2022 - Viaggio in Andalusia
Viaggio in moto verso i paesi caldi
Antonio Calgaro
Federmanager Vicenza
Il freddo inverno spinge l’immaginazione a
programmare un bel viaggio estivo in moto
verso paesi caldi; da un pò di tempo non
andiamo in Spagna e così con il nostro
consolidato gruppetto di amici motociclisti
passiamo qualche serata a sbizzarrirci per
pensare diversi itinerari, città da visitare,
coste e zone interne da vedere, cercando
anche strade secondarie e percorsi adatti alle moto (limitiamo sempre, per quanto
possibile, l’utilizzo di autostrade).
Bisogna
però razionalizzare il tutto con il tempo a disposizione: massimo due settimane.
Rinunciamo così ad attraversare la trafficatissima Costa Azzurra, rinunciamo pure
alla bellissima Camargue.
Per guadagnare
tempo decidiamo di raggiungere Genova in
autostrada e da lì prendere il traghetto per
Barcellona, per poter ripartire nella mattinata successiva belli freschi (e con il risparmio di circa 850 km).
E poi?
Impossibile visitare tutta la Spagna in due
settimane, decidiamo di scegliere un percorso che ci porti fino a Gibilterra ed all’Atlantico e di visitare in particolare la regione
dell’ANDALUSIA.
Partenza al mattino di sabato 18 Giugno
2022, in tre coppie e quattro “single” (totale
sette moto) per raggiungere il traghetto a
Genova.
Ci imbarchiamo nel pomeriggio
e puntualmente ci troviamo a Barcellona
domenica di primo mattino.
Partiamo subito
per il sud; visiteremo Barcellona al ritorno.
Percorrendo la costa, puntiamo su Valencia, dove arriviamo al pomeriggio; visitiamo
per prima la zona definita “Città delle Arti
e delle Scienze”, formata da sorprendenti
costruzioni come l’Hemisfèric e l’Oceanogràfic, che spiccano per l’architettura d’avanguardia opera degli architetti Santiago
Calatrava e Félix Candela.
La “Città delle Arti e delle Scienze” si estende per due chilometri lungo l’antico corso
del fiume Turia.
La fortuna di avere nel nostro gruppo un amico architetto, ci permette di apprezzare ancor più queste fantastiche strutture: assolutamente da vedere se
si va a Valencia.
Alla sera cena (ovviamente
con paella) e visita della città storica, con
la piacevole sorpresa (confermata poi nelle altre città visitate) che i trasporti pubblici
funzionano bene e che i taxi sono veramente economici.
Il lunedì puntiamo verso sud attraverso un percorso all’interno, meno trafficato e con
strade più “gustose” per le moto, che ci
permette anche di vedere le coltivazioni
tipiche della zona (ulivi, aranci, mandorle,
viti, ortaggi etc).
Dopo più di 400 km, al pomeriggio arriviamo
sulla costa al paesino di San Josè, vicino al
golfo di Almeria, un piccolo borgo marittimo non ancora ingigantito e deturpato da
strutture ricettive tipiche di altre zone della
costa Spagnola.
E San Josè non ci delude,
con un bel bagno in mare ed un pò di relax.
Martedì partiamo di buonora in direzione
Granada; anche stavolta scegliamo un percorso adatto alle moto, che in buona parte costeggia la Sierra Nevada.
Un’orgia di
curve e saliscendi piacevoli per le moto.
Evito di darvi il dettaglio del tragitto, perché
se per caso volete percorrerlo in auto poi
magari mi maledite…
Arriviamo nel tardo pomeriggio a Granada,
dopo un breve acquazzone che un pò ci
disturba, ma anche ci rasserena sulla situazione delle temperature che andremo a trovare.
Da una preoccupante situazione della
precedente settimana con un caldo torrido
in Andalusia e temperature che all’interno
erano arrivate ai 45 °C, ci svegliamo al primo mattino con 13 °C! Poi naturalmente la
temperatura sale a valori più normali, ma
per il resto del viaggio non abbiamo mai
trovato più di 30-35 °C.
Una bella fortuna,
perché una volta a casa abbiamo visto che
il cambio delle correnti aveva riportato le
temperature sopra i 45 °C.
Per mercoledì avevamo da tempo prenotato una guida per la visita all’Alhambra, che
è una vera città murata (medina) ed occupa la maggior parte del colle della Sabika,
mentre per parte sua Granada fruiva di un
altro sistema di mura di cinta.
