Il Fasi si presenta in Friuli Venezia Giulia
Uno strumento di tutela sanitaria insostituibile
Si è svolto recentemente in modalità mista, da remoto
e in presenza nella sede Electrolux di Porcia, l’evento
di Fasi e Federmanager FVG dedicato a “Il valore del
welfare sanitario per i dirigenti”.
Il Presidente del Fasi,
Daniele Damele, forte della sua esperienza alla guida
dell’organizzazione, ha condiviso le sue riflessioni a
dieci mesi dall’inizio di questa sua avventura al Fasi:
“questa è, però, la prima volta che, da Presidente, vengo a rappresentare il Fasi nella mia regione” e ha immediatamente ringraziato l’intera Federmanager FVG.
Damele ha dato credito all’ottima operatività delle sedi
operative di Pordenone con Silva di Narda, di Trieste
con Franco Frezza, e di Udine con Dino Bacci. Ha
inoltre menzionato i componenti del Direttivo, tra cui l’amico fraterno Alessandro Pellis, che è stato Consigliere Nazionale prima di Fulvio Sbroiavacca.
Sono più di
130.000 i dirigenti iscritti e più di 300.000 gli assistiti,
numeri che il Fasi raggiunge anche grazie alla stretta
collaborazione con Confindustria.
I principi fondamentali del Fasi sono la mutualità, la
solidarietà intergenerazionale e la non selezione del rischio.
Il Fasi punta alla prevenzione, con l’obiettivo di
favorire pacchetti preventivi: “Se si interviene rapidamente, radicalmente e velocemente ci si salva la vita”,
ha spiegato Damele.
È stato poi il turno del Direttore Generale del Fasi, Germano Gallina, che ha parlato della spesa sanitaria in
Italia, evidenziando come le persone che hanno problemi di salute spesso vadano a intaccare il proprio patrimonio per affrontare le sfide della vita.
Ha confrontato la situazione italiana con quella di altri Paesi europei,
come la Germania e la Francia.
Il confronto con i dati
italiani ha fatto emergere l’importanza di un’assistenza
sanitaria integrativa che il Fasi ha – e può – offrire.
Ci si è interrogati anche sul futuro demografico dell’Italia: nel 2035 l’età media continuerà a crescere, mentre i più giovani (tra i 25 e i 64 anni) saranno in drastica
diminuzione.
“In questo contesto – ha aggiunto Gallina – l’importanza di strumenti come il Fasi è fondamentale”.
Il direttore generale ha poi parlato del tema
cruciale dell’incontro: il welfare aziendale, la previdenza integrativa e i fondi pensione (servizi che, ad oggi,
sono sempre più ricercati anche dai millennials).
Ecco i dati (aggiornati al 31/04/2024): 302.531 assistiti,
134.771 dirigenti iscritti, 14.642 aziende aderenti.
Lo
scorso anno il Fasi ha liquidato 305 milioni euro in prestazioni e 1 milione e 250 mila richieste di rimborso.
In collaborazione con Confindustria e Federmanager,
nel 2019 nacque IWS - Industria Welfare e Salute, una
costola del Fasi.
Il primo a ricorrere ad IWS è stato Assidai. Il network sanitario di IWS comprende circa 2890
strutture totali, 1766 strutture odontoiatriche, 649 ambulatori specialistici e 196 case di cura.
Le direttrici principali delle tutele del Fasi includono
la prevenzione, non autosufficienza temporanea e non
temporanea.
Il Fasi ha introdotto anche i pacchetti chirurgici: un modo per semplificare l’accesso alle prestazioni più ricorrenti, permettendo di eliminare completamente le asimmetrie informative e di contenere le
spese a carico dell’assistito
12 luglio 2024