Vi hanno partecipato 20 tra soci e loro familiari. La mostra vicentina, allestita nella incomparabile cornice della Basilica Palladiana, espone capolavori di pittura, scultura e architettura dell’architetto Andrea Palladio (all’anagrafe Andrea di Pietro della Gondola), dei pittori Paolo Veronese e Jacopo Bassano e del grande scultore Alessandro Vittoria. 

In essa sono raccontati i trent’anni cruciali della vita artistica di Vicenza, che vanno dal 1550 fino all’inaugurazione del Teatro Olimpico, avvenuta nel 1585. Alla metà del ’500, infatti, a Vicenza era accaduto qualcosa di unico. 

Fra le aree più dinamiche in Europa per la produzione ed il commercio della seta, la città, forte di una crescente ricchezza, aveva scommesso sulla trasformazione della propria immagine da “luogo di provincia”, attraverso l’arte e l’architettura dell’allora avanguardia, diventando una vera capitale della cultura.

 

Committenti colti e cosmopoliti, i nobili vicentini avevano creduto alle visioni di un gruppo di giovani artisti geniali e ambiziosi, che sarebbero diventati famosi in tutto il mondo. 

Le opere esposte, molte delle quali presentate per la prima volta in Europa e in Italia, provenivano dai maggiori musei del mondo (come il Musée du Louvre di Parigi, il Museo Nacional del Prado di Madrid, il Victoria & Albert Museum di Londra, il Walters Art Museum di Baltimora negli Stati Uniti, il Kunsthistorisches Museum di Vienna), ma anche dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze, dalla Galleria Borghese di Roma e dai Musei Vaticani. 

Dopo la visita alla mostra, i partecipanti hanno concluso la giornata con un pranzo al ristorante “Da Cirillo” a Montegaldella, rinomato per il tipico ed apprezzatisiimo “baccalà alla vicentina”.