In tal modo
l’Alhambra poteva funzionare in modo autonomo rispetto a Granada. Nell’Alhambra
vi erano tutti i servizi propri necessari agli
abitanti che vi vivevano: moschee, scuole,
botteghe e altro.
Lo stile “granadino” nell’Alhambra rappresenta il punto supremo raggiunto dall’arte arabo-andalusa, che si realizzò fino
alla metà del 14mo secolo con Yusuf I e
Muhammad V.
L’UNESCO ha dichiarato l’Alhambra e il Generalife di Granada come Patrimonio Culturale dell’Umanità nel 1984. È stata indicata
tra i 21 candidati finalisti per rappresentare
una delle sette meraviglie del Mondo moderno.
Il complesso copre più di 100mila
mq di superficie, e la sua visita merita da
sola un viaggio in Spagna!
Giovedì proseguiamo verso sud: passiamo
per Malaga, Torremolinos, e ci fermiamo
a Marbella.
Posti senz’altro belli, ma improntati al turismo di massa; personalmente
non mi hanno detto niente.
Venerdì mattino
partiamo ancora in direzione sud. Anziché
seguire la costa, puntiamo all’interno per
visitare Ronda, città arroccata su una gola
profonda (El Tajo) che separa la città nuova,
risalente al 15mo secolo, dalla città vecchia,
in stile moresco.
Puente Nuevo, un incredibile e altissimo ponte in pietra, attraversa la
gola ed ha un belvedere con vista mozzafiato.
Da vedere anche la Plaza de Toros,
una leggendaria arena del 18mo secolo.
Puntiamo quindi su Gibilterra: estenuanti
code alla dogana per entrare e per uscire;
onestamente non ne vale la pena, se non
per dire che ci sei stato… Ed arriviamo finalmente a Tarifa, estremo sud della Spagna e dell’intera Europa continentale; l’Africa ci sta di fronte veramente a due passi!
Non possiamo sottrarci ad un bel bagno
nell’Atlantico, con la conferma che l’acqua
è più fredda del nostro Mediterraneo.
Sabato invertiamo direzione e cominciamo il
ritorno verso nord.
Passiamo per Cadiz, Jerez de la Frontera ed arriviamo a Siviglia.
Dedichiamo la domenica per una visita alla
città, accompagnati da una guida. All’ultimo periodo del dominio islamico si deve la
costruzione di monumenti come la Giralda,
la Torre dell’Oro ed il bellissimo Alcazar,
il palazzo reale.
La cattedrale gotica ospita la tomba di Cristoforo Colombo ed è
affiancata dalla Giralda, originariamente un
minareto poi trasformato in campanile.
Nel
1929 fu organizzata l’Esposizione ibero-americana, voluta per potenziare l’economia
andalusa, con la creazione della Piazza di
Spagna: da vedere.
Alla sera, cena in un tipico ristorante con alla fine uno spettacolo di Flamenco. Abbiamo avuto la fortuna di trovare un gruppo di
artisti eccezionali che ci hanno veramente
coinvolti, anche emotivamente, con la loro
esibizione.
Lunedì partenza per Cordova; scegliamo
una deviazione (solito discorso della ricerca di strade divertenti per le moto) che ci
porta a Constantina, alle pendici del parco
naturale della Sierra de Hornachuelos; passiamo per Almodòvar del Rio e nel primo
pomeriggio arriviamo a Cordova.
Cordova
è stata un’importante città romana e uno dei
principali centri dell’Islam durante il Medioevo. È famosa soprattutto per la Mezquita,
un’immensa moschea risalente al 784 d.C.,
caratterizzata da un numero impressionante di colonne (oltre 1300!) e antichi mosaici bizantini. L’edificio divenne una chiesa
cattolica nel 1236, e nel 17mo secolo fu
aggiunta una navata in stile rinascimentale.
Da vedere anche il ponte Romano sul
Guadalquivir, con alla sua estremità la Torre de la Calahorra.
Martedì costeggiamo i parchi naturali della Sierra de Cardena e della Sierra de Andujar, passiamo per Alcaraz ed arriviamo
ad Albacete. Questa tappa è stata scelta
per “accontentare” quattro amici del nostro
gruppo, collezionisti di coltelli.
