Convegno “CAMBIAMENTI CLIMATICI: Comprendere gli eventi e le loro dinamiche per assumere scelte efficaci”

In data 19 Aprile 2024 si è svolto a Bologna, presso il Museo del Patrimonio Industriale, il Convegno sui cambiamenti climatici, organizzato dalla Commissione S.I.A.T.E., in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri di Bologna e il patrocinio degli Ordini di Ferrara e Ravenna.

di Massimo Kolletzek, membro della Commissione S.I.A.T.E. Federmanager Bologna - Ferrara - Ravenna

L’evento ha destato grande interesse e ha visto una larga partecipazione. In linea con gli obiettivi della Commissione, è stato trattato il tema del cambiamento climatico analizzandone i dati descrittivi ufficialmente riconosciuti, gli effetti diretti e quelli indiretti. Tutto da una prospettiva rigorosamente tecnico-scientifica e operativa, cercando di individuare le soluzioni riconosciute o emergenti ritenute utili ad affrontare la realtà. La base di partenza è stata rappresentata da fatti e dati certi e dimostrabili, sempre per dare un contributo alla conoscenza e diffusione del tema, dando spazio alle diverse opinioni al di fuori di potenziali esasperazioni comunicative.
Grazie alla competenza ed equilibrio dei relatori, si è tentato di evitare pregiudizi e informazioni superficiali o incomplete, condizionate da contrapposte visioni politico-ideologiche, che spesso vengono comunicate con semplificazione fuorviante a fronte di problemi fisiologicamente molto articolati e influenzati da numerose e complesse variabili. Non senza rinunciare ad affrontare le incertezze, i timori e le evidenze scientifiche con il grado di approfondimento necessario. Troppo spesso, infatti, si tende a interpretare gli eventi come lineari, anziché come evoluzioni complesse di variabili non sempre certe, privilegiando visioni negative o erroneamente risolutive.
Il Convegno ha fatto emergere, tra l’altro, come elementi anche prodotti dalla fonte a cui ci si affida in maniera acritica, se correttamente analizzati, possono contribuire a comprendere una realtà differente da quanto la fonte stessa tende ad accreditare o ad essa si vorrebbe attribuire.
Anche nella scelta della logica sequenziale degli interventi si è inteso fornire elementi di giudizio secondo un approccio a cascata: teorico, pratico, operativo, analitico e di scomposizione della comunicazione.
Il Convegno è stato aperto da un videomessaggio del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, On. Pichetto Fratin, che ha voluto dare, con il suo contributo istituzionale, un importante endorsment, anche in vista dell’Earth Day, che come ogni anno cade il 22 aprile. Il Ministro ha tra l’altro ricordato le misure per fronteggiare gli effetti dei cambiamenti climatici tra cui il Piano nazionale di adattamento, il PNACC, con le sue 361 misure, le comunità energetiche, l’imminente approvazione, prevista entro il giugno di quest’anno, del Piano nazionale integrato energia e clima: “una grande programmazione della transizione senza demagogia, aderente alla realtà” che tiene conto “del nostro sistema economico, del nostro sistema industriale, del nostro sistema sociale.”

L’intero videomessaggio è disponibile sul sito Federmanager Bologna - Ferrara - Ravenna e al link https://youtu.be/TzUxxjFgOfA .

Mentre l’Ing. Roberto Pettinari, responsabile della Commissione SIATE, che ha moderato il convegno, ha tra l’altro rilevato come Federmanager abbia voluto portare il proprio contributo con un momento di approfondimento dedicato al cambiamento climatico partendo dall’analisi dei dati. Il convegno, grazie alla presenza di relatori con altissima professionalità e lunga esperienza internazionale vuole contribuire a facilitare una percezione equilibrata di eventi che possono influenzare in modo rilevante la nostra vita, lasciando ai partecipanti qualche strumento in più per analizzare criticamente conclusioni e scelte essenziali per l’evoluzione della società, in atto a livello mondiale.

Le slides dei singoli interventi sono consultabili sul sito istituzionale di Federmanager Bologna – Ferrara - Ravenna al link:  https://bologna.federmanager.it/cambiamenti-climatici-i-materiali-del-convegno/ mentre di seguito si riporta una breve sintesi discorsiva dei contenuti presentati.

