Appunti su una visita alla Fantoni di Rivoli di Ossopo

Alla scoperta delle novità tecnologiche su cui Fantoni ha investito

La visita alla Fantoni di Rivoli di Osoppo del 1 dicembre si inserisce in una striscia di passate visite, l’ultima delle quali risale al febbraio del 2020 e della quale è stato fatto un resoconto tecnico nel numero x della nostra rivista DNE. 

Anche questa volta lo spunto per la visita nasce dalle importanti novità tecnologiche su cui Fantoni ha investito negli ultimi anni. Il fatturato 2022 si aggira sui 500 milioni di euro e il numero dei dipendenti intorno ai 650. 

Il fatturato proviene per il 60% dai pannelli per mobili, per il resto dai mobili da ufficio. I recenti investimenti hanno come obiettivo la sostenibilità e la flessibilità produttiva. 

L’ultima edizione di TOP 500 dedicata alla sostenibilità non per niente si è tenuta recentemente qui in Fantoni. Oggi la quantità di legno riciclato nei pannelli MDF, strato core dello spessore, può raggiungere l’80%. 

L’80% della energia elettrica è autoprodotta (otto centrali idroelettriche e cinque impianti di cogenerazione – Wartsila). Il riciclato proviene da scarti, i più vari: resti da mobilifici, cassette verdura, infissi, etc. 
La gentile accompagnatrice (Rosita Venturini) racconta anche che si mormora di banconote volate via, durante uno sfascio. 

Lo sminuzzatore del legno ha un soprannome, ‘Dracula’, ovviamente.
La linea dell’MDF, Plaxil 8, è ora integrato con il nuovo impianto Recy, per la pulizia del legno (selettori a raggi X e IR, magneti, telecamere e separatori a correnti parassite). Al Plaxil 8 vengono prodotti i pannelli tristrato e che, come detto, contengono l’80% di riciclato, tenuto insieme da resine. Si tratta di una linea completata due anni fa. Progettazione e brevetti sono Fantoni: “Fantoni non acquista impianti chiavi in mano”. Il pannelli MDF che escono di qui possono poi venire nobilitati con carta melamminica e altro. Quest’ultima ha raggiunto livelli di sofisticazione tali (come design e tattilità) che rende un pannello di MDF difficilmente distinguibile da un vero pannello in legno perfino ad un occhio esperto. La linea produce pannelli di grandi dimensioni, che devono essere tagliati a misura per l’impiego che se ne deve fare: in passato si producevano le varie tipologie a lotti per poi finire in magazzino. Con i nuovi investimenti si produce solo su ordine, lotto minimo 1. Questo risultato si è raggiunto realizzando un impianto automatizzato, in cui macchine sezionatrici CNC, robot pick and place, tagliano su commessa e accatastano i pannelli. La catasta contiene pannelli di diverse misure, ma non c’è bisogno di etichette con codici a barre o altro: il sistema memorizza la posizione del pannello nella catasta. I pannelli possono poi venire riordinati, e questo avviene di notte sempre tramite sistemi automatici. 

La bordatura avviene con processi tradizionali (colla poliuretanica), in taluni casi con l’intervento di trattamenti laser, ma purtroppo in questo caso il pannello non supera il test al vapore, per cui il pannello stesso non può essere usato in parti del mobile da cucina esposte al vapore. 
Per i mobili da ufficio Fantoni si è adeguata alle nuove esigenze di mercato, il design è in evoluzione a causa dell’avvento dei sistemi di archiviazione informatica. 

L’ufficio da luogo di archiviazione cartacea si sta evolvendo sempre più verso un design da salotto, il cosiddetto ‘cocooning’. Il mobile può venire spedito come kit da montare, oppure già montato per paesi come la Svizzera dove il costo della manodopera è molto alto.
La visita è stata possibile, come al solito, grazie ai contatti del nostro socio Antonio Bizzarini con i Fantoni (venuti a salutarci di persona a fine visita) e il direttore del personale, Giorgio Barzazi. 
Anche lui, come per altre aziende, lamenta la carenza di laureati, in particolare formati in ingegneria dell’automazione (che spesso viene confusa con l’informatica, dice, ma son cose ben diverse).