Telecomunicazioni: industria strategica per economia, sicurezza e società
Il convegno promosso da Federmanager Bologna–Ferrara–Ravenna e Ordine degli Ingegneri di Bologna in attesa del Digital Networks Act
Entro l’anno è prevista la
presentazione, da parte della Commissione Europea, di una proposta legislativa
di grande rilevanza per il futuro delle telecomunicazioni, il Digital Networks Act (DNA), identificato
quale strumento atto a fare fronte al ritardo del settore.
Un ritardo evidenziato dal libro
bianco della Commissione “How to master Europe’s digital infrastructure needs?”
del febbraio 2024. Alcuni dati: solo il 56% delle famiglie europee è raggiunto
da connessioni in fibra FTTH, percentuale che precipita al 41% nelle aree
rurali, mentre la copertura 5G standalone si ferma al 20% del territorio. Si
stimano in 148 miliardi di euro gli investimenti necessari per raggiungere gli
obiettivi di connettività gigabit e 5G, ma la cifra supera i 200 miliardi
includendo la copertura completa dei corridoi di trasporto, comprese strade,
ferrovie e vie navigabili.
In attesa del DNA, la Commissione Sostenibilità
di Federmanager Bologna–Ferrara–Ravenna e l’Ordine degli Ingegneri della Provincia
di Bologna, con il patrocinio degli Ordini degli Ingegneri di Ferrara e Ravenna, hanno promosso il convegno “Evoluzione delle comunicazioni a distanza
tra gli esseri umani: inventiva tecnologica, sicurezza globale e scelte
economico-sociali”, che si
è svolto a Bologna il 5 novembre presso la Fondazione Aldini Valeriani. All’evento,
accreditato anche dall’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna per la
formazione professionale, sono intervenuti esperti e operatori del settore che
hanno fatto il punto sulla trasformazione delle infrastrutture di rete, sulle nuove
sinergie industriali e sulle sfide poste dalle tecnologie satellitari per la
sicurezza, locale e internazionale.
“Siamo stati
molto onorati della partecipazione all’evento e della disponibilità della
relatrice e dei relatori. Ci hanno guidato attraverso le evoluzioni subite nei
millenni, dei metodi e dei canali utilizzati per comunicare - dichiara Roberto Pettinari, Commissione
Sostenibilità di Federmanager Bologna-Ferrara-Ravenna e moderatore del convegno
– la bagarre, sia tecnologica che politico-economica, è in pieno svolgimento e
speriamo di aver aiutato il pubblico ad acquisire una consapevolezza
sufficiente a leggerne meglio le future evoluzioni.”
Comunicazioni: da dove siamo partiti e dove vogliamo arrivare
Il primo intervento, affidato a Renato Valentini, già Presidente di Federmanager
Torino, divulgatore tecnico ex-Telecom, ha offerto una panoramica introduttiva,
con un focus sulla vicenda Telecom/KKR. “Le telecomunicazioni nascono dal sogno di
superare le distanze. Dopo i segnali di fumo, il telegrafo aprì la via nel XIX
secolo. L'invenzione del telefono ha reso la voce il nuovo strumento di
comunicazione. Radio e televisione hanno poi unito intere nazioni, diffondendo
notizie e intrattenimento. Il XX secolo ha visto la nascita di fibra ottica,
satelliti e cellulare, che hanno reso le comunicazioni personali e globali. Con
l'avvento di Internet, il mondo è diventato una rete, dove ogni informazione
viaggia in un istante. Questa storia affascinante prosegue con l’evoluzione
verso il 5G prima e con il 6G tra poco, con l’avvento delle comunicazioni
quantistiche e con strumenti di IA sempre più sinergici alle reti, con il
potere di trasformare ogni aspetto della nostra vita.”
L’industria delle Telecomunicazioni può tornare ad essere strategica
Entra nel vivo Giuseppe Anzelmo, coordinatore Commissione
Telecomunicazioni di Federmanager, membro del CdA e manager per la
Sostenibilità di Epipoli Group: “Finalmente, dopo un quarto di secolo
di ‘sospensione degli investimenti’ ci si prepara a cambiare il paradigma,
programmando, a livello europeo, un rilancio industriale concreto delle TLC,
strumento indispensabile nelle attività quotidiane di persone e aziende e
strategico per le Istituzioni. Si deve pensare alle TLC come a un ecosistema
integrato e complesso che comprende rete di accesso, infrastrutture, servizi ed
i contenuti che percorrono le ‘autostrade dei dati’. La Commissione EU è in
procinto di promulgare un Atto legislativo che si occupi di favorire ed
incentivare un’infrastruttura di rete all’avanguardia, fondamentale per la
competitività futura dell’economia, della sicurezza e dell’assistenza sociale
in Europa, attraverso un quadro giuridico moderno e semplificato che incentivi
la transizione dalle reti preesistenti alle infrastrutture in fibra ottica, 5G
e basate sul Cloud.”
