Visita stabilimento Snaidero a Majano del Friuli
L’industria appare interessata a formazione e servizi resi da Federmanager

Roberto Staffa consegna ad Alessandro Trivillin una targa in ricordo della visita In basso: Il Gruppo Federmanager in visita
Nella sala congressi l’amministratore delegato della
Snaidero, Alessandro Trivillin, ci accoglie esordendo con una provocazione: “la Snaidero di oggi non vende cucine, ma design”. Il
nuovo amministratore ha le idee chiare: il mercato Snaidero è l’alto di gamma, progetti su misura,
altissima qualità. Largo ai designer ed agli architteti: fin dalla sua
fondazione, quasi ottanta anni fa, Snaidero significa Gae Aulenti, Pininfarina
e Angelo Mangiarotti (che ha progettato nel 1978 la iconica sede ad oblò) fino
agli odierni Chicco Bestetti e Artemio Croatto. Solo il 15% si vende in Italia,
il resto va all’estero. Alessandro Trivillin è qui dall’ottobre 2022, proveniente da
Danieli, dove è stato CEO. Dopo varie vicende la Snaidero è in mano a dei fondi
di private equity (come DEA Capital) e a Friulia; la famiglia Snaidero detiene
un 2% ed Edi Snaidero ne è il presidente. Ora l’azienda fattura circa 100 milioni
di euro. Stabilita la mission aziendale, Trivillin punta ora a riorganizzare l’assetto
produttivo. Eliminati i prodotti ‘di serie’, lotto minimo uguale ad uno, flessibilità
massima. Con 300 dipendenti a Majano, lo stabilimento sforna in media 50 cucine
al giorno, per 220 giorni all’anno. I pannelli di cui è fatta una
cucina vengono acquistati, truciolari o MDF, spessore 12, 19, 22 mm, quattro
tipologie di finitura. Sezionatrici con taglio lama, taglio fresa, pantografi a
tre assi, foratura, robot ‘pick and place’ costituiscono il core delle
tecnologie, ma ci sono anche bordatrici, incollaggio di bordi in ABS con colla
polietilenica fusa da laser. C’è però una piccola area che suscita nostalgia,
riservata ad operazioni di falegnameria manuale per pezzi artigianali:
sopravviverà finche si trovano falegnami in giro. Una personalizzazione così
spinta richiede ovviamente una gestione adeguata: ogni pezzo è etichettato, e
il sistema informatico decide dove deve andare e quando. Per alcuni pannelli si
procede alla verniciatura a spruzzo, fronte e retro, forno di essicazione a
quattro stadi. Dopo di che assemblaggio, passaggio attraverso lo strettoio che
mette in squadro il mobile, imballaggio. Spedizioni via gomma per la maggior
parte, o nave o areo nei restanti casi. Il time to market va da 4 a 12
settimane. La visita allo show room, riservata ai retailers, mette in mostra i
modelli più recenti, fino ad una delle ultime cucine, nominata Quadra, che
prende il nome dall’anta quadra e che presenta una cornice da 10 m. Ed in
effetti ciò che colpisce è la dimensione di queste cucine, grandi quanto un
monolocale. Finiture di tutti i tipi, laccato, legno, marmo. I piani di lavoro
in marmo, quarzite, ceramica etc. Si conclude con un brindisi, con Trivillin,
circondato da un gruppetto di partecipanti, che si presta ad un simpatico
colloquio informale.
