È ora di dare vita agli Stati uniti d’Europa

Noi manager la nostra unione l’abbiamo già realizzata attraverso la CEC, la confederazione europea dei manager, e attraverso questo strumento facciamo sentire la nostra voce, l’unità del nostro continente, per la prosperità delle nostre imprese e delle nostre famiglie

Marco Vezzani 

Vice Segretario Generale CEC Confederazione Europea Managers
Queste note si aprono nel ricordo di Davide Sassoli, giornalista, persona onesta e competente, presidente del Parlamento Europeo: se ne è andato troppo presto, lasciando a noi il compito di proseguire la Sua opera e realizzare il Suo sogno: gli Stati Uniti d’Europa.

Questo sogno oggi è una necessità assoluta: ce lo indica l’aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina che ha visto gli stati europei, anche i più importanti, non contare nulla; ce lo conferma la pandemia, dove solo aver frettolosamente attribuito all’Europa il compito di approvvigionare i vaccini ha consentito di averne a sufficienza.

Ma anche le ondate migratorie che nessuno riesce a gestire da solo, il sostegno all’economia che può arrivare solo a livello europeo, la difesa dei diritti dei cittadini ci dicono la stessa cosa: occorre più Europa, anzi occorre finalmente andare oltre le mezze misure e realizzare il sogno di Davide Sassoli e di tanti prima e dopo di lui: occorrono insomma gli Stati Uniti d’Europa; è il momento giusto, perché come sempre è nei momenti di massima crisi che i cittadini capiscono che è necessario dotarsi di una casa comune grande e confortevole, robusta e capace di resistere alle intemperie.

Enrico Berlinguer aveva individuato questo “ombrello protettivo” nella NATO; aveva ragione, ma ora non basta più come ha mostrato la crisi in corso, perché gli USA hanno ormai interessi e priorità spesso divergenti dai nostri.

Per fortuna in tanti lo stanno comprendendo e sembrano lontani anni luce i tempi in cui alcuni partiti politici vaneggiavano di Italexit e uscita dall’Euro; nel giro di pochissimi anni sono stati così sfatati tabù che sembravano inviolabili: la sanità, la vendita di armi all’Ucraina, la creazione di debito comune, le sanzioni a Mosca, e l’elenco potrebbe continuare.

Ma la cosa più importante è un’altra: anche i bambini hanno capito, semplicemente guardando il mappamondo, che ormai contano solo i giganti: gli USA, la Cina, la Russia, l’India, e domani il Pakistan e il Brasile; e l’Europa? 

Può essere un gigante, se si colora questa parte del mappamondo di un unico colore blu o un insieme di puntini insignificanti come formiche se si lascia a ciascuno il proprio colore e la propria inutile
indipendenza; non a caso l’Ucraina, che pure tanto formica non è, ha cercato a lungo e disperatamente di unirsi alla nostra combriccola…

Insomma, ora o mai più; noi manager la nostra unione l’abbiamo già realizzata attraverso la CEC, confederazione europea dei manager, e attraverso questo strumento facciamo sentire la nostra voce per l’unità del nostro continente, per la prosperità delle nostre imprese e delle nostre famiglie.