2021 rischi e opportunità
Al momento in cui scriviamo è impossibile prevedere tempi e modi del ritorno alla normalità in Italia e nel mondo: possiamo solo sperare in un effetto dei vaccini veloce ed efficace e nella resilienza dell’economia. Di sicuro, il Covid lascerà, oltre a morti e dolore, sconvolgimenti ed enormi difficoltà a livello sociale ed economico, ma d’altro lato accelererà processi positivi che già si stavano delineando prima della pandemia: un po’ come succede al termine delle guerre.
Marco Vezzani
Presidente Federmanager ASDAI Liguria
In particolare, nel mondo del lavoro ci aspettiamo, appena inevitabilmente si attenueranno i pur indispensabili aiuti pubblici, migliaia di aziende che chiuderanno i battenti nei settori più colpiti distruggendo così milioni di posti di lavoro; ma di contro si accelereranno, come reazione alla crisi, grandiosi cambiamenti nei processi produttivi come l’alimentazione elettrica nell’industria automobilistica, la rivoluzione green nei combustibili, l’introduzione massiccia della robotica e dell’intelligenza artificiale, nuove e rivoluzionarie scoperte in campo biologico, una nuova organizzazione del lavoro. Insomma, ci sarà chi guadagnerà e chi perderà, ma nulla sarà come prima, e bisogna prepararsi per tempo per non essere tra i perdenti.
Tutto ciò è particolarmente vero per la Liguria, che già era in ritardo prima della pandemia e che da decenni cresce pochissimo o decresce nonostante le enormi potenzialità che sono evidenti agli occhi di tutti.
Come far sì che gli sforzi di imprenditori, manager e lavoratori italiani, e liguri in particolare, non vadano perduti? Mai come nel dopoguerra sarà decisivo il ruolo pubblico, a livello nazionale e locale. Finora, l’intervento dello stato, degli enti locali e soprattutto dell’Europa si è manifestato dappertutto con massicci e provvidenziali sussidi, cioè attraverso una politica monetaria espansiva e a pioggia (è stato di fatto messo in atto il cosiddetto helicopter money, il paradosso delle banconote scaricate da un elicottero) attraverso mille collaudati o fantasiosi sistemi: a volte con tempestività ed efficienza a volte meno, ma nel complesso ha funzionato.
Ora non basta più; a parte che come diceva Keynes non esistono pasti gratis e qualcuno dovrà pagare il mostruoso indebitamento generato, occorre però indirizzare gli ulteriori interventi pubblici verso investimenti infrastrutturali, innovazione e riforme. Il Recovery Fund europeo ci offre un’opportunità irripetibile, come un autobus che non ripasserà mai più, e va dato atto al governo di aver ottenuto una fetta di torta gigantesca; ma attenzione, vanno individuati e progettati interventi che, oltre ad avere le caratteristiche sopra richiamate, siano “cantierabili”, cioè pronti per la realizzazione, pena l’ennesimo fallimento nell’utilizzo dei fondi europei per cui siamo tristemente famosi; e gli attuali battibecchi tra le forze politiche non fanno ben sperare: senza entrare in polemiche, ci permettiamo di dire che fa bene l’Europa a chiedere l’adozione di task force composte da tecnici e non da burocrati o peggio famelici partiti.
Anche in Liguria vanno adottati questi criteri, individuando progetti come la mobilità in Valbisagno, infrastrutture portuali, ferroviarie e autostradali e soprattutto gli investimenti per Cornigliano, per garantirne uno sviluppo tecnologicamente avanzato.
Oltre a ciò, sarà anche indispensabile il ritorno dello Stato-imprenditore; senza tornare al panettone di stato, è evidente che solo la presenza pubblica potrà garantire lo sviluppo di settori indispensabili ma a redditività differita come la siderurgia, l’alta tecnologia, la ricerca.
Noi di FEDERMANAGER ci saremo, e diremo la nostra con sempre più forza, grazie al crescente sostegno che i nostri iscritti ci hanno dato negli ultimi due anni e che contiamo ci diano anche nel 2021.
Ci rivolgiamo soprattutto ai colleghi in servizio, che rischiano di più, ma possono anche avere di più dal dopo Covid: unitevi a noi, per andare più lontano occorre stare più vicini gli uni agli altri.
16 marzo 2021