Per attuare le politiche è indispensabile la conoscenza dei processi

A dare un quadro dell’attuale scenario il professor Teodoro Georgiadis, Fisico dell’Atmosfera del CNR, nonchè Academic Member Athens Institute for Education and Research, che ha sottolineato: “Il problema del cambiamento climatico e delle sue possibili mitigazioni e adattamento agli impatti è uno dei più impellenti temi delle agende scientifiche e politiche mondiali. Il ruolo europeo, nel quadro mondiale delle politiche di lotta ai cambiamenti climatici, impone scelte anche economiche e quindi la scienza deve essere in grado di ipotizzare scenari realistici per il futuro così da non vanificare tempo e risorse. Un approccio coerente deve risultare efficacie e non ideologico”.

Il servizio meteorologico dell’Aeronautica militare al servizio della collettività

Il colonnello Luca Graniero, Stato Maggiore Aeronautica, è intervenuto in rappresentanza del generale Luca Baione, Capo Ufficio Generale Aviazione Militare e Meteorologia, Rappresentante permanente d’Italia presso l’Organizzazione Meteorologica Mondiale e Consigliere Esecutivo OMM: “Per affrontare le criticità legate alla crisi climatica dobbiamo agire su due livelli: uno di adattamento, per gestire gli eventi che costituiscono la nuova normalità e uno di mitigazione, per evitare che si arrivi a fenomeni che diventino ingestibili.
“In fase avanzata – ha evidenziato Graniero - la progettazione e la realizzazione di un Campus per il clima rivolto a studenti universitari, di licei e scuole superiori con aule per la teoria alla Rocca di Sestola e corsi pratici, aderenti ai dettami dell'OMM, in vetta al Monte Cimone presso l'Osservatorio AM e Cnr-ISAAC”.

Strategie infrastrutturali e gestionali in ambito servizio idrico integrato

L’ingegner Francesco Maffini, responsabile Asset Management Direzione Acqua Gruppo HERA, ha portato il caso concreto della gestione del servizio idrico integrato.
“Gli effetti del cambiamento climatico sono chiari ed evidenti. Per fronteggiarli un ruolo centrale è dato dal know how di esperienze, conoscenze, studi ed applicazioni di cui dispone il Gruppo Industriale Hera. Il contrasto al cambiamento climatico si attua con strategie di adattamento tramite servizi a rete nel medesimo territorio. Fondamentale il ruolo che oggi deve avere da protagonista la digitalizzazione dei servizi abbinata all’impiego di algoritmi di intelligenza artificiale.
Il tutto non può prescindere da un cambio di paradigma nella gestione del servizio idrico, estendendola a monte e a valle dell’attuale perimetro del servizio: da invasi e opere primarie di captazione al riuso delle acque reflue.”

Serve un approccio scientifico ragionato, a fronte di sistemi complessi dalle molte variabili

Ha ribadito la necessità di operare in modo scientifico anche l’ingegner Massimo Kolletzek, project leader del convegno e membro della Commissione S.I.A.T.E. Federmanager Bologna - Ferrara - Ravenna, esperto di sistemi di trasporto, energia ed integrazione tra gli elementi tecnico-scientifici ed operativi:
“Il cambiamento climatico viene spesso trattato nella comunicazione in termini di eccessiva banalizzazione e semplificazione, generando percezioni  superficiali, spesso estremizzate, con visioni da un lato catastrofiste e, dall’altro, di negazione dei fenomeni. Partendo dalle analisi dei maggiori organismi mondiali impegnati nello studio e lotta ai cambiamenti climatici, quali IPCC, IEA, WMO, AEA, emerge il peso reale da attribuire alla componente antropica delle diverse regioni economiche sulla globalità dei fenomeni. Questo significa adeguare gli interventi senza favorire economie più impattanti a scapito della nostra che già si sta impegnando con determinazione.
Occorre, quindi, un approccio orientato a bilanciare il processo di adattamento con una transizione in sintonia con l’evoluzione tecnologica e la ingegnerizzazione dei sistemi, senza penalizzare lo sviluppo sociale ed economico.”

Di cosa parliamo quando parliamo di ambiente?

Infine su “L’ambiente della parola” è intervenuta la dottoressa Caterina Giannelli, analista, scienziata della parola e brainworker. “La ‘questione ambientale’ si avvale di parole, che spesso sono gravide di luoghi comuni per certificare un’unica e uniformante rappresentazione dell’ambiente, guidata dalla paura come strumento per il mondialismo. Ma l’ambiente è una struttura della parola. Ecco perché sono fatui gli “Ismi” che ne preconizzano la fine. La questione ambientale, scevra dalle ideologie che le parole dell’uso comune veicolano, indica come siano ben altri i modi per intendere di cosa parliamo quando parliamo di ambiente.”

Nei prossimi numeri della rivista pubblicheremo sintesi più tecniche di alcuni degli interventi.