Albacete è
famosa per quelli a serramanico, molti dei
quali prodotti in piccole aziende artigianali;
da vedere il museo di coltelleria (Casa de
Hortelano), uno dei tre esistenti in Europa.
Mercoledì partiamo per Barcellona; sono più
di 500 km e decidiamo così di prendere l’autostrada per arrivare nel primo pomeriggio.
Un attimo di panico ad una sosta in autostrada: dopo il rifornimento, il motorino di
avviamento della mia moto resta muto; la
moto non si avvia neanche a spinta… Chiamo in Italia il meccanico di un’officina della
rete Aprilia (fortunatamente siamo in orario
di lavoro) e seguo tutte le procedure ed istruzioni.
Per primo, le moto di ultima generazione non si avviano a spinta perché il dispositivo antisaltellamento della frizione (serve a
non bloccare la ruota posteriore quando si
sfrutta il freno motore scalando velocemente le marce) non trasmette la rotazione dalla
ruota al motore a meno che gli amici non riescano a spingermi ad almeno 50 km/h… A
seguire: la batteria è perfettamente carica, il
relais che comanda il motorino di avviamento funziona correttamente, il motorino non è
in corto.
Smontando le carene scopro che
si è allentato il dado che blocca il cavo elettrico di alimentazione del motorino; pochi
secondi per stringere correttamente il dado e… sospiro di sollievo… cessato allarme, la
moto si accende subito! Ripartiamo e come da programma arriviamo presto a Barcellona, dove abbiamo prenotato un albergo in pieno centro, con molti vantaggi per la
sua posizione, ma anche con svantaggi che
scopriremo alla partenza.
Barcellona, cosmopolita capitale della regione spagnola della Catalogna, è celebre
soprattutto per l’arte e l’architettura.
Al mattino di giovedì, come per le altre città abbiamo
prenotato prima della partenza la guida e,
importante, l’ingresso alla basilica della Sagrada Família (si entra solo col biglietto prenotato).
Un edificio famosissimo ed incredibile, un cantiere perennemente aperto (stanno ancora costruendo due delle guglie principali), progettato da Antoni Gaudí e che è il
simbolo della città, come gli altri stravaganti
edifici opera dello stesso architetto.
Visitiamo
anche la Cattedrale (che non è la Sagrada
Família). Da vedere, alla sera, lo spettacolo
della Fontana Magica al Montjuic.
Da non perdere una visita al mercato della
Boqueria: è uno dei mercati più emblematici di Barcellona e senza ombra di dubbio
il più frequentato, grazie anche alla privilegiata posizione sulla Rambla: ve ne saranno grati la vista ed il palato!
Al primo pomeriggio di venerdì dobbiamo
andare al porto per imbarcarci. Andiamo a
prendere le moto nel garage che dista circa
tre minuti a piedi dall’albergo, consultiamo
un paio di navigatori installati sulle moto che
danno le stesse indicazioni ed evitando sensi unici e strade chiuse ci immergiamo nel
caotico traffico di Barcellona; dopo 15 minuti (in moto; in auto ci vorrebbe il doppio) arriviamo nei pressi dell’hotel.
Dobbiamo passare di fronte al municipio, ma una pattuglia
di vigili ci ferma e ci dice che non possiamo
percorrere gli ultimi cento metri per raggiungere l’albergo perché quell’unico accesso
è percorribile solo per qualche ora di primo
mattino e poi alla sera!
Di questo non eravamo stati informati in hotel; fortunatamente
siamo in moto e concordiamo con i vigili che
spingeremo col motore spento i mezzi per
i cento metri che ci separano dall’albergo!
Arriviamo per tempo all’imbarco; cena in traghetto, una bella dormita e sabato 2 luglio
prima di mezzogiorno sbarchiamo a Genova.
Una veloce tirata in autostrada e siamo a
casa dopo circa 4mila km percorsi.
Un viaggio ben riuscito, senza particolari inconvenienti, che ricorderemo non solo per i
luoghi visitati e documentati da un numero
notevole di foto (una volta con le macchine
fotografiche a rullino si era più parsimoniosi…), ma anche per aver mangiato bene gustando tapas, paella, jamon serrano e rallegrandoci con la sangria (esclusivamente alla
sera, di giorno solo bevande analcoliche!).
Mezza giornata per pulire con cura le moto;
adesso siamo pronti per gli abituali giri estivi
e di primo autunno sulle nostre montagne.
20 febbraio 2023