale alle imprese italiane, con un possibile effetto positivo sul segmento delle piccole e medie imprese italiane.
BANCHE CENTRALI
Quanto alla lotta delle Banche Centrali contro l’inflazione, esse sembrano comportarsi come se fossero in modalità gara: la FED (Banca centrale degli USA) sta dettando un tono restrittivo al mercato, con le altre banche centrali globali che devono scegliere se tenere il passo innalzando la parte a breve della curva dei rendimenti interna (Europa), o se restare indietro e subire un indebolimento della propria valuta (Giappone).
Le valute asiatiche rimangono sotto pressione, poiché il differenziale sui tassi d’interesse rispetto agli Stati Uniti si sta allargando in favore di questi ultimi.
In generale, la volatilità dei rendimenti e dei tassi di cambio è destinata a persistere nei mercati globali, almeno fino a quando la FED non fornirà indicazioni sul termine del ciclo di rialzi.
A conferma di questa situazione, nel corso della riunione dell'8 settembre la Banca Centrale Europea ha alzato i tassi di riferimento di 75 bp, un intervento che anticipa la transizione dei tassi verso livelli che dovranno assicurare un ritorno dell'inflazione al target del 2%.
Il pericolo di questa linea aggressiva adottata negli ultimi mesi dalla BCE (Banca Centrale Europea) è che più essa aumenta i tassi, più l’eurozona rischierà di cadere in recessione, indebolirà la valuta e peggiorerà la posizione di coloro che acquistano beni in dollari.
Anche la volatilità per le valute è stata estrema: il dollaro si continua ad apprezzare non solo contro la sterlina o l’euro, ma anche rispetto a tutte le valute asiatiche, con la Cina che sta cercando di fermare questo trend.
ECONOMIA REALE
Al di là della politica monetaria, questa situazione tocca la quotidianità di tutte le persone, principalmente a causa del rialzo del prezzo dell’energia e del cibo.
Trovare una soluzione al problema del gas sembra ora essere cruciale per salvare l'economia ed i bilanci delle famiglie.
Ci sono differenze importanti tra la situazione europea e quella americana.
La componente energetica è molto diversa: il gas è salito di 3 volte rispetto alla media degli ultimi 10 anni negli Stati Uniti, in Europa siamo a 30 volte.
Altra differenza la vediamo nell’adeguamento dei salari:
- in America c’è piena occupazione, hanno recuperato tutti i posti persi durante la pandemia e quindi vediamo come i salari sono effettivamente saliti;
- in Europa il mercato del lavoro non è così in buone condizioni, ma stanno comunque iniziando diverse negoziazioni a seguito di scioperi e alla volontà di acquisire manodopera di qualità.
L’inflazione nel breve rimarrà probabilmente sostenuta, sembra che un periodo di normalizzazione sia ancora lontano, nonostante si stiano sbloccando alcuni colli di bottiglia e i prezzi di alcune commodities sono scese, come il petrolio che è quasi tornato invariato sull’anno dopo aver perso quasi il 40% dai livelli di giugno.
Dov'è dunque il raggio di speranza?
Ricordiamoci che in 90 minuti, la luce solare colpisce la Terra in misura sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico dell'umanità per un anno intero.
QUINDI?
In questi momenti l’approccio dell’investitore dovrà essere cauto e paziente...
01 ottobre 2022