Dello stato della connettività in
Italia e dell’evoluzione del quadro regolamentare ha parlato invece Silvia Compagnucci, vice presidente
I-Com, Istituto per la Competitività. “La trasformazione digitale si fonda sull'ampia
disponibilità di reti fisse e mobili performanti, data center, cloud e IA. L'Osservatorio
Reti e Servizi di nuova generazione dell'Istituto per la Competitività
presentato il 30 ottobre ha analizzato le dinamiche della connettività,
evidenziando come tra difficoltà
legate anche alla carenza di manodopera ed agli ostacoli frapposti dagli enti
locali nel rilascio dei titoli autorizzativi, stia continuando il processo
di infrastrutturazione in vista del raggiungimento degli obiettivi europei al
2030, ma sia al contempo necessaria un'accelerazione nello sviluppo del
5G stand alone e nel completamento della copertura in fibra sul territorio
nazionale. Rispetto ai data center, una survey condotta da I-Com mostra come quasi la metà del campione non abbia notizia di data center
nel proprio territorio (46,7%), a cui si aggiunge oltre un quinto (21,7%), che
considera questa tematica non di suo interesse. Tra coloro che invece esprimono
un’opinione, prevale nettamente la percezione positiva (25,9%) rispetto a
quella negativa (5,7%). E' pertanto necessario accrescere la consapevolezza dei
territori circa le opportunità che le infrastrutture digitali offrono in
termini di inclusione e crescita.”
Italia tra oggi e domani: quale ruolo nella leadership globale
Nel suo intervento “Italia tra oggi e
domani: quale ruolo nella leadership globale”, Gianluca Mazzini, professore di telecomunicazioni all’Università di
Ferrara e direttore generale di Lepida, ha esplorato la relazione tra uomo,
energia, rete e intelligenza, unendo scienza, tecnologia e umanesimo.
“Dalle neuroscienze alla comunicazione
quantistica – sottolinea Mazzini -, l’efficienza biologica, la prossimità
digitale e l’innovazione energetica possono diventare modelli per un’Italia
sostenibile e connessa. Il Paese, grazie alla sua tradizione scientifica e
territoriale, può guidare una leadership fondata su prossimità, efficienza e
intelligenza distribuita, dove mente, rete e società si evolvono insieme.”
Opportunità e rischi delle nuove tecnologie satellitari e globali per la sicurezza internazionale
L’analisi di Marco Santarelli, analista
investigativo in reti informative e sicurezza internazionale, è partita dai 5 domini della sicurezza: aria, terra,
mare, spazio, cyber spazio. “Se questi domini erano di competenza delle sole
forze militari o enti governativi, oggi riguardano tutti. L’informazione è
diventata trasversale e si è sviluppata anche la capacità delle persone di
diventare parte di ciò che accade giornalmente, basti pensare al gruppo
WhatsApp per il controllo del vicinato o alle segnalazioni di borseggiatori o
baby gang attraverso i social network. Ciò ha portato a un concetto verticale
della disinformazione, che attecchisce molto prima rispetto all’informazione
reale, modificando, a sua volta, il concetto di verità. Da qui intelligence
internazionali e forze governative per le indagini e procure, si stanno
organizzando con un nuovo approccio alle indagini legato alle nuove tecnologie,
anche per casi passati come il delitto di Garlasco o la strage di Bologna, e
all’interno dei domini della sicurezza.”
Cybersicurezza, comunicazione e gestione della crisi
Quali possono essere le ricadute operative sulle organizzazioni pubbliche e private del
territorio? Per Massimo Poletti, dirigente Servizio Sistemi
Informativi, responsabile per la Transizione al Digitale e chief information security
officer del Comune di Ferrara “uno dei maggiori rischi per il business e per la
continuità dei servizi pubblici è quello legato alla cybersicurezza.”
“Nel caso di una crisi causata da un
incidente di sicurezza la gestione della comunicazione ricopre un ruolo
fondamentale: una cattiva comunicazione lascia delle tossine anche nel caso in
cui l'incidente sia stato gestito con esito pienamente positivo.”
A completare il quadro il giornalista Riccardo Forni: “Il verificarsi di una
situazione di crisi con conseguente emergenza informativa e di relazioni è una
eventualità che deve essere prevista da ogni azienda, istituzione, pubblica
amministrazione. Spesso vediamo però che si arriva impreparati.”
“I Social Network hanno esaltato, modificandolo,
il ruolo del crisis management, ovvero come gestire informazione e relazioni
durante un'emergenza, soprattutto nella forma. Al di là dei fondamentali
modelli organizzativi tradizionali, oggi il web offre ottime opportunità per
affrontare la crisi e gestire le relazioni fino al ‘one to one’. L’uso corretto
della rete aiuta a gestire il rapporto con pubblico di riferimento, opinione
pubblica, media, portatori di legittimo interesse con i classici comportamenti
fondamentali per ogni stato di crisi.
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